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Quello che chiamiamo

Creato il 02 luglio 2010 da Fabry2010

Quello che chiamiamo

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Oggi andrò a parlare della trasfigurazione in una parrocchia della zona. Trans-figurare, mutare figura, immagine, quello che dovrebbe essere la crescita: dall’imperfezione a una perfezione mai raggiunta del tutto. Lo facciamo d’istinto, come fosse scritto dentro, prima di venire al mondo. Un progetto di cui ti convinci a poco a poco, nonostante le delusioni e le sconfitte. Condizioni necessarie: la fiducia, il sostegno di un altro, la certezza di chi crede in te; solo allora si sprigiona una luce sufficiente per muoversi, avanzare, pro-gredire. La figura cambia, dal brutto anatroccolo prende forma il cigno, cui spetta il compito essenziale di ripetere il ciclo, trasmettere fiducia perché un altro possa giungere al traguardo. La mitologia, l’epica, il romanzo, cominciano quando s’inceppa la precisione di questo meccanismo. La favola rimane intangibile, ma diventa una conquista, si trans-figura nella lotta drammatica del giorno dopo giorno. La letteratura è un fallimento, ma solo dalle sue ceneri può nascere quello che chiamiamo uomo.



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