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Questa scuola non e’ “bella”!

Creato il 19 settembre 2010 da Abattoir

di Francesca Vassallo

La scuola d’infanzia inizia anche quest’anno in un clima di agitazione familiare, per la percezione, fin dai primi giorni, della precarietà e della confusione a cui si va incontro. La pazienza e l’adattabilità, doti rare a cui si perviene nella maturità, sono richieste ai bambini fin dal primo ingresso a scuola. Ci si consola con i “preparativi”, che, per molti, iniziano già in piena estate, ma nelle prime settimane di settembre il nervosismo è incontenibile.

Ci pensa al solito la società del consumismo e del benessere a distrarre bambini e genitori dalle enormi carenze scolastiche e dal senso di incertezza con cui viene vissuto l’inizio della scuola. Lo zaino nuovo di zecca con i personaggi della pubblicità, quaderni e libri coloratissimi comprati in un negozio sovraffollato, tra lamentele per il costo eccessivo dei corredi scolastici e per le maestre che mancano, sono l’unica attrazione per i bambini ignari del loro diritto ad un scuola decente. 

E’ questo il clima in cui il bambino comincia il suo nuovo anno scolastico tanto atteso e decantato, quello che lo farà diventare sempre più grande e istruito…

Per favore non facciamo credere ai nostri bambini che questa scuola è bella, perché bella non è! Se è bello ciò che, fin dal primo ingresso nell’edificio scolastico, ti procura malessere, non potremo mai più sperare che i nostri figli sappiano distinguere il bello dal brutto, il giusto dall’ingiusto, perché nei bambini, a differenza di molti adulti ”adattati” o rassegnati, c’è ancora una chiara percezione che i valori etici si fondano anche su quelli estetici. ”Andare a scuola per me è avere un macigno legato al collo tutta la mattina e non potermene liberare” , mi diceva qualche giorno fa un bambino di 9 anni.

Accogliamo con onestà i segnali di disagio di molti bambini di fronte ad un sistema scolastico che fa acqua da tutte le parti, non inganniamoli facendo loro credere che questo è il modello di scuola e che sono loro a non avere alcuna voglia di studiare. Come si può vivere con entusiasmo e convinzione l’esperienza scolastica se non viene rispettato il senso del bello che passa dal contesto in cui il bambino si inserisce? L’esistenza di un ambiente scolastico rassicurante e gradevole è il presupposto per stimolare e favorire nel bambino il processo di apprendimento.

E non è certo la scuola privata la garante di una scuola “bella”; non è l’apparente pulizia e ordine a rispondere a quel bisogno più profondo di armonia e di benessere, che si può ritrovare anche in una modesta scuola pubblica di periferia.

Nel continuare a lottare per una scuola pubblica migliore cerchiamo per lo meno di non privare i nostri figli di un giudizio autentico sulle cose, soprattutto quando queste tradiscono i valori che dovrebbero tutelare.

Riconoscendo che il malessere che provano di fronte alla scuola ha una precisa ragione di essere, si sentiranno più forti e capaci di tollerare ciò che non funziona.

La curiosità e il desiderio di apprendimento che ogni bambino porta in sé non possono essere, comunque, rinchiusi ed esauriti in nessuna struttura e se oggi la scuola tradisce le aspettative dei bambini, siamo tutti chiamati, con maggior senso di responsabilità, a tenere vivo nelle nuove generazioni il “fascino” della conoscenza.

foto:flickr

 

QUESTA SCUOLA NON E’ “BELLA”!

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