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Quello che il renzismo non dice (12): dopo la dies irae scatenata dal suo blog, i dieci comandamenti di Carlo Cottarelli (e Olivier Blanchard) per le politiche fiscali. Sorpresa!, non c’é “Io sono il Matteo, tuo Premier….”.

Creato il 04 agosto 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
300px-MemlingJudgmentCentredi Rina Brundu. Il blog governativo del Commissario Straordinario alla Spending Review Carlo Cottarelli val bene una mess… pardon, val bene una visita come direbbe Enrico IV. Sfogliandolo colpisce il fatto che prima dell’ormai famosissimo post del 30 luglio scorso titolato “La revisione della spesa come strumento per il finanziamento di… nuove spese”, l’attività scritturale era già andata scemando da un pezzo. Vero è invece che, a fronte dell’assunzione delle sue funzioni di Commissario il 23 ottobre 2013, l’ultima “intervista” a cui si dà visibilità sullo stesso blog nel momento in cui si scrive è quella del 6 dicembre 2013 ed è titolata “Sacrifici umani”. Dopo di allora nulla, nada, nisba, mentre tra il periodo ottobre-dicembre le interviste erano state 8 e i video 3.

Sacrifici umani? Non ho letto ma che il dottor Cottarelli abbia inteso “sacrificare” a qualche dio sanguinario l’intero pantheon delle adoranti divinità renziane, Bindi e Serracchiani comprese? Il dubbio ci assilla e non si tratta di un dilemma peregrino data la dies irae politico-mediatica italica scatenata dal post di cui sopra, nonché il pandemonio economico-internazionale che ha portato finanche gli attenti redattori di Bloomberg.com a preoccuparsi e a chiedere direttamente a Renzi spiegazioni sull’accaduto e sulle notizie che circolavano, le quali venivano distillate con la solita furbizia strategica dai quotidiani nostrani, anche se “A spokesman from the Prime Minister’s office declined to comment on the report when contacted by Bloomberg News”.

Tempi da giorno del giudizio politico per il Commissario, dunque? Tempi di renzismo trionfante (si fa per dire), che richiedono la sua testa? Può darsi, non sarebbe il primo a rischiare la decapitazione per avere raccontato i fatti così come sono invece di edulcorarli. Del resto, quale politico non si spaventa davanti a un qualsiasi tecnico che ti parla di “manovra fiscale credibile”, “dimininuzione del rapporto debito-PIL”, “riforma pensionistica”, “equità fiscale”, “chiarezza di intenti?” etc etc.

Carlo Cottarelli e Olivier Blanchard ne scrivevano già nel giugno 2010; per meglio dire, in quel periodo pubblicarono sul sito del Fondo Monetario Internazionale dieci comandamenti per regolare le politiche fiscali delle economie avanzate. Non ci credete? Ecco un ampio stralcio da quell’articolo:

…………

Le economie avanzate stanno affrontando la difficile sfida di attuare strategie di risanamento del bilancio senza compromettere una ripresa economica ancora fragile. Il risanamento del bilancio è la chiave per favorire i grandi investimenti privati ​​e la crescita a lungo termine. Può anche essere la chiave, almeno in alcuni paesi, per evitare turbolenze nei mercati finanziari, che avrebbero un impatto più immediato sulla crescita, con effetti sulla fiducia e sul credito. Ma troppi interventi correttivi potrebbero ostacolare la crescita, la qualcosa non è un rischio da sottovalutare. Come dovrebbero essere le strategie fiscali per renderle coerenti con le necessità di crescita del breve e lungo termine? Presentiamo dieci comandamenti come soluzione a questi problemi. Detto semplicemente, ciò di cui i paesi avanzati hanno bisogno è chiarezza di intenti, una calibratura appropriata degli obiettivi fiscali e adeguate riforme strutturali. Con un piccolo aiuto dalla politica monetaria, e dai loro (i mercati emergenti) amici.

——–

Comandamento I: Farai una manovra fiscale credibile nel medio termine con un ancoraggio visibile (sia in termini di ritmo medio di adeguamento, o di un obiettivo di bilancio da raggiungere entro quattro-cinque anni).

Comandamento II: Non concentrerai le correzioni fiscali all’inizio del periodo, a meno che esigenze di finanziamento lo richiedano.

Comandamento III: Ti concentrerai su una diminuzione nel lungo termine del rapporto debito-PIL, e non semplicemente sulla sua stabilizzazione a livelli post-crisi.

Comandamento IV: Ti concentrerai su strumenti di consolidamento fiscale che favoriscano forti potenziali di crescita.

Comandamento V: Farai la riforma pensionistica e sanitaria perché le tendenze attuali sono insostenibili.

Comandamento VI: Sarai giusto. Per essere sostenibile nel tempo, la correzione fiscale deve essere equa.

Comandamento VII: Attuerai grandi riforme per rilanciare la crescita potenziale.

Comandamento VIII: Rafforzerai le istituzioni fiscali.

Comandamento IX: Coordinerai adeguatamente la politica monetaria e fiscale.

Comandamento X: Coordinerai le tue politiche con quelle degli altri paesi.

Segui questi comandamenti, e ci sono alte probabilità che otterrai il consolidamento fiscale e una crescita sostenuta.

Incredibile (imperdonabile?), da nessuna parte é scritto “Io sono il Matteo, tuo Premier, non avrai altro Premier all’infuori di me!”. Poi dicono buttati a sinistr… pardon, convertiti!

Nota: Fonte per i dieci comandamenti in inglese IFM Direct, The International Monetary Fund’s global economy forum. Clicca qui per il link all’articolo completo e alle spiegazioni per ciascun comandamento e clicca qui per il link al blog del Commissario.

Traduzione in italiano Rina Brundu

Featured image, pannello centrale dal trittico di Memling “Il giorno del giudizio” (c. 1467–71)


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