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Quel genio di maroni

Creato il 14 gennaio 2013 da Bagaidecomm @BagaideComm
QUEL GENIO DI MARONIDato che il candidato alla Presidenza della Regione Lombardia Roberto Maroni è un impresentabile (condannato in via definitiva per resistenza a pubblico ufficiale), il buon senso imporrebbe di non occuparsi minimamente del suo programma politico. Ma, visto che in gioco c’è una delle cariche più pesanti d’Italia, si può fare un’eccezione a questa regola. La proposta sicuramente più allettante riguarda la possibilità di trattenere all’interno dei confini regionali il 75% del gettito fiscale. Tralasciando il fatto che secondo il PDL (partito che permette a Maroni di ambire alla vittoria: la Lega da sola non ha un bacino elettorale sufficiente) questa percentuale è attualmente del 73% (attività non nuova quella di gonfiare i conti), è chiaro che bisognerebbe smetterla di raccontare certe storiacce. Nessuno nega (a patto che abbia un tasso alcolemico pari a 3) che ciò sia possibile. Ma se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione, è logico chiedersi quali sarebbero le conseguenze di una tale scelta. A riguardo, consiglio di dare un’occhiata al dossier “I Conti della Macro-Regione del Nord” di Gianfranco Cerea sul sito “lavoce.info”: per farla breve, l’Italia fallirebbe nel giro di 5 minuti. Questo dovrebbe bastare per spegnere in partenza le speranze del ticket PDL-Lega. Aggiungiamoci poi che le stesse identiche proposte vennero fatte da un certo Roberto Formigoni durante le sue vittoriose campagna elettorali, ed è presto detto quale sia la rilevanza del progetto: carta straccia. Ma visto che Via Bellerio deve essere un covo di statisti di indiscusso valore e premi Nobel, l’offerta politica del buon Bobo non si ferma qui. Infatti, l’ex frequentante del movimento “Democrazia Proletaria” (e tutti i discorso sui nemici comunisti?) continua a parlare della possibilità di dar vita ad una Macro-Regione del Nord. Premetto che la visione di un’Europa “dei popoli e delle regioni” merita di essere presa in seria considerazione, però, visto il momento di difficoltà economiche che sta attraversando l’Unione Europea, forse sarebbe meglio dare la priorità ad altri interventi relativi alla tanto acclamata crescita e poi tornare su questo punto quando le acque si saranno calmata. E comunque, bisogna distinguere tra i principi teorici che sono sempre meravigliosi e la realtà dei fatti. E a tal proposito vorrei fare due domande al signor Roberto Maroni da Varese: è consapevole del fatto che tra le due uniche Regioni Italiane a rischio default, insieme alla Sicilia, vi sia il super produttivo Veneto (in pratica i Lombardi dovrebbe “mantenere” sempre qualcuno)? Ma soprattutto, cosa è andata a fare la Lega in quel di Roma negli ultimi 10 anni (oltre che, ovviamente, a comprare lavatrici) visto che non è mai stato fatto nulla per agevolare il Nord? Già questo basterebbe per affossare definitivamente la campagna elettorale “padana” (tra l’altro: qualcuno spieghi cosa diavolo è questa Padania?). Ma visto che Natale è passato e quindi non è obbligatorio essere più buoni, non si può tralasciare un’ultima osservazione. La Lega Nord, che al di là di quello che millanta è assetata di poltrone, ha pensato bene di allearsi con il PDL. A parte la palese mancanza di coerenza (“Mai con il PDL”), è interessante notare come Maroni creda di essere in grado di trattare con quel venditore di pentole di professione che è Silvio Berlusconi. Forse l’(im)prenditore di Arcore non sarà il candidato Premier, fermo restando che quella di Presidente del Consiglio non è una carica alla quale ci si candida. Ma il peso della Lega nella coalizione di centro-destra è tendente allo zero. Resta sempre da capire come mai i barbari sognati vogliano tornare a “Roma ladrona”. Da cittadino lombardo spero con tutto il cuore che alle prossime elezioni, per una volta, la gente scelga utilizzando la testa e non la pancia. Perché, come diceva Albert Einstein, “uno stomaco vuoto non è un buon consigliere politico.” 
Carlo Battistessa

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