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Quello che il renzismo non dice (109) – Su Report, le infinite trasformazioni del Partito e la Politica usata come specchietto per le allodole. Su Gramsci e i pensieri del cane Gunther.

Creato il 11 maggio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Il Bacco ebbro in compagnia di Pan, di Michelangelo Buonarroti. Museo del Bargello, Firenze

Il Bacco ebbro in compagnia di Pan, di Michelangelo Buonarroti. Museo del Bargello, Firenze

di Rina Brundu. Chiunque abbia sempre amato la Politica e abbia perso più di un’ora ad interrogarsi sulle sue contorte e infinite vie non può – dopo avere visto la puntata di Report (Rai3) di ieri sera, puntata dedicata alle “vere” ragioni per le numerose “trasformazioni” del PCI che fu di Antonio Gramsci – essersi svegliato questa mattina e sentirsi la stessa persona. Certo lo sapevamo che i “crimini” commessi dalla Casta politica erano gravi e di variegata natura ma altra cosa è mettere il dito nella piaga, trovare il coraggio di guardare la verità in faccia pronti a subirne la conseguente doccia gelata.

Mentre un intero popolo (in questo caso il popolo di sinistra) pensava che al centro del discorso politico restasse comunque l’idea del maggior bene socio-amministrativo di una nazione e dei suoi abitanti – realizzare che negli ultimi vent’anni, le diverse “rivoluzioni” e “rinascite” interne del Partito, fossero meri specchietti per le allodole, tutti tese a preservare il patrimonio immobiliare e pecunario dalle legittime richieste dei creditori (vedi le banche), non deve essere pillola dolce da digerire. C’é qualcosa di straordinariamente rivoltante e incredibile in tutto ciò che é venuto fuori nel programma presentato ieri sera dalla strepitosa Milena Gabanelli, unito alla certezza che quanto si è visto resti comunque la punta dell’iceberg.

Neppure nei libri delle favole più immaginificamente liberate si riuscirebbe ad inventare le contorte trame che ci sono state infine rivelate. Di fatto resta davvero fuori dal mondo, l’idea di un partito politico così eticamente allo sbando e – a dispetto delle milionarie sovvenzioni pubbliche – pronto a tutto pur di raggranellare qualche milioncino dagli “sponsor”; pronto finanche a “prestare orecchio”, nelle persone dei suoi più alti rappresentanti (vedi Orfini attuale Presidente del PD, vedi Bersani già storico Segretario), ai propugnatori dei più incredibili stili di vita alternativi, come quello di un’idea di famiglia futura formata da due ragazzi, tre ragazze, ed un cane, nonché di un suo menage interno dove i doveri familiari, anche di accoppiamento sessuale, verrebbero svolti in maniera intercambiabile da ciascuno dei membri della “nuova famiglia” a seconda del mood del momento. Davanti a tutto questo anche l’idea del quadrupede Gunther ideale editore de L’Unità non era un’idea malvagia: sicuramente il giornale che fu di Antonio Gramsci ha subito “onte” peggiori.

Tengo a precisare – dato che mentre si scrivono queste note si resta sempre col dubbio che le immagini viste ieri sera non siano mai state mandate in onda, ma che siano l’amaro frutto cerebrale di qualche avvelenamento alimentare – che chi scrive è in pieno possesso delle sue facoltà. Lo è anche quando fa notare che in presenza di un tale avvilente ed intellettualmente degradante spettacolo, l’idea di “renzismo” non è tutta da buttare. Naturalmente non lo sarebbe se il “renzismo” non fosse proprio la scappatoia trovata da quella stessa casta politica per eternarsi, per salvare il salvabile “and to live on”, a dispetto delle più elementari “ragioni” dell’etica sociale e politica. Non si può neppure argomentare che quando ci si risveglierà dall’incubo sarà infine troppo tardi: lo è già!

Dimenticavo: perché Orfini non si dimette? E perché nessuno glielo chiede?


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