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Quello che il renzismo non dice (127) – Il tempo delle mele… mature. Sul successo e i numeri del “divorzio breve”, sull’impennata del costo del Viagra e sul sindaco Marino sotto tutela.

Creato il 27 agosto 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
imagesdi Rina Brundu. Lo riporta nero su bianco il Renzi Herald… pardon, il Corriere.it: “È l’estate del divorzio breve…. Le stime degli avvocati: firmate 50mila pratiche in soli due mesi…(…)… Ma il dato più significativo e curioso è quello dell’impennata dei divorzi degli ultrasessantenni. Almeno una coppia su 5, il 20 per cento dei divorzi brevi, riguarda gli over 65”.

Impressionante! Altro che Jobs Act! Altro che percentuali infinitesimali d’aumento del PIL calcolabili solo da fisico teorico scaltro, qui carta canta! Là dove non hanno potuto le lotte senza quartiere degli hippies sessantottini o le vite liberate degli yuppies anni 80, là dove nessun risultato è stato ottenuto dalle infinite cogitazioni e circonlocuzioni retoriche dell’intero pantheon intellettuale radical-chic italiano delle ultime decadi, Scalfari e Vendola inclusi, là dove neppure la minaccia di infinite riproposizioni sul piccolo schermo del morettiano “Habemus Papam” ha procurato risultati visibili, hanno invece potuto il decisionismo e la capacità risolutrice del nostro giovane Premier.

Di fatto Matteo Renzi è riuscito a liberare circa 10000 coppie di ultra 65enni ammorbati dalla Sindrome Cocoon e dalla soffocante prigionia di una vita in due, dalla costrizione a condividere i riti estenuanti di una toilette mattutina sempre più deprimente, da infinite serate future seduti sul divano a guardare Carlo Conti che presenta Sanremo, ad ammirare Bruno Vespa che passeggia “to and fro” nello studio di Porta a Porta,  Borghezio che pontifica in qualsiasi canale televisivo gliene dia l’opportunità,  lo stesso Renzi che annuncia il taglio della Tasi, Tari, Irap, Isis, Cicap, Cip & Ciop all in one go!, nonché a doverlo fare senza poterli lapidare.

Illazioni? Pettegolezzi dei soliti gufi malevoli e disinformati che parlano di “riformismo afflitto dalla Sindrome anticlericale del tempo delle mele mature”? Affatto!, diamo piuttosto a Cesare… pardon, a Matteo quel che è suo e chiamiamolo finalmente con il suo vero nome: uno statist… pardon, un eroe, un liberatore dei sogni proibiti della terza età, appunto. Finanche un benefattore, si mormorerebbe nelle multinazionali farmaceutiche produttrici di Viagra, le quali nell’ultimo semestre avrebbero registrato tutte un cospicuo aumento di contratti a tempo indeterminato e un’impennata dei loro titoli quotati in borsa a dispetto dello sboom cinese incombente e di ogni minaccia di congiuntura economica sfavorevole perenne!

Ma – incassato l’ennesimo risultato utile – come è suo costume, Matteo Renzi non si è cullato sugli allori e ha proceduto immediatamente a mettere sotto tutela il sindaco della Città Eterna. Dopo gli straordinari successi sul palcoscenico globale dell’Expò (1), il Premier ha infatti contestualmente tuonato “Niente errori sul Giubileo” (vedi in calce screenshot dal Renzi Herald, pardon.. dal Corriere.it, testata peraltro riconoscibile anche dal curioso usage delle preposizioni articolate). Come a dire che l’unico divorzio italiano che non si annuncerebbe breve è purtroppo per i suoi cittadini quello tra gli abitanti di Roma e Ignazio Marino il cui calo di consensi è ormai a prova di ettolitri di Viagra liquido e di altre droghe ben più potenti. Insomma anche questa volta non si riuscità ad avere tutto, ed è quasi come se pure il renzismo avesse i suoi limiti: would you have ever believed that?

  1. Per coloro che non seguono le vicende italiane. Si tratta di una esposizione messa su  a Milano di cui non si è accorto nessuno oltrefrontiera ma che ha permesso infinite passerelle politiche pagate profumatamente con i soldi del contribuente. (Cerca anche sotto le voci appalti truccati, mafia, commissariamento, imbarazzi internazionali vari, etc).


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