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Quando i banchieri centrali dicono la verita'

Creato il 25 maggio 2015 da Vincitorievinti @PAOLOCARDENA
Due settimane fa è stato  Visco ad affermare che saranno i clienti a dover pagare i salvataggi delle banche e che, pertanto, devono essere informati dalle banche stesse. Ma, da queste parti, si ha il vago sospetto che le banche non siano siano così sollecite nell'informare la propria clientela, e allora provvedo io.
QUANDO I BANCHIERI CENTRALI DICONO LA VERITA'

Ad esempio, durante la scorsa settimana, Banca Marche non ha rimborsato un prestito di 1.8 miliardi di euro al Credito Fondiario. Certo, l'operazione è stata fatta passare come una normale operazione di finanza straordinaria, che di normale ha assai poco o nulla. Anche perché non sarebbe potuto essere altrimenti. Ma, in realtà, la vicenda nasconde qualcosa di assai più complesso e pericoloso (per i risparmiatori). Tant'è che, a seguito dell'annuncio del mancato rimborso del prestito, il prezzo di alcuni titoli obbligazionari emessi  daBanca Marche   è letteralmente precipitato.


QUANDO I BANCHIERI CENTRALI DICONO LA VERITA'

Della situazione difficile (solo per usare un eufemismo) di alcune banche, sono anni che se ne parla. Quindi, se qualcuno dovesse rimanere con il cerino in mano, potrà prendersela solo con se stesso, e non  potrà  invocare l'aiuto della mano pubblica: primo, perché non esiste; secondo perché sono cambiate le regole del gioco che trovate scritte QUI (lettura fortemente suggerita) Che poi non si capisco bene nemmeno  il motivo alla base del quale si devono depositare i risparmi in delle banche che si trovano in oggettiva difficoltà, posto il fatto che, in Italia, esistono banche che non corrono né potranno correre simili rischi. Misteri. Allarghiamo l'orizzonte e arriviamo  a Mario Draghi. Che l'altro ieri ha confermato l'ovvio. Cioè, ha affermato ciò che si conosce già da almeno una quarantina d'anni, ossia che l'euro è REVERSIBILE, smentendo se stesso quando dice che la moneta unica è irreversibile.

QUANDO I BANCHIERI CENTRALI DICONO LA VERITA'
Draghi, nel suo discorso tenuto in Portogallo, in buona sostanza, ha ribadito che gli stati dell'unione monetaria devono impegnarsi ad implementare con sollecitudine le riforme necessarie al fine  da accorciare (o, meglio, eliminare) le divergenze strutturali tra le varie economie che compongono l'eurozona-soprattutto in termini di competitività- in modo che vengano superati i limiti (leggasi insostenibilità) della moneta unica. In questo senso, le manovre espansive della BCE  offrono un rilevante supporto temporale: un perimetro, una finestra temporale entro la quale i vari stati dovrebbero agire per rendere l'area economica dell'eurozona più omogenea e quindi più resistente agli shock esterni. Il fatto è che, ammesso che tali riforme siano sufficienti a garantire l'irreversibilità dell'euro (cosa per nulla scontata: la spiegazione potete trovarla QUI, ad opera del Prof. Orsi) e che esista anche una volontà politica, non si comprende in che modo gli stati possano essere in grado di riformare  rapidamente se stessi, per avvicinarsi a qualcosa che nemmeno 500 anni (o forse più) di storia europea ha reso possibile, nonostante due conflitti mondiali. Accennavamo alla volontà politica. Al netto della volontà politica che spesso, in questi anni di crisi, è stata imposta dall'alto (quindi non  una volontà, ma un'imposizione, appunto), non mi sembra che in giro per l'Europa ci sia tutta questa volontà di salvare ciò che la storia e la letteratura economica ha sempre condannato.  E, nel contesto dell'Europa meridionale (ma non solo), l'affermarsi dei vari partiti in qualche modo riconducibili a posizioni euroscettiche, ne costituisce un fatto tangibile che contrasta apertamente con l'auspicata azione riformatrice che, secondo Draghi, gli stati dovrebbero essere in grado di compiere.   Per concludere, le dichiarazioni espresse dai due banchieri centrali sono assai irrituali,  e, se vogliamo, sono fuori dalla solita dialettica  e dalla solita prudenza osservata da chi riveste analoghi ruoli. Sono dichiarazioni forti, molto forti,  e dovrebbero far riflettere.

Certo, nessuno può dire come andrà a finire. 
Ma intanto loro hanno avvisato, e quindi, se dovesse accadere qualcosa, cadranno in piedi.
Coloro che non prenderanno le giuste precauzioni, invece, cadranno rovinosamente.

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