Magazine Politica Italia

Quant’è tecnico il ministro Passera?

Creato il 18 giugno 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

L’ex manager del Banco Ambrosiano Veneto e di Intesa SanPaolo, ora allo sviluppo economico, impara lo stile Berlusconi dove vince chi la spara più grossa “La Salerno-Reggio completa entro il 2013, ci metto la faccia”.

Se c’è una cosa che può suscitare l’ilarità in tempi prossimi alle vacanze italiane più magre degli ultimi cento anni, è sentire un colletto bianco che parla della Salerno-Reggio Calabria, facendo persino finta di saperne e capirne qualcosa. In pratica, come se un calciatore criticasse Martin Castrogiovanni perché “l’ha presa con le mani”. Purtroppo non è di sport che si parla, ma piuttosto di uno di questi ultimi ritrovati dell’economia bocconiana, quella completamente diversa dalla realtà delle cose. Parliamo di un “tecnico”, uno di quelli che va in vacanza in barca come Ombretta Colli, non certo un biker come molti di noi o un camperista.

Perplessità, ilarità, in altre parole politica: l’arte di fregare il prossimo, almeno alle nostre latitudini. Nulla che possa effettivamente portare l’Italia fuori dalla crisi, insomma ma soltanto l’ennesimo spot elettorale per Corrado Passera.

Il ministro dello sviluppo economico è l’ennesimo membro dell’esecutivo che le spara grosse, non avendo assolutamente conoscenza del mondo circostante: entro la fine dell’anno prossimo verranno chiusi tredici cantieri già aperti sull’ultimo tratto autostradale che unisce l’Italia da nord a sud. Le domande potrebbero sorgere spontanea ed offrirci risposte interessanti: quante volte il ministro Passera ha percorso la Salerno-Reggio? Quante volte non è riuscito a togliersi davanti quell’autoarticolato che procede a 20km/h, prima di imboccare quei trenta km a corsia unica che sono un vero fiore all’occhiello per la rete autostradale italiana? E quante volte ha dovuto lasciare l’autostrada dalle parti di Lauria perché un cantiere  imponeva doverose deviazioni?  Ha idea, signor Ministro, di dove si trovi Tarsia e perché molti che viaggiano da e verso la Puglia son costretti a conoscerla? Ne dubitiamo seriamente.

Passera rassicura gli italiani: sulla conclusione dei lavori sulla A3 ci mette la faccia. Probabilmente ne ha una di riserva, o forse il bronzo non è soggetto a facile usura. O forse, sta soltanto imparando la lezione che la politica impartisce a chiunque voglia “scendere in campo”: la massa è composta da persone cui dire le cose che vogliono sentirsi dire. Solo così si riesce ad operare una vera costruzione di consenso.

Deve aver parlato con la stessa conoscenza dei fatti e consapevolezza che Berlusconi blaterava ai tempi del milione di posti di lavoro, o di quando lo stesso nano eroticus si lanciò in eroiche previsioni di completamenti della A3, e fu ovviamente preso a pernacchie (non si consideri il ponte sullo stretto, macchietta italiana da tempo immemore). Magari il background di Corrado Passera lo terrà lontano dagli improperi che i media sono pronti a sollevare contro i populisti dell’ultima ora. Ma si provi ad ammettere che la la stessa frase, in bocca a Grillo o a chiunque altro, non avrebbe suscitato altro se non risa e  sberleffi: suvvia, un po’ di onestà intellettuale per un paese sempre pronto a calarsi le braghe davanti ai potentati della finanza. I mesi a venire chiariranno i dubbi riguardo alle parole di Passera e nello specifico se le stesse siano state dichiarazioni di volontà operativa relativa al suo dicastero, ovvero se siano unicamente frutto di contingenza in previsione elettorale.

Siamo alla solita ricetta alchemica all’italiana, quella di una pietra filosofale buona per qualche slogan o qualche pezzo da pennivendoli come quello che state leggendo, idonea a trasformare l’opinione pubblica in preferenze elettorali o indici di gradimento. Ma la sostanza è sempre la medesima: propositi melliflui che servono alla costruzione di un’immagine da poter spendere come prossimo candidato di questo o quello schieramento, nella prossima tornata elettorale. Magari di entrambi gli schieramenti che, uniti nella difesa delle proprie prerogative, potrebbero reggere in piedi la menzogna del governo di unità nazionale, per un paese che va ogni giorno sempre più a pezzi. E stavolta con l’aggravante del risultato delle urne, che penalizzerebbe i partiti tradizionali ma potrebbe riservare alla “casta” ancora una maggioranza  del 51% in grado di sostenere l’ennesimo aborto tecno-politico in nome del “fatece lavorà”.

I nostri lettori appassionati di fantapolitica potrebbero apprezzare uno scenario in cui Passera sarà premier designato  di uno schieramento trasversale che raccoglie tutto quello che può raccogliere, da destra a sinistra, esclusi Grillo, SEL e Di Pietro. A ben pensarci è l’unica carta che resta da giocare a personaggi come La Russa, Casini, Bersani, Berlusconi, Gasparri per provare a rimanere in sella al cavallo imbizzarrito della politica italiana: promuovere un volto credibile, quel capitan ovvio di un Passera che va in giro dicendo che la tenuta sociale è a rischio. L’ipotesi potrebbe sembrare assurda e grottesca, ma costituirebbe una sorta di soluzione di continuità per un governo misto, politico con forte componente tecnica. Già ci immaginiamo la Fornero nuovamente al lavoro(se riuscirà alla tentazione di licenziarsi da sola), la Cancellieri alla pubblica istruzione (coda alla vaccinare obbligatoria in tutte le scuole), qualche altro genio della finanza nei ministeri strategici per continuare la demolizione dello stato sociale.

Ma come detto, questa è solo fantapolitica. E speriamo che rimanga tale.

Quant’è tecnico il ministro Passera?

Per completare la Salerno Reggio ci manca davvero poco… tanto così…
Corrado Passera in “Diario di un sognatore”


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :