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Quanto ci starebbe cioccolato e pistacchio?

Creato il 17 gennaio 2015 da Eva Guidi

Caro 2015,

sono già trascorsi 17 giorni dal tuo inizio e l’impegno per affrontarli non è di certo mancato. Ogni anno mi ritrovo a fare un punto della situazione, perché, diciamolo, affrontare un accurato esame di coscienza più volte nell’arco dei tuoi 365 giorni è eccessivamente autodistruttivo e comporterebbe un’operazione di critica, smantellamento e ricostruzione che si può sopportare solo agli albori del nuovo anno.

Maggiormente ora che è un capitolo archiviato, non amo molto parlare del 2014, periodo di crescita, maturazione e bla bla bla, ma mi piace pensare che tu sarai un compagno di giochi migliore. Quali sono i miei buoni propositi? Diciamo che ce n’è uno che mi sta particolarmente a cuore e per cui spero vivamente di trovare la forza necessaria ad attuarlo e tutelarlo: voglio pensare a me stessa. Si hai capito bene, voglio diventare egoista, una stronza egoista concentrata sulla propria persona e basta. Perché, in tutta franchezza, si vive meglio, eccome se si vive meglio, per il semplice fatto che l’unica persona da cui ci aspettiamo qualcosa siamo noi stessi. Non ci riveliamo all’altezza delle nostre aspettative,bene arriva la delusione, una delusione che però non sarà mai sofferenza lancinante, dubbio e vuoto ma semmai rabbia, ferocissima rabbia, da cui ricavare ancora più forza per andare avanti. Non mi scorderò mai un capodanno di qualche anno fa…c’era in ballo un giochino stupido per cui bisognava evidenziare pregi e difetti di ciascun partecipante…una delle mie migliori amiche di sempre, una persona a cui voglio un gran bene e che mi ha accompagnato per tutta la vita, mi ha guardato e col dispiacere negli occhi mi ha detto “Eva…il tuo più grande difetto è che sei troppo buona!” . Non voglio più esserlo…basta pensare agli altri perché gli altri non penseranno mai a te…è una regola matematica, il numero di buone azioni e la quantità di affetto che tu indirizzi a qualcuno che ritieni meritevole sono inversamente proporzionali a ciò che riceverai. Tanti, troppi calci nel culo, tante, troppe lacrime sprecate, merito di meglio già solo per il fatto di aver sofferto tanto…nessuno si merita di star male.

Per cui zaino in spalla, un paio di forbici, un pettine, un manuale di diritto e via che si parte…com’è che si dice in questi casi?

2015 NUN TE TEMO!

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