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Quel desiderio di maneggiare soldi

Creato il 20 ottobre 2010 da Speradisole

FEDERALISMO FISCALE ALLA LEGAIOLA

QUEL DESIDERIO DI MANEGGIARE SOLDIAl grido di “A casa nostra comandiano noi”, i legaioli hanno cantato vittoria dicendo: “Il federalismo fiscale” è arrivato. 

In effetti è  stato votato dal Consiglio dei Ministri, cioè dal governo, ovviamente come decreto, ma questo decreto dovrà “passare” al vaglio del Senato e della Camera, o viceversa, per la discussione in parlamento, a meno che il Berluska non ravvisi, la necessità di mettere la fiducia. Allora addio discussione. si vota spingendo il bottoncino del colore indicato dal padrone, ipocritamente sostenendo che questa è la volontà popolare. 

Non è ancora legge. Ma che cosa sappiamo di questo decreto, così per curiosità e per capirci qualcosa.

Quello che si è intuito, più che capito, è che di sicuro  aumenterà l’IRPEF per i più ricchi, quelli che denunciano dai 28.000 euro lordi,  in su. Bene, diciamo noi, una volta tanto, chi ha di più, pagherà di più

Invece no, il problema si pone: chi pagherà in effetti?

Saranno i pensionati ed i dipendenti, gli unici obbligati a fare la denuncia dei redditi e gli unici sui quali fare i conti con precisione. Ci sarà qualche pensionato e qualche dipendente che riceve, in busta paga,  più di 28.000 euro lordi l’anno e su questi si basa la possibilità di recuperare soldi, per fare questo benedetto federalismo fiscale, annunciato da 30 anni.

Non pagherà niente, per esempio, la maggior parte degli imprenditori, visto che mediamente denunciano, di IRPEF, 15.000 euro l’anno.

Cosa possa venire a costare tutta questa manovra, nessuno lo sa.
La bene informata Lega dice che costerà 14 miliardi di euro,  ricavabili dall’aumento dell’IRPEF.

Consideriamo a questo proposito l’evasione fiscale. La mancata denuncia dei redditi, è stimata attorno ai 300 miliardi di euro, cioè il 16% del PIL (lo ha detto Draghi), cui vanno aggiunti 50-60 miliardi spesi per corruzione e mazzette, (lo ha detto la Corte dei conti), nello stesso periodo. La logica conseguenza è che, a pagare questa grande riforma epocale, saranno i dipendenti ed i pensionati, sia pure con un buon reddito.

Questi strateghi legaioli, inoltre,  ci dovranno dire  come faranno a combattere questa enorme evasione fiscale nei territori di cui saranno “responsabili”. Se vogliono introitare soldi per favorire lo sviluppo del territorio, come sostengono, dovranno per forza ricavare soldi da qualche parte. La fonte più remunerativa sarebbe combattere seriamente l’evasione fiscale.

Ma sarà difficile perchè questi stessi personaggi che evadono, faranno come adesso, anzichè sostenere la combricola del governo centrale, sosterranno la combricoletta locale. Il cerchio si chiude, ma la “quadra” così non si trova.

Questi caporali di quartiere,  avranno le mani legate, peggio di adesso, perchè più visibili, come faranno a fare la lotta contro coloro che sosterranno il loro partito?

L’unica cosa che faranno, sarà mettere sotto torchio tutti quelli che non stanno dalla loro parte.

Qualcuno ci sarà e qualcuno verrà preso e si strombazzerà a mari e monti che si sta vincendo l’evasione fiscale, mentre continuerà a crescere sotto l’egida del capetto locale del momento.

Una prova l’abbiamo adesso in Piemonte. Il Cota, sta tagliando la spesa sociale di tutti i comuni rossi, mentre abbona la spesa dei comuni fedeli legaioli.

Non c’è bisogno del cannocchiale, per vedere da vicino che cosa succederà, con il beneamato federalismo fiscale, se non si imporranno regole ben precise. Dilagherà la corruzione. Per altro già abbondantemente in funzione.

Qui però c’è in ballo l’Italia.  Per troppo tempo si sono prese certe sortite come folklore o comunque come battute. Fanno parte invece di un progetto politico preciso che è quello devastante della divisione del paese.


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