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Quelli di whatsapp: le 13 categorie da evitare

Da Pin@ @LaCorteseIrr

Si dice che spesso la tecnologia ci aiuti a gestire la nostra quotidianità. Ormai quasi nessuno potrebbe immaginarsi senza iphone et similia. Esistono applicazioni per tutto: vai a correre? Eccoti l’applicazione che ti conta i passi e i km; Vai a fare pipì? Eccoti l’applicazione che ti calcola quanto hai minzionato.  Ma i nostri nonni come cacchio facevano senza le app? Boh! chissà come ha fatto l’umanità a non estinguersi, se i dinosauri avessero avuto uno smart-phone probabilmente sarebbero ancora qui con noi!

Quelli di whatsapp: le 13 categorie da evitare

La tecnologia dovrebbe essere un bene utilizzato con parsimonia e, soprattutto, non dovrebbe essere usata da tutti. Ma non per discriminazione eh, semplicemente perché ci fa conoscere tanti casi umani che io personalmente vorrei evitare. In molti\e, prima di poter usufruire dei suoi fantastici e benefici servigi, dovrebbero fare un qualche test psicoattitudinale al fine di verificare se possono essere social. Per quanto mi riguarda, la tecnologia se da un lato avvicina le persone lontane dall’altro allontana quelle vicine. Troppe volte, uscendo con gli amici e le amiche, ti ritrovi in dei tavoli dove i 3\4 dei presenti stanno con la testa bassa a mandare messaggi o a fotografare l’aperitivo #Instacool da postare su svariati social. Si litiga tramite messaggi e ci si nasconde, spesso e volentieri dietro un monitor. Siamo in un’epoca dove, accanto la sindrome bipolare, si sta avvicinando timidamente quella dell’iper-connesso.

Whatsapp ci regala uno spaccato abbastanza ampio della variegata moltitudine di individui\e che popolano il nostro mondo e purtroppo- o per fortuna-  ho avuto il “piacere” di incrociare le seguenti categorie:

  1. Quelli dei messaggi vocali: da quando whatsapp ha dato la possibilità di inviare la propria voce, orde di sfaticati\e bipedi hanno colto la palla al balzo dimenticando, dopo la scrittura a penna, anche quella virtuale. Non importa che tu abbia chiesto di scriverti un messaggio perché sei impossibilitato nell’ascoltare il loro vocalizzo, loro ti invieranno un ok sonoro come risposta.
  2. I fidanzati virtuali: loro ti hanno sempre amato, ti pensano di continuo lo dimostrano mandando miriade di whats (magari hanno un semplice tetè a tetè con la tazza del cesso e non avendo a disposizione le etichette dello shampoo da leggere passano il tempo con il telefono); ti inviano fantastici messaggi d’ammore, ti scrivono nel cuore della notte per dirti che ti stavano pensando, non mancano un buongiorno o una buonanotte, ti mandano messaggi ricolmi di emoticon floreali, cuori, baci e bacetti ma…. non “quagliano”. Non ti chiedono di uscire, non ti telefonano, e se lo fai tu, guarda caso sono occupati! Il motivo di tali comportamenti è tuttora oggetto di approfondite ricerche in una qualche università americana. Almeno qualcuno prima dell’avvento di whatsapp faceva lo sforzo di trovare qualche immagine carina sul web e pagare 50 centesimi di mms. Quello sì che era amore!
  3. I lussuriosi: sono quelli che hanno scambiato whatsapp per una chat erotica. Tu guardi la lunga lista di emoticon e ti meravigli dei rebus osé che questi tizi riescono ad inventare. Il lussurioso conosce 1001 combinazione per farti capire, senza digitar parola, le sue libidinose fantasie. Esistono diverse varianti di questa categoria, passiamo da un lussurioso siffreddus al lussurioso acqua cheta. Di quest’ultima variante fanno parte i tipini, che a vederli sembrano dei dolci e amabili ometti, neanche ricordi perché hanno il tuo numero di cellulare, ma non fa nulla perché loro conoscono tutta la tua famiglia, sono i migliori amici dei tuoi fratelli. Insomma, tipi okay che, secondo te povera ingenua, credono che il cunnilungus sia un fungo velenoso; ma, mentre pettini il gatto e pensi a scansare le varie zampate dell’iracondo micio, ecco che ti arriva un “whats” ( mi dicono che in gergo il messaggio whatsapp si chiami così, aspetto conferma), è lui: “Ciao! Come stai? :) ” ; “Tutto ok, grazie. Tu?”; “Bene, bene” … passa un arco di tempo indefinito, è di nuovo lui: “ Ma a te come piace farlo?”. Il gatto ti morde, maledetta bestiaccia pelosa,rispondi distrattamente: “Cosa?”. Ed ecco che ti arrivano 1579589 faccine che ti fanno capire che non voleva sapere come facevi bungee jumping bensì altro. Oooops…erroneamente ho premuto pigiato la funziona blocca contatto. Che sbadata!
  4. Quelli dell’Interruzione delle trasmissioni: fondamentalmente sono quelli che spariscono. Esistono tre sottocategorie di questo ampio gruppo. Abbiamo quelli del Buongiorno\Buonanotte i quali Inviano i Buongiorno più ricchi di strascichi di ooooo che tu abbia mai visto, ma ogni tuo tentativo di conversazione sarà vano perché loro ti risponderanno solo per darti la Buonanotte. Quelli del come va? Non li senti da mesi e ogni tanto ti mandano, di loro spontanea volontà, un whats : “Ciao, come va?”, “ehi, ciao! Tutto Ok! Come stai? Da quanto tempo!” … seguirà un “bene grazie” con conseguente sparizione mistica. E infine i desaparecidos  ovvero quelli con cui parli tranquillamente e, tutt’a un tratto, spariscono, non rispondono più. Riprendono solitamente la stessa conversazione dopo quattro giorni (o più) ignorando completamente il lasso di tempo passato. Le domande, nei primi due casi, sono: Perché? Ma vi paga Whatsapp? Cosa spinge le vostre falangi a comporre un messaggio per poi sparire nel nulla?
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  5. Quelli delle emoticon: questa è una categoria molto particolare, i suoi appartenenti sono molto suscettibili e attenti al dettaglio. Guai ad inviare un messaggio senza emoticon. Il loro motto è… uno smile può salvarti la vita. Esprimono i loro stati emotivi attraverso l’uso di tutte le emoticon a loro disposizione e nel momento in cui rispondi non rispettando il bon-ton delle emoticon ecco che accade la tragedia: “Ti ho fatto qualcosa?”; “Sembri arrabbiata” … tu dall’altro lato rispondi con un: “No, non ho nulla. Perché?”; e lui\lei con fare apocalittico:  “Perché non hai messo nessuno smile nel  messaggio”. Come commentare tutto ciò se non così? 
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  6. Quelli con la sindrome di persecuzione: affinché la propria privacy possa essere tutelata, loro hanno eliminato tutto! Le spunte blu non sanno cosa siano, il messaggio dell’ultimo accesso non lo hanno neanche preso in considerazione, come nome utente hanno un punto e l’immagine del profilo è un omino stilizzato (poi però hanno Facebook, Badoo, Instagramm, Twitter e qualche altro social bielorusso);
  7. Quelli delle catene: nonostante non li abbiano rinnovato gratis whatsapp, non abbiano vinto nessun bonus di 10€, non sia successa nessuna cosa bella dopo l’invio di 10 messaggi ecce cc… continuano ad inviare catene credendo che prima o poi comparirà il nome della persona che amano magicamente su proprio cellulare o che il fantomatico bottone diventi blu\verde.
    Catena

    Catena

  8. Quelli del “visualizzato alle”: Sono quelli che se visualizzi e non rispondi entro 3 secondi vanno in crisi e iniziano a scriverti: “Perché non rispondi?”; “Sei online!”; “Ehy!”; “Se sei arrabbiata con me dimmelo! È da immaturi ignorarmi!”… ma avevo da fare diamine! Non so che dire, non riesco a commentare questo processo alle virtual intenzioni. Tante amicizie (ma anche amori) sono finite (e finiscono) perché c’è gente che visualizza e non risponde.
  9. Quelli dei selfie\fotografie: sono quelli che sentono la necessità di condividere febbrilmente le foto dei luoghi in cui sono, dei cibi che mangiano, dei cocktail che bevono, dell’ultimo taglio di capelli ecc ecc. E non ci sarebbe nulla di male nel fare ciò se non fosse che per ogni soggetto fotografato vengono inviate infinite foto fatte da angolazioni diverse e qualcuna anche sfocata. In questa categoria si ritrovano anche quelli a cui hai ingenuamente confessato che ti piacciono (per esempio) i gatti e per compiacerti ti inviano così tante foto da costringerti ad inserire il download manuale al fine di evitare di veder scoppiare la memoria del telefono. In alternativa, troviamo anche quelli che al posto delle foto inviano video dove spesso e volentieri i soggetti sono loro.
  10. Gli asociali- social : sono gli amiconi\ le amicone. Sono gentilissimi\e. Ti rispondono sempre. Peccato che lo facciano solo quando fra di voi c’è un telefono. Gli asociali- social è una categoria molto particolare e complessa. Ne fanno parte tutti quelli che quando esci con loro passano i 3\4 del tempo con la testa abbassata sullo schermo del telefono e la rimanente parte a fare fotografie da mandare tramite whatsapp o da postare su facebook (o vari social) per rendere noto dove sono, con chi sono e cosa fanno. Virtualmente sono attivissimi, non lasciano un commento in sospeso e non mancano un mi piace. Di persona, beh… per parlare con loro, mentre si sorseggia un caffè, si fa prima a mandarli un messaggio.
  11. Quelli delle scorciatoie: nonostante il t9 aiuti nella compilazione dei messaggi dandoti dei suggerimenti in italiano corretto loro, che sono al passo con i tempi, fighi ecc ecc, devono scrivere utilizzando il bimbominKiese: K, nnt, nn, xk’, qnt, qnd ecc ecc… Ti arrivano così messaggi più complessi dei geroglifici egizi che rinunci a leggere e ai quali rispondi con uno smile.
  12. Quelli dell’ItaGliano Correggiuto: loro non scrivono in bimbominKiese ma ti inviano messaggi scritti “in velocità” che pensano siano  comprensibili e che tu devi cercare di interpretare riuscendo a capire la lettera vicino a quella che hanno pigiato erroneamente al fine di dare un senso alla frase.
  13. I mitragliatori: Capita che ad un certo punto il tuo telefono inizia a suonare. Stanno arrivando dei messaggi a raffica. Bip, bip, bip, biiiiiip, biiiiiip, biiiiip, bip,bip,bip. No, non è una richiesta di SOS in codice morse. E nessuno ti sta scaricando addosso una raffica di mitra. E’ lui\lei : il mitragliatore! Queste persone sono solite inviare per ogni parola un messaggio. Volevo vedere se i whats si pagavano quanti messaggi venivano inviati.

Quindi in conclusione il consiglio, nel momento in cui qualcuno\a si riconosca in una delle categorie elencate, è uno solo: ogni tanto spegnete il telefono e ritornate a vivere. Lasciamo perdere le emoticon, il visualizzato alle, le spunte blu e quant’altro.  La tecnologia è uno strumento, non dovrebbe sostituire il piacere di guardarsi negli occhi, di chiacchierare amabilmente davanti un caffè, di scherzare, di litigare e discutere, di ascoltare la voce di un amico\a, fidanzato\a, fratello.

Non è meglio una buonanotte sussurata che un freddo messaggio con uno smile?

E ora scusate…ma devo rispondere ad un po’ di whats!



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