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Questioni di numeri

Creato il 10 novembre 2013 da Beatriceverga

Da quando faccio coaching con un’assiduità non perfetta ma sicuramente utile a parte delle mie esigenze, sto scoprendo numerose discipline che non avevo mai pensato di frequentare anche a livello superficiale. Una di queste è la numerologia, di cui proprio non so nulla tranne che per gli accenni che la persona che mi segue mette in campo soprattutto quando parla delle sue passioni.

Nel corso dell’ultima seduta è venuto fuori che il mio numero è l’11: un risultato connesso con la creatività, e soprattutto con il piacere ad essa connessa. Il percorso di scoperta che sto vivendo mi sta portando a riconsiderare il piacere della creazione svicolata da accorgimenti tecnici (fatta eccezione per quelli basilari e legati alla correttezza), per arrivare al contatto con la parte più umana dell’utenza a cui mi rivolgo.

E’ da tanto tempo che sono lontana dalla scrittura creativa vera e propria, ma sto cercando di travasarne l’essenza in quello che faccio ogni giorno in contesti anche molto tecnici. “Content is the king”, dice qualcuno, forse troppe persone per riuscire a dare un’effettiva dignità a questa semplice ma potente proposizione.

L’imperativo “Content is the king” è entrato forse tardo nella mia vita professionale, e ha fatto il suo ingresso con la grazia di incontri duri ma importanti. Ho imparato a non vivere la scrittura come un processo fisico, ma come un lavoro artigianale. Non ho fatto scuole, non ho avuto nessun tipo di guida che mi aiutasse a filtrare quanto la pancia gridava alla mano sulla tastiera, alle dita che cercavano la lettera giusta.

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Un cambiamento non da poco per una persona che ha sempre visto in questa forma espressiva un veicolo di libertà, emancipazione e definizione di una personalità profondamente lontana da alcuni codici imposti. Un cambiamento non da poco che sono fiera di avere fatto, arrivando forse per la prima volta a vedere la mia più grande passione con occhi quasi materni, togliendomi dallo sguardo quella rabbia che ha contraddistinto l’approccio adolescenziale e quello successivo di scoperta della mia identità di donna e professionista.

 



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