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Quasi quasi vivo

Creato il 15 luglio 2011 da Arvales @ArvalesNews

Ettore Vinciguerra potrebbe essere annoverato tra i baciati dalla fortuna: alto, longilineo, con un bel naso dritto di proporzioni perfette rispetto all’ovale del viso, anch’esso bello a vedersi e impreziosito dai bellissimi occhi ereditati dal padre: celesti, luminosi, penetranti. Anche la madre si era prodigata per donare il meglio di sé a quel figlio, nato da un amore durato solo poche settimane, il tempo sufficiente ad accorgersi di aver sposato la persona sbagliata. Dalla madre, Ettore aveva preso le sopracciglia fini e perfettamente arcuate e le labbra sottili ma piene, che si aprivano come un morbido sipario su un sorriso che ispirava un’immediata fiducia, e con un qualcosa d’infantile nell’espressione che lo rendeva ancora più attraente. Se ai doni della genetica aggiungiamo un’intelligenza brillante e una istintiva predisposizione all’allineamento empatico, forse era riduttivo definirlo un “baciato dalla Fortuna”. Nel caso di Ettore, pareva proprio che la figlia di Hermes e Afrodite non si fosse accontentata solo di un bacio, facendolo nascere in una famiglia ricca, colta e di ampie vedute.
Nonostante tutti quei doni della sorte, qualcosa però non aveva funzionato nella sua ancora breve vita, perché il racconto inizia con Ettore che ha predisposto tutto per il proprio suicidio, ed è in attesa dell’ora prescelta per attuarlo…
Quasi quasi vivo, oltre che il titolo del racconto inserito nella raccolta Senza Filtro, è un’idea che s’insinua nella mente di Ettore la sera stessa in cui ha deciso di farla finita con la vita; un dubbio che non sarà generato da scrupoli religiosi o dalla paura della morte, ma da qualcosa di così banale e volgare da indurlo a riflettere sulla sua decisione.

La settimana prossima, prevedo di pubblicare sul sito la prima parte del racconto

Quel che è di Cesare:
Il “quasi quasi ” associato a un’azione futura, l’ho rubato a una cara amica molto dotata nella sintesi di nuovi sintagmi. Anche il “quasi quasi viro” che ho usato nel post Bordeggi di una notte senza luna è roba sua.


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