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Quante ne leggiamo, povero Leo!

Creato il 10 marzo 2014 da Manuela Bonci
   Non si arresta l'affettuosa (o quasi) “satira” mediatica after Oscar per il povero Di Caprio, e continuano a circolare nel web vignette ironiche e comparire in edicola articoli sull'ennesima sconfitta. Prevedibile o inaspettata quella statuetta sfuggita di mano anche questa volta a DiCaprio? Molti di quelli che hanno visto l'interpretazione di Matthew McConaughey in Dallas Buyer’s Club hanno giurato da subito che il premio come miglior attore se lo sarebbe aggiudicato proprio lui. La partita comunque non era facile da giocare. In competizione c'erano indubbiamente pezzi da novanta.   Ma che dire del nostro Leo e delle beffe che sono impazzate quest'ultima settimana sul web? Parliamoci chiaro... una satira amorevole ci sta anche, ma un pochino di amarezza per questa mancata vittoria é ancor più giustificabile. C'é arrivato ad un passo anche questa volta … nominato e mai premiato (cit. Vanity Fair). Ed é andata come per le altre volte.    Facendo un riepilogo veloce questa è la sua quarta nominations agli Academy Awards:
Buon compleanno Mr. Grape” di Lasse Hallström (1993), Nomination Miglior attore non protagonista per il Premio Oscar 1994;The aviator” di Martin Scorsese (2004), Nomination Miglior attore protagonista per il Premio Oscar 2005;Blood Diamonddi Edward Zwick (2006), Nomination Miglior attore protagonista per il Premio Oscar 2007; The wolf of Wall Street” (2013), Nomination Miglior attore protagonista per il Premio Oscar 2014;
   Tra le sue più importanti interpretazioni non ci scorderemmo mai di quel giovanissimo ragazzo in Buon compleanno Mr. Grape, così convincente e votato alla parte da lasciar senza parole. L'Howard Hughes di The aviator ha goduto di un Di Caprio maturo che si era già scrollato di dosso quei panni fastidiosi e limitativi del sex symbol. Ruolo decisamente impegnato in Blood diamond che lo ha preparato ad essere quello che é oggi Leonardo di Caprio, un interprete completo dal talento inequivocabile. E l'ultimo lavoro, lui, il suo “Wolfy”, lo ha plasmato col volto e con la sua carica inarrestabile. Martin, ancora una volta, lo ha liberato come un cane pronto all'attacco e il risultato é stato sbalorditivo, anche se non da Oscar. Certo, ho nominato i ruoli che lo hanno visto in gara per la statuetta, ma ci sarebbe tanto da discutere sugli altri personaggi che, nel tempo, ci hanno regalato i tanti volti del Di Caprio interprete. Personalmente resto affezionata a Cobb di Inception, pellicola che mi ha sconvolta, come anche a Frank Wheeler di Revolutionary Road. Ricordo ancora quel pugno scagliato con ira nei primi minuti del film, e ricordo ancora il fremito in sala quando quel pugno devia di poco il volto della povera Kate e si pianta inaspettatamente sulla carrozzeria dell'auto. Ma ho adorato il perverso negriero Di Caprio di Django Unchained e non potrei pensare a nessun altro in quella parte. Il doppio volto ne La maschera di ferro lo cito come ultimo della lista ma non certo per importanza. Si é difeso già al tempo benissimo accanto ai mostri sacri che lo accompagnavano in quella pellicola.

http://www.vanityfair.it/show/cinema/14/03/03/oscar-2014-leonardo-dicaprio-sconfitto-meme-in-rete

www.vanityfair.it

   Tornando ad oggi ci resto un po' malino a dire il vero di fronte alle caricature pittoresche che inquadrano Leo in tutte le salse. Vignette che lo ritraggono rubare la statuetta a Jennifer Lawrence sulle scale del palco (scorsa edizione), lui che piagnucola ai "Signori" dell'Academy, sul cuscino mentre si stringe l'Oscar nel sonno... Insomma, quanto durerà ancora? Mi auguro non tanto, dai. Ha sofferto abbastanza credo! :)   Personalmente resto tra coloro che aspettano di vederlo ripagato degli sforzi compiuti. Il suo momento arriverà e non ho dubbi al riguardo. A prescindere dal valore di un riconoscimento di quella portata, qual è senza dubbio l'Oscar, certamente non é solo in base ai premi raggiunti che si valuta il talento di un professionista. Leonardo é ormai uno di quelli “arrivati” e nessuno può mettere in dubbio, credo, che il percorso compiuto ad oggi lo distingua come un interprete dalle potenzialità indiscusse.

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