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Quanto manca a Natale?

Creato il 03 novembre 2015 da Agipsyinthekitchen

52 giorni.

Oggi è la tipica giornata autunnale. Trotterellando con il mio monopattino nei Giardini di Porta Venezia  notavo con piacere che le stagioni sembrano tornate tali.  Il parco era pieno di foglie rosse e l’aria fresca mi ha fatto dimenticare tutte le preoccupazioni delle ultime settimane.
I soldi non bastano mai, i clienti pagano tardi. La casa è troppo piccola, gli agenti immobiliari assatanati e le case in città troppo piccole e troppo care. I soldi possono  diventare un impiccio per la nostra vita? Posso impedirci di realizzare sogni?
Vorrei dire di no, ma a quanto pare noi sognatori lottiamo con chi di razionalità ne ha tanta.Il che non è un male, anzi. ognuno apporta e porta nella vita dell’altro quel pizzico di magia che sistema il quotidiano.

Mancano 52 giorni a Natale. Ed ho voglia di forno acceso, di candele alla cannella e di mandarini senza semi. Ho voglia di non temere gli abbracci in pubblico, di abbassare la guardia con le persone lasciando andare quell’aggressività che ogni tanto issiamo per difenderci, anche a scopo cautelativo. Ho voglia di un tavolo di legno grande dove radunare la mia famiglia, intorno e cucinare per  tutti loro: ci sono certi sogni che sono così nitidi da sembrare già accaduti. E immagino una tavola con candele bianche e bacche rosse e rosmarino. Bicchieri colorati, piatti spaiati, grandi risate. Immagino vellutate profumate e casseruole di verdura stufata e avvolgente. Immagino mele cotte e salse di mirtilli rossi. Vini antichi preziosi, annunci importanti. Un albero di Natale pieno di regali, ma non regali scemi, regali di quelli pensati tanto, che vengono dal cuore.

52 giorni: e vorrei un albero pieno di luce, pieno di pupazzi. Voglio il suo magico rumore in salotto, quando la mattina presto ti alzi e ti fa compagnia con la sua carta di pacchetti che scricchiola sotto e i campanelli appesi, che basta un soffio di aria e suonano.

52 giorni e vorrei essere investita da un turbine di incantesimo, che fa passare ogni ansia e fa apparire tutto perfetto nella sua imperfezione, una specie di biglietto della lotteria ma che sai già che è vincente e tutto quello che desideri hai la certezza che arriverà. 52 giorni e ho bisogno di pensare: ai regali, al nostro calendario, alla poesia che tutto questo natale porterà con sé.

52 giorni e io aspetto la neve, che si sa che quando nevica il mondo è più buono.

52 giorni e vi ricordate il nostro manifesto?

Io credo a Babbo Natale. Ci credo perché credo nell’amore, nell’emozione, nelle strette di mano che presuppongono grandi alleanze e negli abbracci che durano 30 secondi senza staccarsi. Credo nel batticuore che ci sorprende il primo giorno di neve. Credo nella commozione quando si ascolta una musica con delle parole che vanno dritto lì, al nostro centro nevralgico e ci fanno tremare un po’ la voce, mentre gli occhi si riempiono di lacrime e tu ti senti buffa, forse a volte un po’ patetica. Babbo Natale è amore, magia, speranza e felicità. È zucchero al velo sui biscotti caldi. È la mamma che cerca per il suo bambino il robot andato sold out già da due settimane e allora muove mari e monti perché il suo piccino possa sorridere. È la fidanzata che crea regali personalizzati per l’uomo che ama, pensando alla gioia di lui quando aprirà i doni. Sono le sorelle che si asciugano le lacrime a vicenda e mandano UPS intorno al mondo per sentirsi più vicine.   È il papà che alla sera rimbocca le coperte ai suoi bambini, e spera che quel momento possa durare per sempre. Sono le nonne che ci proteggono con le loro favole, il loro bene così magico e i loro profumi antichi. È un forno acceso e la gioia dell’attesa. La riconoscenza dell’homeless sotto casa quando a ogni spesa ti ricordi anche di lui – basta poco: una mela, un pezzo di pane, ed è come se avesse appena vinto alla lotteria Italia. La magia di ritrovarsi in uno sguardo, due coniugi che si rinfrancano del percorso insieme. Un piatto caldo e confortante che alla sera ti fa scordare dei guai della giornata. O ancora: la fede di riuscire a vincere ogni paura, ad approcciare nuovi ostacoli facendoli divenire nuovi obiettivi. Accendere la radio e trovare la propria canzone preferita. Il mare, inaspettatamente, mentre sei in treno, un po’ assonnata e bum: ti sorprende un orizzonte speciale. Dormire abbracciati stretti all’uomo che si ama, e ogni mattina aprire gli occhi e sentirti invadere da una felicità magica nel trovare le mani intrecciate e le gambe sovrapposte.
Babbo Natale è credere negli altri – questi altri che ci bistrattano, deludono, feriscono e nonostante questo, continuare a donare fiducia, scegliere di credere e credere ancora e sempre. È impegnarsi per la realizzazione dei propri sogni, dandosi completamente, ipotecando case, vite e attese, ma continuando ad alimentare quello che ci rende felici, vive. E poi è la magia di vedere realizzati i propri desideri, quel calore che ti invade la pancia e si trasforma in farfalle e ti fa camminare a 10 metri da terra.
Ritrovare persone perse durante gli anni e scoprire che nulla è cambiato. Conoscere nuove anime belle e capire quanto affini siamo tutti in realtà. È una mamma fiera dei suoi figli, e vederli cresciuti e sereni è la realizzazione di ogni suo sogno di gloria.
È un padre emozionato che accompagna la sua bambina all’altare. Un fidanzato amorevole che aspetta la donna della sua vita all’altare, con il cuore stracolmo di Amore, quello puro e senza limiti.

È innamorarsi.

Questo per me è Babbo Natale. E vivrà sempre e per sempre, anche se solo per una notte all’anno abbiamo il piacere di seguire la sua polvere di stelle. Consci però che le campanelle e la magia che sprigiona sono con noi tutto l’anno.

52 giorni e io voglio goderne ogni istante. Che sia un piccolo Natale felice. Che tutti i guai sembrino già lontani da adesso. Che il cuore ci regali nuove speranze.

Forza Gitane: è il momento di credere, di nuovo e sempre.

I biscotti di Alice

Biscotti di Alice
Dal mio libro “Ricette dal Cuore”, ricetta inventata da mamma Marina.

500 gr di farina, 200 gr di zucchero, vaniglia a iosa, almeno due stecche, 16 gr di lievito, 200 gr di burro, 2 uova
Impastate con amore – requisito fondamentale – tutti gli ingredienti e create una palla. Lasciate riposare in un ambiente fresco per un’ora. Prendete un sacco di stampini natalizi e iniziate a fare le formine. Infornate a 180°C per 20 minuti, fino a quando risulteranno dorati. Spolverate con abbondante zucchero al velo.

nb: si possono anche appendere all’albero, e si conservano buoni fino a Natale!


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