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Quasiminimalista – E liberaci dalla carta

Creato il 06 giugno 2011 da Unarosaverde

Post pratico oggi, giusto per chiudere il periodo dei 730. Fino a due anni fa  le ricevute, i diplomi, le comunicazioni importanti, la corrispondenza bancaria finivano qui. Perlomeno finchè ci stavano. Poi c’erano gli addenda, sotto forma di altre scatole. Il coperchio non si chiudeva più da un pezzo. Scontrini e documenti scivolano dentro in ordine sparso. Si, c’erano alcune cartelline, giusto per separare le cose più importanti ma, mentre passavano i mesi e le carte si accumulavano, diventava sempre più semplice, per me,  sollevare il coperchio e infilarci buste e comunicazioni, tanto da lì non scappavano, mi dicevo.

Quasiminimalista – E liberaci dalla carta
  Naturalmente, nel momento in cui c’era da radunare il  materiale  necessario  alla compilazione della denuncia dei redditi, dovevo  prevedere  almeno  un’ora  di lavoro di selezione. Quando poi mi  serviva un  certificato urgente, più di frequente di quanto mi  piacesse,  la  soluzione più rapida  era rovesciare il contenuto,  dragare il fondo, riemergere  dopo la  pesca con il pezzetto di  carta e ricacciare  dentro tutto,  aumentando il  caos.

 Un giorno ho deciso di armarmi e attaccare quella montagna di  carta.  Prima mi  sono documentata sul web, sui siti delle forze  dell’ordine, per esempio, per sapere con  esattezza per quanto  tempo, legalmente, è necessario conservare le copie cartacee, delle ricevute fiscali, della corrispondenza  bancaria, di ogni tipo di attestato che mi era passato per le mani ed era stato parcheggiato nello scatolone. Mi sono servite due lunghe sere invernali per riemergerne ma, alla fine, tutto il contenuto era stato diviso  in gruppi: da buttare, da scansionare e buttare, da scansionare e tenere. Il terzo gruppo, da tenere, era stato ulteriormente diviso per tipologia di documento, giusto per fare fatica una volta sola.

Una volta terminata questa prima parte, ho passato allo scanner tutti i documenti del secondo e del terzo gruppo. Mentre lo facevo ho creato nel Mac un sistema di directories il più possibile ordinato. Per la scansione, dopo analisi delle caratteristiche degli scanner in vendita, ho scelto il Fujitsu Scan Snap S1500M, ritenendolo il più adatto alle mie esigenze. 

Quasiminimalista – E liberaci dalla carta

Nel caso ci fossero dei documenti che non potevano essere caricati in questo tipo di scanner documentale, ho risolto con un meno recente scanner piano HP, più lento ma adatto allo scopo. Sono passati attraverso lo scanner, tra gli altri: dieci anni di buste paga, quindici anni di corrispondenza bancaria, diplomi e attestati, tutti i 730 degli anni precedenti, comprese le ricevute per le detrazioni, tutti i documenti di identità.

Al momento della scansione si possono compiere più scelte: trasformare il file in un pdf, in un’immagine, sottoporlo al riconoscimento caratteri. Ho scelto il pdf, per comodità personale. Naturalmente, appena completata l’opera, ho provveduto a effettuare  un completo backup, secondo le modalità descritte in questo post.

Quello che devo conservare ora è contenuto solo in due raccoglitori di cartone. Nei raccoglitori ci sono alcune cartelline trasparenti, etichettate, nelle quali infilo, man mano, ricevute e documenti. Ogni tre mesi dedico

Quasiminimalista – E liberaci dalla carta
 mezz’ora del mio tempo  a digitalizzare i documenti nuovi che ricevo. Per radunare i documenti per la denuncia dei redditi mi servono, più o meno, sessanta secondi: il tempo di prendere il raccoglitore ed estrarre la cartellina.

Per limitare l’accumularsi di carta ho chiesto, dove possibile, di ricevere comunicazioni tramite email. Anche solo per quanto riguarda le bollette e le comunicazioni bancarie questa scelta diminuisce notevolmente la mole di materiale da gestire.  

In un sussulto di nostalgia per i tempi della scuola, mentre facevo le pulizie in solaio, ho applicato lo stesso metodo a biglietti, bigliettini, cartoline, vecchi temi, disegni, appunti dall’asilo all’università. Ho scansionato tutto e ho tenuto la copia cartacea solo di quello a cui ero più affezionata e che non sono riuscita a buttare ma, anche in questo caso, ho eliminato cumuli di carta, liberato spazio e fatto ordine. Se voglio rituffarmi nel passato, ci metto dieci secondi a trovare e ad aprire i file in cui ho salvato le copie digitali. Non ho terminato: ho ancora altro materiale che ho deciso di digitalizzare ma, secondo me, l’inverno è una stagione infinitamente migliore per dedicarsi a queste amene attività.

Adesso chiudo: tra poco inizia il Keynote di Steve Jobs. La mia parte apple-addicted stasera prenderà decisamente il sopravvento.


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