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QUESTIONI DI CALCIO...se Gheddafi è un calciatore

Creato il 23 febbraio 2011 da Calcisulcalcio

QUESTIONI DI CALCIO...se Gheddafi è un calciatorefoto Wikipedia
Da wikipedia si legge: "è stato infatti un calciatore professionista ed è stato presidente della Federazione calcistica libica e capitano della Nazionale del suo paese".Non stiamo parlando del colonnello libico, al centro dell'attenzione mondiale per quello che sta succedendo in Libia mentre scrivo questo post. Ci riferiamo invece ad Al-Sa'adi Gheddafi, ex calciatore libico e terzo figlio di Muammar Gheddafi. La storia del calciatore in questione, dopo aver studiato i metodi di lavoro ed essersi allenato con squadre del calibro di Juventus e Lazio agli inizi degli anni novanta, inizia militando per molte stagioni nell'Al-Ittihad, per poi passare nell'annata 2003-2004 al Perugia di Luciano Gaucci. Gioca solo una partita con la squadra umbra, contro la Juventus di cui era socio e tifoso, diventando il primo calciatore di nazionalità libica a giocare in serie A. La "gioia" dell'esordio dura poco: viene trovato positivo al controllo antidoping successivo a Perugia-Reggina e viene squalificato per 3 mesi. La sua avventura italiana continua per diversi anni, nella stagione 2005-2006 passa infatti all'Udinese, giocando anche qui una sola partita. Nella stagione 2006-2007, ultima nel nostro campionato, passa alla Sampdoria, senza disputare anche qui nessuna partita e terminando la sua esperienza calcistica in Italia. Il terzo figlio del Dittatore (ex?) Libico, è anche un appassionato di cinema, attualmente, se le mie informazioni non sono sbagliate, è amministratore e finanziatore con circa 100 milioni di dollari, della Natural Selection. La società in questione, si pone come obiettivo quello di produrre, entro il 2014, una ventina di film dal budget medio di 15 milioni di dollari. Ora, se la vostra pazienza vi ha portato a leggere tutto quello che vi ho scritto fino ad adesso, la questione si complica e se siete curiosi vi invito a continuare la lettura di questo post.
Tra i protagonisti dell'ulteriore vicenda che sto per raccontarvi, il terzo figlio di Gheddafi è ancora presente, come apprendo, da "Leggo.it" che scrive tra i suoi articoli nella sezione esteri:
"TRIPOLI - Il leader libico Muammar Gheddafi ha costruito un vasto impero finanziario che è causa di una lotta intestina per il controllo fra i suoi figli. Lo scrive il quotidiano britannico Financial Times, citando dispacci diplomatici americani rivelati da Wikileaks. Con il titolo «Gheddafi Incorporated», diplomatici dell'ambasciata degli Stati Uniti a Tripoli affermano che il colonnello e la sua famiglia controllano una parte considerevole dell'economia nazionale e posseggono importanti partecipazioni nei settori del petrolio e del gas, nelle telecomunicazioni, nelle infrastrutture, negli alberghi, nei media e nella grande distribuzione.In un dispaccio del 2006, i diplomatici americani in Libia spiegano che i figli di Gheddafi ricevono regolarmente redditi dalla società petrolifera nazionale, le cui esportazioni annuali ammontano a decine di miliardi di dollari. Il leader stesso ha investito nel 2009 16 milioni di euro in un complesso alberghiero all'Aquila. Secondo un dispaccio del marzo 2009, ci sarebbero «guerre intestine» tra i rampolli Gheddafi, maschi e femmine, che «forniscono agli osservatori locali materia sufficiente per un feuilleton melodrammatico libico». Per i diplomatici americani, le liti sarebbero provocate soprattutto dall'attivismo sulla scena pubblica del secondogenito Seif al Islam. Quest'ultimo ha accesso ai proventi del petrolio attraverso la società per l'energia del suo gruppo «One-Nine». La figlia del leader, Aisha, ha interessi nei settori dell'energia e delle costruzioni e in una clinica privata a Tripoli, la St James. Mohammad, il figlio maggiore, controlla la Commissione generale per le poste e telecomunicazioni e quindi tutti i servizi internet e telefonici. Il terzo figlio Saadi (già calciatore del Perugia) progetta una nuova città nell'ovest del paese come meta turistica. Secondo i diplomatici americani è impegnatissimo con la sua squadra di calcio, il Comitato olimpico e la carriera militare, Saadi in alcuni casi usa «le truppe sotto il suo controllo per influire sugli affari». I dispacci descrivono una battaglia a tre fra Mohammed, Mutassim e Saadi per il controllo della produzione locale della Coca Cola, una vicenda oscura e complicatissima che neppure diplomatici e uomini d'affari locali riescono a comprendere bene".(Fonte: http://www.leggo.it/ )
di Daniele Coltrinari


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