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Salve a tutti miei cari serial dipendenti!
Mi sono presa una settimana di stop per meditare su due serie su cui avevo nutrito grandi speranze ma che purtroppo non mi stanno piacendo strutturalmente, il motivo? I grandi attori che ne fanno parte.
Elemento curioso poiché era proprio l'attore ad attirare tutta la mia attenzione, allora mi sono chiesta, può un attore prevalicare un intera serie? A mia impressione si, e le serie in questione sono The Michael J Fox Show e The Crazy ones.
La storyline di The Michael J Fox si ispira alla vita dell'omonimo attore canadese, che interpreta, il newyorkese Mike Henry, reporter televisivo amato dal pubblico e dal suo capo Harris, che 5 anni fa è stato costretto a ritirarsi dopo aver scoperto di essere affetto dal Parkinson. Decide così di dedicare la sua vita alla famiglia facendo il casalingo. Ma dopo diversi anni Mike decide che è arrivato il momento di riprovarci e tornare al vecchio lavoro. Un desiderio che non viene ostacolato dalla famiglia, anzi organizzeranno svariati approcci per far sì che egli eccettinuovamente il suo ex posto di lavoro.
La serie è composta da 22 episodie ne ho potuto vedere i primi tre.
La sit com non è male, anzi denota un gran bel cast di attori (Betsy Brandt nel ruolo della moglie Annie, Conor Romero, Juliette Goglia, e Jack GoreIan sono rispettivamente i figli Henry, Eve e Graham. Inseguito c'è Katie Finneran che recita nel ruolo della sorella Leigh e Wendell Pierce che interpreta Harris Green, il capo di Mike)
Per chi ama le comedy family lo stile di ripresa è quello documentaristico mokumentary, quindi simile a serie quali Modern Family e la sceneggiatura è scritta da Will Gluck e Sam Laybourne. Michael J. Fox a mio parere è molto bravo nel mettersi in gioco dopo tanti anni in un ruolo così autobiografico, ma lo show è caratterizzato da una vena di “umorismo macabro” che seppur voluto da sceneggiatura, rischia di essere il vero problema della serie. Infatti nonostante apprezzi le varie situazioni familiari la serie è oppressa dalla presenza dell'ex Marty McFly, portando sempre lo sguardo dello spettatore su di lui e sulla sua persona anziché sul personaggio. Infatti molto spesso mi ritrovo a guardarlo senza il “disincanto” dello spettatore, ansiosa di vedere qualche sua gag divertente o qualche battuta comica, come se doesse fare un interpretazione da cabaret, alla Saturday Night Live.
Inoltre c'è da dire, che nelle poche puntate che ho visto, per il momento non si capisce bene quale sia la storia principale che vuole raccontare la serie, se la vita di Henry come giornalista (visto solo nella prima puntata) o la vita di Henry con la sua famiglia.
The Crazy ones racconta le vicende di Simon Roberts a capo di un’agenzia pubblicitaria dal nome Roberts&Roberts in cui fanno parte la figlia Sydney (Sarah Michelle Gellar) e lo staff composto da Zach Cropper (James Wolk) Andrew Kennedy (Hamish Linklater) nel ruolo dei pubblicitari e Lauren Slotsky (Amanda Setton) nell'assistente. La serie durerà 13 episodi ed è firmata da David E. Kelley (Ally McBeal, Boston Legal, Chicago Hope ed Harry’s Law). Lo stile è quello tipico della sit-com in cui i protagonisti trovano a relazionarsi in base “al cliente” di turno, quindi grande ritmo e scambio veloce di battute.
Anche qui c'è un doppio ritorno quello di Robin Williamsche riapproda sul piccolo schermo a trent'anni di distanza da Mork&Mindy, lo show che lo aveva reso celebre, e quello di Sarah Michelle Gellar che dopo il flop di Ring ci riprova con una comedy.
Qui la serie ha un impostazione più classica, quindi sappiamo che la storyline principale è il rapporto tra padre e figlia e più in generale il lavoro dell'agenzia pubblicitaria. Quello che rischia la serie, è lo stesso di Micheal J Fox ossia, le battute di Robin Williams sono sempre quelle più ad effetto e che in qualche modo oltre a scatenare la risata dando l'azione e il ritmo alla serie. I suoi comprimari sono bravissimi nel tenere il ritmo, ma quando Robin è nel suo stato di grazia (e lo dimostra sin da subito nella prima puntata con la presentazione per MacDonald's) il resto viene messo a suo servizio o in secondo piano.
Tutto questo sproloquio analitico per chiedervi, vi è mai capitato di aspettare una serie così ardentemente per quel protagonista e poi magari è stato proprio quel protagonista a rovinare il tutto?
Fatemi sapere!
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