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Qui Radio Moscow: prenotate un posto al Saint Motel!

Creato il 30 settembre 2014 da Lucastro79 @LucaCastrogiova
Musica Locandina dell'album dei Saint Motel Voyeur

Published on settembre 30th, 2014 | by radiobattente

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Finalmente un po’ di rock vecchia maniera in questo frescume!

Sono i Radio Moscow a trasportarlo, facendosi carico di una tradizione che affonda le radici nell’opera di gente come Jimi Hendrix, o dei migliori Led Zeppelin. La band americana, di Story City nell’Iowa, è in pista dal 2003 e quindi ha già confezionato diversi album; eppure mai aveva raggiunto la completezza spregiudicata messa in evidenza in questo nuovo Magical Dirt: tutto da ascoltare, con un orecchio e un pezzettino di cervello a vagolare dentro gli strepitosi anni Settanta.

Il rock da quei giorni in poi non è stato più lo stesso; e allora anche noi, giù a ripetere come un mantra: il rock è morto, viva il rock!

Sulla stessa falsariga rockettara si muove l’altra novità di questa settimana: l’intraprendente Benjamin Booker (classe 1989, in attività da due anni) ha sfornato un disco omonimo che sembra impacchettato ad arte. Sporco il giusto, cantato il giusto. Tutto giusto.

Se questo è l’inizio, possiamo sperare che le Stratocaster non vadano mai in pensione. Forza Benji!

Torniamo ora a occuparci di pazzerelli indie. I Saint Motel sembrano in grado di superare nei nostri cuori “indieani” gente come San Cisco e Two Doors Cinema Club: la band americana è ormai pronta al grande salto verso la popolarità planetaria.

Attivi dal 2009, i quattro di Los Angeles sembrano aver toccato l’apice con il nuovo lavoro Voyeur: provate a contare quante volte le radio italiane stiano passando il super singolo, My Type, e quante volte sentirete l’altra canzoncina che più catchy non si può, Puzzle Pieces.

Cavallini rampanti.

La nostra rassegna settimanale si chiude con un prodotto in tutto e per tutto siciliano (finalmente!).

Gli Omosumo sono Angelo Sicurella, Roberto Cammarata (dei fantastici Waines) e Antonio Di Martino. Sintetizzatori, chitarre pazze, sassofoni e drum machine come se piovesse, per un album – il cui titolo è Surfin’ Gaza – «sull’abbandono, sul mare che diventa un altrove, luogo in cui rifugiarsi e lasciarsi andare, dolcemente alla deriva, lontano dalla costa e da tutto ciò che vi sta sopra.»

Pronti a salpare?

Come ogni settimana, ecco la nostra playlist, il nuovo Frescume!

Antonino Tarlato Cipolla

 

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Tags: frescume, playlist


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