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Quello che il renzismo non dice (114) – Dopo la puntata di Report (Rai3), tutto sui Watussi alfaniani che rifiutano di farsi schedare nei centri d’accoglienza. E altre storie di ordinaria follia operativa.

Creato il 17 maggio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Davide e Golia di Tiziano

Davide e Golia di Tiziano

di Rina Brundu. “Se lo immagina lei un migrante alto due metri che si rifiuta di rilasciare le impronte digitali? Ci vorrebbero quattro carabinieri per costringerlo!”. È con queste immortali parole che un quanto mai seccato ministro Angelino Alfano ha risposto alla giornalista di Report (Rai3) che gli chiedeva come mai si riuscisse a schedare completamente solo una percentuale minima degli “ospiti” che arrivano sulle nostre coste nei barconi. Sembrerebbe insomma che tra i 26000 migranti arrivati nel 2014 nel Centro di Accoglienza di Pozzallo – solo per fare un esempio tra gli altri – ci fossero almeno 17000 Watussi irremovibili che non si sarebbero lasciati schedare, ed ecco perché i profughi completamente identificati sarebbero stati solo 9000.

Non è l’incipit di una incredibile favola dei Grimm, ma quanto emerso dall’odierna puntata del programma Report (Rai3) condotto dalla bravissima Milena Gabanelli. Non si tratterebbe neppure del solo scandalo che ha per protagonista l’Angelino Alfano che fu pure il firmatario di quegli accordi di Dublino che costringono gli Stati di primo arrivo dei migranti all’accoglienza e alla responsabilizzazione sul destino degli stessi. “Chi mai avrebbe potuto firmare un simile accordo? Solo uno che non conosceva la lingua…” ha infatti ragionato la Gabanelli facendosi una domanda e dandosi una risposta alla maniera del Gigi Marzullo più verace.

Quindi l’occhio della telecamera si è impietosamente spostato sul centro d’espatrio trapanese dove ci sarebbero attualmente 48 persone in attesa di essere rispedite a casa… attentamente guardate a vista da circa 80 impiegati (a diverso titolo)… per i cui servizi lo Stato sborserebbe alla cooperativa di riferimento 29 Euro al giorno a cranio. Tirando le somme, sembrerebbe di capire che mentre in quel di Pozzallo non abbiamo le risorse umane né tanto meno le “forze fisiche” per registrare come Dio comanda (e pure la UE), le migliaia di stranieri in arrivo…. in quel di Trapani riusciamo comodamente a sorvegliare i 48 “detenuti” in attesa di partenza al gate dell’ideale aeroporto.

Siamo alla follia! Di fatto in un qualsiasi paese normale il mattino successivo alla messa in onda di una simile trasmissione le dimissioni del Ministro degli Interni sarebbero già sulla scrivania del capo dell’Esecutivo. L’unico problema che avrebbe Alfano è che probabilmente il nostro Premier non riuscirebbe a riceverlo nell’immediato, impegnato com’é in questi giorni a frequentare gli studi televisivi trendy e a promettere a milioni di pensionati... riches beyond their wildest dreams.

Pare quasi di vederla la scritta sulla nuova maglietta di Salvini: “IDEM”. Il “dimettiti” è naturalmente sottinteso e questa volta è oggettivamente difficile non sottoscrivere.


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