Quattro anni dal trasferimento su Blogger e io mi stavo dimenticando di celebrare la ricorrenza.
Potrei arrampicarmi sugli specchi e dirvi che avevo preparato un post meravigliosamente originale che, ahimé, è stato cancellato causa black out ma la verità è che sono troppo scema e sincera: mi sono ritrovata come una fessa a fissare lo schermo, improvvisamente consapevole che oggi è già il 20 novembre e io non ho preparato nulla.
Quindi, per rimediare, ecco quattro segreti legati al Bollalmanacco che nessuno conosce e dei quali, immagino, non vi fregherà nulla.
1. Quando persone che conosco di vista o non vedo spesso mi apostrofano con "Uh, leggo sempre il tuo blog!" mi vergogno come una ladra e ringrazio balbettando, sperando che giunga il Demone Calderiano a portarmi via in quell'esatto istante.
2. Quando i miei amici stretti chiedono "oh, ma l'hai visto quel film?" e io ne ho parlato il giorno prima sul blog mi scende invece una triste e silenziosa lacrima sul viso. Il mondo diventa un posto brutto, freddo e solitario, popolato solo dalle mie paranoie e psicosi. Sigh.
3. Dico dico ma gli articoli che mi diverto di più a scrivere sono quelli dedicati a Lupin III - L'avventura italiana, per quanto mi faccia schifo la serie. E sì, mi ritengo una #MassimaEsperta di Lupin. Al diavolo la modestia.
4. Evito consapevolmente di affrontare quelli che considero i Grandi Classici o i Capolavori o i Cult. Purtroppo ogni tanto sono costretta a farlo ma preferirei dissertare di astrofisica piuttosto che scrivere banalità sui film che amo alla follia.
Ecco qua, i Segreti di Pulcinella che mi rivelano pavida, insicura e anche un po' paracula. Una bella personcina, via.
Scherzi a parte, se sono ancora qui dopo quattro anni è perché c'è gente che legge quel che scrivo quindi GRAZIE a tutti i lettori, commentatori, lurker, amici, nemici, blogger e non che ogni giorno si prendono la briga di dedicare cinque minuti del loro tempo ai miei deliri.
Ricordate anche che il Bollalmanacco ha una pagina feisbuc. Piacciàtela, thanks.
TantoLLove.
E chi non capisce il riferimento è una persona MALE. O forse giovane. Che è peggio!