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“Questione di punti di vista”

Creato il 13 agosto 2010 da Cinemaleo

2009: 36 vues du Pic Saint-Loup di Jacques Rivette

“Questione di punti di vista”
 
“Questione di punti di vista”

A 81 anni il maestro della Nouvelle Vague non finisce di sorprendere, questo (finora) è il suo ultimo film.

 

In Concorso al 66° Festival di Venezia, ha ricevuto dalla critica giudizi contrastanti: “…per noi, fino ad ora, il più serio candidato al Leone d’oro…” (Giornale di Sicilia),  “…si resta con l’amara impressione di un film che le brutte condizioni di salute non hanno permesso a Rivette di sviluppare come avrebbe voluto e potuto” (Il Corriere della Sera), “A Rivette è bastato pochissimo per fare di un piccolo film una grande lezione di vita” (Cinematografo.it), “Francamente, sia pure restando devoti a uno dei maestri della Nouvelle Vague, a noi è sembrato che la freschezza del metodo rivettiano risulti alquanto appannata…” (Il Mattino), “Una pellicola fresca e dirompente, leggera e profonda. Uno sguardo nelle vicende umane non privo di commozione, ma con una profonda speranza al suo interno” (35MM),  “Le idee di regia sono tutt’altro che efficaci e l’intreccio vero e proprio non procede esattamente nel migliore dei modi” (Cinefile.it).

Tantissimi dialoghi (e tanti silenzi), pochissima azione, la cinepresa quasi sempre ferma, l’impostazione più teatrale che cinematografica, la recitazione scarna ed essenziale, l’utilizzo della luce naturale, l’assenza totale di musica caratterizzano questo film di Jacques Rivette, enigmatico eppure affascinante, triste e malinconico, tenue e delicato, semplice e al contempo complesso nel suo continuo riflettere sull’arte e sulla vita.

Ottimo il cast in cui primeggiano Sergio Castellitto, una volta tanto non macchiettistico (una bella sorpresa), e soprattutto la poliedrica (cantante, attrice teatrale e cinematografica, musicista, stilista… nonché ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico) e ben ritrovata Jane Birkin, bella nonostante gli anni, sempre più brava e intensa.

A molti Questione di punti di vista sembrerà un film arduo da digerire ma, come scrive Giuliana Steri, “consigliato perché rimane, comunque, una grande lezione di cinema”. 

scheda

 


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