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Quando la mezza pensione non è più un'offerta delle pensioni di Rimini ma un'imposizione del governo

Creato il 27 aprile 2012 da Slasch16

Quando la mezza pensione non è più un’offerta delle pensioni di Rimini ma un’imposizione del governo.

Una volta la mezza pensione era un’offerta puramente turistica per movimentare i mesi lontani dalla grande stagione estiva ed era principalmente proposta ai pensionati esenti dall’obbligo di andare in vacanza nei mesi di Luglio ed Agosto notoriamente più cari.
Adesso la mezza pensione è imposta per tutto l’anno, spero non per tutta la vita, direttamente dal governo del banchieri che ha tagliato le pensioni e non adegua quelle da fame.

7,6 milioni di pensionati non arrivano a 1000 euro, 2,4 milioni non arrivano a 500 euro, dice la statistica. Quello che non dice lo studio dell’Istat è che per chi vive nelle grandi città con una pensione superiore ai mille euro ma inferiore ai 2000 fa fatica ugualmente per il semplice fatto che appena metti il piede giù dal letto ci vogliono almeno 60 euro per una vita decente.
Non ci sono orti o galline nelle grandi città e le offerte dei supermercati non bastano più per starci dentro, si passa la discount e si diminuisce pure la spesa.
Tornando per un attimo alle offerte dei supermercati, in effetti convenienti, rimane un problema di fondo ed è il fatto che in genere l’anziano ha problemi di salute, non alludo ai miei ma in generale, e l’offerta sui formaggi, salumi, alcoolici, vino e così via per chi ha il colesterolo non è che sia il massimo, è come se non ci fosse.
Non credo nemmeno che la maggior parte delle pensionate alla minima o poco più passi le giornate a farsi la tinta o i colpi di sole per sfruttare il tre per due o a farsi la doccia con il bagnoschiuma che ti fa venire le chiappe come la Belen.
Vicino a casa mia hanno aperto un emporio i cinesi, sono diffidente verso certi prodotti cinesi, ma sono comunque andato a vedere dato che tutto il quartiere ne parla in continuazione.
Ho puntato la mia attenzione sui prodotti prettamente italiani, detersivi per la casa e per la persona, pentole di marca italiane, ed ho tratto le mie considerazioni.
Senza dire al marca, famosissima, ho visto il prezzo del detersivo per i piatti e le tavolette per la lavastoviglie, andavano da due euro ai cinque in meno rispetto ai supermercati della zona.
Io non credo che i cinesi vendano sottocosto, in modo particolare ciò che non producono loro lavorando 20 ore al giorno e dormendo in fabbrica, e quindi se il detersivo famoso costa meno è perchè sino adesso i nostri commercianti hanno fatto cartello e ce lo hanno messo in quel posto.
Ma non si vive di detersivi, dentifrici, spazzolini o bicchieri, si vive di carne, di pesce, verdure e quant’altro.
Non si pretende di mangiare carne chianina tutti i giorni o prosciutto crudo, bresaola, ma insomma un pollo che non sia cancerogeno, da allevamento intensivo olandese, si potrebbe averne diritto.
Li ho visti io comprare le ali di pollo, le fettine di carne trasparenti provenienti da allevamenti argentini o irlandesi ed i carrelli sono sempre più vuoti, minestrine e latte sono l’alimento base, hanno sostituito la polenta di 50 anni fa.
So che i pensionati sono quelli più fragili, i più esposti alla bufera della crisi e comincio a pensare che sia una strategia per uno sterminio di massa per sfinimento, il dubbio, anzi la certezza, mi è venuta quando mi sono ricordato di ciò che disse Pasolini oltre 40 anni fa: non abbiamo valore come persone ma in quanto consumatori.
Riferito, ovviamente, all’interesse che ha il capitalismo per le persone, zero, mentre è molto attento ai consumi ed ai mercati e, dato che i pensionati non possono consumare per ovvie ragioni, tanto vale che muoiano il prima possibile.
Due giorni fa la Mirè è andata a prendere delle medicine che prendiamo da anni, dobbiamo prenderle per forza se non vogliamo buttarci giù da un ponte per evitarle, ed ha speso con ricetta del medico della muta 42 euro, circa 80.000 lire.
Io mi auguro che i pensionati che ho menzionato sopra stiano meglio di me, non abbiano queste necessità.
Detto questo è una vergogna, una società immonda, un capitalismo incivile ed assassino e non possiamo sperare che la rivoluzione la facciano i pensionati.
Qualche riga per quelli che se la passano un po’ meglio, si fa per dire, molti di loro fanno l’welfare che lo Stato non fa con figli e nipoti.
Non è ora che ci diamo una svegliata?


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