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Quel parassita di mia moglie

Creato il 07 settembre 2015 da Vincitorievinti @PAOLOCARDENA
Mia moglie fa parte di quella schiera di parassiti che verranno assunti grazie alla "buona scuola". E’ talmente parassita che ha iniziato da piccola ad esserlo. Anzi, diciamo che è stata sempre una sua aspirazione e finalmente c’è riuscita.
Pensate che, fin da piccola, ha costruito tutto il suo percorso di studi per diventare parassita. Una vita intera dedicata a questa impresa. Prima ha conseguito il diploma di scuola magistrale con il massimo dei voti, poi la laurea in Scienza della formazione primaria con 110 e lode; successivamente ha conseguito tre master e poi, in ultimo, la specializzazione per il sostegno. E per fare i master ha speso anche un sacco di soldi, perché -dicevano- fossero necessari per scalare le graduatorie al fine di diventare parassiti in pianta stabile presso la scuola statale.
La laurea è stata conseguita nel 2007 e da lì in poi, siccome era una parassita precaria, è sta sbattuta a destra e a sinistra per tappare i buchi nell’organico delle scuole. Ma il sacrificio era necessario perché lei voleva diventare una parassita di ruolo e quindi era necessario ottenere punteggi per scalare la graduatoria, certa che, prima o poi, sarebbe riuscita nella sua aspirazione di diventare parassita in pianta stabile.
Pensate che, proprio in questa ottica, un anno ha lavorato per un’ora a settimana, per tutto l’anno scolastico, in un paese montano a 30 km di distanza da casa. Ci pensate? Lavorare un’ora a settimana, pagata dalla scuola pubblica, è il massimo del parassitismo. Altre volte, invece, è andata assai peggio. Perché, quando ha avuto la sfortuna di avere l’orario pieno e quindi guadagnare qualcosa in più, trascorreva interi pomeriggi e intere serate a correggere i compiti e le verifiche degli alunni, a preparare la lezione per il giorno dopo o quelli successivi e quant’altro occorreva fare per svolgere al meglio il proprio lavoro. Senza poi parlare delle rituali riunioni con il corpo docente e i genitori che, il più delle volte, si dilatavano fino a tarda sera. Io, vedendola sempre così impegnata con la scuola mi preoccupavo per lei perché, in effetti, con tanto lavoro che svolgeva, il suo stipendio era di gran lunga inferiore all’impegno profuso. Allora le dicevo: “Ti stai rovinando con le tue stessi mani! Se lavori così tanto non diventerai mai una parassita modello! Non lo capisci che se lavori così tanto nessuno potrà mai pagarti alcun compenso aggiuntivo per il lavoro che svolgi?” Lei, sconsolata, chinava il capo e continuava a lavorare. Tutto questo fino a l’altro giorno, quando, finalmente, grazie alla "buona scuola", ha avuto notizia che diventerà a tutti gli effetti una parassita di ruolo. E pensate che diventerà parassita di ruolo a 450 km i di distanza, percependo uno stipendio che sarà completamente assorbito per il pagamento dell’affitto, delle utenze domestiche, degli spostamenti e quant’altro necessario per essere una parassita a tutti gli effetti. Per di più, diventerà parassita facendo saltare in aria tutti i progetti e i piani costruiti in anni di vita coniugale.
Quella di mia moglie è una vera e propria devozione al parassitismo. Parassiti in un cesso di paese chiamato Italia. Ciao Fede.
Ps: va bene il posto  di lavoro lontano da casa, ma non si dica che sono parassiti. Almeno  in questo caso e nei tantissimi casi simili.

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