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Quando la sessualità diventa un disturbo. 1° parte

Da Psychomer
by Laura Solito on marzo 11, 2013

La sessualità è un aspetto fondamentale della vita di una persona. Fin dalla prima infanzia essa gioca un ruolo influente; e quando si parla di infanzia, non si può non fare riferimento a Sigmund Freud, colui che per primo riconobbe l’esistenza di una sessualità non più intesa soltanto come pura attività genitale del soggetto adulto, ma come condizione fondamentale nello sviluppo psicosessuale del bambino.

Secondo Freud lo sviluppo psicosessuale è un percorso molto complesso e delicato che si articola attraverso delle fasi ben precise ( orale, anale, fallica, di latenza, genitale); se si verificano problemi durante la riorganizzazione di queste fasi allora compare quella che Freud definisce regressione (meccanismo di difesa attraverso il quale il soggetto torna alle fasi di sviluppo precedenti), la quale crea le basi per lo sviluppo delle cosiddette perversioni.

Le deviazioni sessuali vengono scientificamente definite parafilie ovvero comportamenti psicosessuali che rientrano nel quadro di una vera e propria patologia clinica, da non confondere con quei comportamenti che invece rientrano nella categoria delle trasgressioni e che comportano violazioni di regole, ma che non hanno niente a che vedere con le deviazioni psicopatologiche che andremo ad analizzare.

L’elemento che contraddistingue le psicopatologie è rappresentato dalla componente ossessiva, cioè quella condizione in cui i desideri e le fantasie sessuali prendono il sopravvento sulla vita del soggetto al punto da creare disagio, umiliazione e distruzione del rapporto con l’altro e non solo.

Esaminandole nel dettaglio potremmo sinteticamente classificarle nello schema seguente:

Pedofilia: è senz’altro il disturbo che più di qualsiasi altro inorridisce al solo pensiero perché comporta il coinvolgimento di bambini prepuberi (generalmente non superano i 13 anni).
Secondo quanto stabilito dal DSM-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, 1994) un soggetto per esser definito pedofilo non deve avere un’età inferiore a 16 anni circa ed essere maggiore del bambino (vittima delle sue azioni) di almeno 5 anni.
Secondo il pensiero di G.O. Gabbard alla base di tale perversione vi sarebbe una condizione di narcisismo estremo , in pratica il pedofilo vede il bambino come un’immagine della proiezione di sé e lo “utilizza” come sistema per rafforzare la propria morbosa autostima.

Masochismo sessuale: comporta una condizione di reale sofferenza e umiliazione subita e inflitta dal partner. Può prevedere l’uso di oggetti o comportamenti che, in alcuni casi, possono anche provocare gravi incidenti.

Sadismo sessuale: è la condizione opposta al masochismo nel senso che l’appagamento sessuale è strettamente connesso all’atto di infliggere sofferenza e umiliazione nel partner. In questo caso, a differenza del masochismo, vi può esser la presenza di sensi di colpa e quindi il peggioramento del quadro clinico.
Secondo Medard Boss l’atto sadomasochista scaturirebbe dal bisogno di ricevere amore e dall’incapacità di donarlo, una sorta di insensibilità fisica nel masochista e percettivo-emotiva nel sadico.
La persona cerca di liberarsi di tale forma di insensibilità attraverso il dolore e paradossalmente riesce a sentirsi emotivamente viva. Senza questa condizione il soggetto sadomaso vivrebbe un rapporto freddo e vuoto.

Esibizionismo: è un disturbo sessuale che comporta l’atto di mostrare i propri genitali ad un estraneo. Può essere accompagnato dall’atto masturbatorio.
Generalmente compare prima dei 18 anni ma può manifestarsi a tutte le età.
Dal punto di vista psicopatologico può dipendere da una umiliazione subita da parte di una donna, in questo modo il soggetto riesce a vendicarsi nei confronti delle donne. Inoltre pare che chi ne è affetto sia fortemente insicuro nel vivere la propria virilità.

Feticismo: si tratta di una perversione che si serve di oggetti inanimati (feticci) per l’ottenimento dell’eccitazione sessuale ( per esempio scarpe, reggicalze ecc ), può comparire in fase adolescenziale ma è importante sottolineare che in alcuni casi il feticcio può assumere un significato particolare anche molto prima. È una condizione molto limitante del rapporto amoroso.

Frotteurismo: comporta l’atto di strofinare i genitali contro una persona non consenziente, spesso in luoghi pubblici, anche se il soggetto consapevole fa di tutto per non essere scoperto. Ciò può determinare forti stati d’ansia e disagio.

Travestitismo: è quella condizione in cui l’ottenimento del piacere si ottiene indossando i vestiti del sesso opposto.
Compare nei maschi eterosessuali e il soggetto fantastica di essere sia il maschio soggetto che la femmina oggetto della sua fantasia.
Questo disturbo può comparire già durante l’adolescenza.

Voyeurismo: condizione morbosa che si manifesta con l’atto di osservare persone (del tutto ignare) nude o impegnate in attività sessuali. La semplice osservazione determina eccitazione sessuale .
Nei soggetti sessualmente disturbati questa condizione in genere compare prima dei 15 anni.
Secondo Otto Fenichel questo può scaturire da un evento che in psicanalisi viene chiamato scena primaria (è possibile che il bambino abbia visto o sentito per la prima volta il rapporto sessuale dei genitori).

Esistono anche delle forme di perversione che rientrano in quella che viene definita categoria delle parafilie non altrimenti specificata (NAS), ovvero non rientrano nel quadro clinico esaminato precedentemente, alcune di esse sono:

Parzialismo: attrazione per una determinata parte corporea
Zoofilia : attrazione per gli animali
Urofilia: eccitamento sessuale attraverso le urine
Coprofilia: eccitamento sessuale attraverso l’uso di feci
Clismafilia: eccitamento sessuale mediante l’uso di clisteri

Continua…


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