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Quando Galbani ”vuol dire (S)FIDUCIA”…

Creato il 14 dicembre 2010 da Spesacritica

logo galbani pos Quando Galbani vuol dire (S)FIDUCIA...Oggi voglio segnalarvi un altro caso di “Mozzarelle Blu”: stavolta non proviene da “quegli angusti postacci chiamati discounts” come è successo qualche mese fa, ma bensì dalla ben nota Galbani, l’azienda che “vuol dire Fiducia”. La mia soddisfazione non nasce certo dai nuovi casi di Mozzarella blu sia chiaro, ma piuttosto è mirata a coloro i quali hanno sempre sostenuto la tesi del “marcio=discount“. Mi sono state presentate risposte come “io non acquisto nei discounts perchè non voglio mangiare m***a” piuttosto che “io non risparmio sul cibo, acquisto solo roba di marche ben conosciute” ecc.. .

Ebbene, come ho più volte segnalato, i casi NO si presentano anche nelle grandi aziende, e dopo il clamoroso insabbiamento del caso Mozzarelle Blu Granarolo, ora spunta quello Galbani. Certo questo non consola, ma quando ad essere diventate Blu furono le mozzarelle tedesche commercializzate in catene come Lidl, LD, Eurospin ecc. le notizie sono volate su tutti i telegiornali e giornali per settimane, mentre quando, di li a breve, a diventare blu furono quelle Granarolo tutto tacque. Come mai? Non ci si pone problemi a condannare i discounts e le grandi aziende pubblicizzate nei mass media no? Del resto si sa, la pubblicità è l’anima del commercio..

Per dovere di cronaca, il nuovo caso di mozzarelle blu si è verificato a Porto San Giorgio, nelle Marche: il prodotto in questione è una confezione multipla da 3 pezzi Santa Lucia, acquistato da due coniugi in un centro commerciale del luogo. All’apertura due mozzarelle su tre sono diventate blu, e i due coniugi hanno provveduto a segnalare il caso all’azienda che effettuerà i dovuti controlli.

Vi invito inoltre, a leggere questo ARTICOLO relativo ad una inchiesta che coinvolge ancora una volta la Galbani in merito al riciclo di prodotti scaduti e rimessi in commercio tramite la contraffazione della data di scadenza.

Quest’altro ARTICOLO mette in evidenza lo scandalo che conivolse poco tempo fa grandi marche quali Galbani, Granarolo, Igor, Mauri ecc. in merito alla commercializzazione di prodotti (ri) ottenuti da materie prime scadute che in precedenza erano a loro volta prodotti venduti nei supermercati che sarebbero dovuti essere ritirati dal mercato e smaltiti.


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