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Quando l’ignoranza spaventa

Creato il 26 marzo 2013 da Dave @Davide

Dal blog di Beppe Grillo, un post di Roberta Lombardi, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera:

Ieri alle 17 si è tenuta la riunione dei capigruppo con tre atti da approvare in tempi brevi per scadenze di legge o per urgenza. [...] L’atto più importante è la relazione al Parlamento del Governo sull’allentamento del vincolo di bilancio e la revisione (in negativo) dei saldi di finanza pubblica, per un futuro decreto legge che stanzi i soldi creati con nuovo debito pubblico, per i pagamenti dei crediti delle imprese verso la PA.

Fermo restando che siamo assolutamente a favore del pagamento dei crediti alle PMI, non ci hanno convinto due punti della relazione di Grilli.
Il primo: “una parte dei pagamenti alle imprese confluirà immediatamente al settore creditizio, in quanto una quota del portafoglio di debiti risulta già ceduto (pro solvendo o pro soluto) alle banche. Se da un lato questo aspetto diminuisce l’impatto sul sistema economico, dall’altro contribuisce a ridurre le tensioni all interno del sistema creditizio. [...] si attende una riduzione dei tassi d’interesse alla clientela e un’attenuazione delle tensioni sull’offerta di credito.”.

Ossia: i cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalìa ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle PMI italiane.

Il sapiente grassetto è – ovviamente – opera dell’autore originale.

Veniamo a noi: i rivoluzionari grillini fanno i conti con la loro incapacità di sostituirsi a quei ruoli che fino a pochi giorni fa vagheggiavano di “spazzare via” o comunque perlomeno ridimensionare. Lo dimostra l’assenza totale di proposte concrete da parte del gruppo, al contrario impegnato in ammissioni disarmanti come «Da soli non siamo in grado di muoverci».

All’apriscatole degli entusiasmi delle reclute di Montecitorio si è sostituito un più istituzionale fermacarte, utile per passare in rassegna – non senza sguardi dubbiosi, si intende – gli enigmatici documenti che le Caste di ogni tempo hanno maneggiato per governare il paese.

Quello che stupisce, però, è come gli scolaretti possano ignorare regole basilari non della prassi istituzionale o delle liturgie politiche (che talvolta – chiedere a Crimi – provoca comunque scene abbastanza penose), ma le stesse fondamenta dell’economia, che nella vita pubblica andrebbero sapute cantando.

Ciò che Lombardi e il suo Movimento chiamano, in maniera indignata, «regalia», è in realtà il primo passo forzato verso la restituzione del denaro alle imprese: gli istituti di credito hanno garantito le somme dovute dalla pubblica amministrazione ai privati, de facto anticipandole per conto dello Stato italiano. Senza l’intervento delle cattivissime banche, in breve, queste aziende avrebbero potuto chiudere i battenti diverso tempo fa.

Ora: la trasparenza è buona cosa. La glasnost’ in salsa grillina nasce da un atteggiamento in buona fede. E vanno bene anche le riunioni in diretta streaming, la protervia delle accuse ai giornalisti “asserviti” a prescindere e le magre figure dei capogruppo parlamentari, che quando non si indignano a caso pare che dormano. Ma per carità, per favore: studiate, ragazzi. Non costa nulla.

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