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Quello che il renzismo non dice (93) – Primi risultati (mediatici) delle riforme. Il Corsera: Renzi ha più followers di Grillo su Twitter e la sinistra domina. O del carisma digitale tra Bieber e Gasparri.

Creato il 31 marzo 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Image2di Rina Brundu. Non amo Twitter e non ne ho mai capito il perché del successo di questo social: da writer verboso manderei affanculo chiunque mi dicesse che debbo contenere il mio pensiero dentro 140 caratteri. E perché non 141? Ma soprattutto a meno che non si chiami Oscar Wilde io dubito della capacità di chiunque di produrre significato pregnante in 140 caratteri a meno che naturalmente di scoreggia si tratti.

Non ho mai capito neppure coloro che i “tweet” li seguono: stanno tutto il giorno lì a leggere le boiate altrui? Onestamente ci ho provato a seguire gli ipse-dixit di Tizio e di Caio ma ho la capacità di attenzione di un pesce rosso e se in quell’istante piccolissimo non leggo qualcosa che mi interessa davvero, sorretto da una logica stringente, chiudo il programma per settimane… mesi. Ne deriva che non ho Twitter account attivi, sono piuttosto legati ai pezzi pubblicati sul sito e quindi automaticamente attivati da WordPress. Ne deriva anche che come follower io sono un finto follower nel senso che in realtà non guardo mai cosa scrive il personaggio che apparentemente sto seguendo.

Un modo come un altro per dire che secondo me di “finti” followers ce ne sono tanti, dunque l’affaire degli account twitter dei nostri politici è l’ennesima bolla di sapone pensata per lisciare l’ego, detto altrimenti in realtà quegli account li frequentano gli stessi user, gli amici più intimi, i giornalisti in attesa di raccogliere ogni starnuto del Verbo (dei Verbi?) e i compagni di partito. Scrive il Corsera che Matteo Renzi ha superato Beppe Grillo per numero di follower su Twitter: ho verificato il dato è in realtà non è così roboante come vorrebbe dare ad intendere il redattore: i followers di Grillo sono 1,77 e quelli di Renzi 1,78 milioni. Se consideriamo che Renzi è il presidente del Consiglio, mentre Grillo è il leader verace di un movimento che non ha grosse simpatie presso i media istituzionali, credo sia onesto dire che Grillo ha ancora un appeal digitale molto più forte di quello di Renzi. Non solo: ritengo sia anche pacifico dire che l’M5S abbia il suo bacino di elettori proprio in Rete e dunque è lecito ritenere che l’account dell’ex-comico genovese sia più frequentato di quello di qualsiasi altro politico, proprio come lo è il suo blog.

Resta il fatto che i numeri sono molto bassi per entrambi, soprattutto per Renzi che è il Premier. E poi di cosa stiamo davvero parlando? Stiamo dicendo che la capacità di “influenza” di un leader (dunque la sua capacità carismatica e/o di fare una politica in grado di modellare davvero i destini dei cittadini) è determinata dal numero di follower su Twitter? O è piuttosto vero il contrario? Ho grossi dubbi sia in un senso che nell’altro e non ho mai sentito di nessuno che inneggi all’exempla didattico che è Justin Bieber ma questo ragazzo ha oltre 60 milioni di followers (vedi featured screenshot), almeno 4 in più di Barack Obama. E allora? Allora forse l’unico che la indovina è il follower di Gasparri: è uno di pochi intimi (poco più di 60000 follower), si fa qualche grassa risata di tanto in tanto e se non è “amico” è quasi sicuramente un “nemico” facile ad incorrere nell’ira funesta dell’account-owner. Sempre meglio del giornalismo digitalmente entusiasta di questi tempi!

Featured image, screenshot dall’account Twitter di Justin Bieber.

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