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Quanto siamo anestetizzati?

Creato il 11 novembre 2011 da Controcornice
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Quanto siamo anestetizzati?

Posted on 11 novembre 2011 by Quanto siamo anestetizzati?

Qualche mese fa ho subito un intervento ortopedico alla spalla, in anestesia locale.

Quanto siamo anestetizzati?
Quando mi hanno addormentato il braccio mi è successa una cosa raccapricciante.

I medici che mi preparavano all’intervento mi hanno fasciato l’arto lasciando scoperta solo la parte su cui intervenire. Con la paura di subire,da sveglia, un simile trattamento non stavo attenta al loro lavoro.

Ad un certo punto ho guardato i dottori che armeggiavano con la mia mano e, siccome era anestetizzata, non sentivo niente. Loro muovevano il braccio, ma io non lo controllavo. Me lo hanno bendato e appoggiato sulla pancia e lui è scivolato, senza che io potessi muoverlo. Mi sembrava come se non fosse mio,come se mi avessero attaccato il braccio di qualcun altro.

E’ stata una sensazione orribile.

Avere una parte del corpo completamente anestetizzata è impressionante.

Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quanto siamo consapevoli di quello che succede al nostro corpo, mentre quanto poco lo siamo di quello che succede alla nostra mente.

Mi riferisco ad esempio ai messaggi pubblicitari o al condizionamento consumistico, oppure ancora alla generazione di stereotipi.

Allora mi chiedo, come mai lasciamo che ci anestetizzino la coscienza, ci manipolino la capacità di giudizio e non proviamo nessun raccapriccio?

Quando guardiamo la tele, leggiamo i giornali, ascoltiamo gli spot  pubblicitari o osserviamo le immagini dei manifesti, andando in auto al  lavoro veniamo anestetizzati, in maniera che i messaggi arrivino senza far male e senza che noi possiamo esercitare alcun controllo. Sono veloci, spot per l’appunto, e bucano il cervello. L’idea che vogliono far passare allora arriva indisturbata al centro di controllo e, come un virus, si insinua, creando un bisogno, un’opinione che magari pensiamo sia nostra, un giudizio.  

Chi sono queste entità di cui parlo? Pubblicitari, esperti delle comunicazione, personaggi politici, venditori, giornalisti, ideatori di format televisivi, ecc…

Quanto tempo trascorriamo a farci anestetizzare dagli strumenti che ho elencato sopra?

Quanto tempo spendiamo a riflettere sui messaggi che i mezzi di informazione ci propinano?

Non parlo solo di politica, ma anche di pubblicità, dei reality, dei quiz, dei telefilm, delle soap opera, dei manifesti affissi per strada. Ognuno di questi tenta di inculcarci un messaggio. E’ stato pensato per questo scopo.  Allora la domanda che mi faccio è questa.

Sapreste quantificare quanto, di quello che guardiamo, influenzi il nostro giudizio?

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