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Quirino, L’uomo, la bestia e la virtù, via all’applauso

Creato il 24 febbraio 2015 da Dfalcicchio

Foto di Federico Riva

Fotografia di Federico Riva, fornita dall’Ufficio Stampa Teatro Quirino

Roma

Al Teatro Quirino è in scena un Pirandello diverso dal solito, un autore che qui sa unire farsa, grottesco e divertimento. L’uomo, la bestia e la virtù è una pièce di rara vivacità ed eleganza e che consente a tre attori di esperienza e versatilità di dare il meglio di sé, divertendo il pubblico in maniera intelligente.

Nella messinscena del Quirino, diretta dall’ottimo Giuseppe Di Pasquale, già deus ex machina di Erano tutti i miei figli, si muove un trio che appare fin dalle prime battute ben assortito.

Molto in parte, con la sua falsa e ben celata pudicizia Marianella Bargilli (una sorpresa), che porta in scena la sua figura elegante, con i giusti toni della commedia. Al suo fianco Geppy Gleijeses non perde un colpo, è un attore che costituisce sempre una sicurezza ed è un peccato non vederlo quasi mai al cinema e nella prosa televisiva, dove potrebbe portare un notevole contributo di professionalità. E ancora Lello Arena, di solito con la tendenza a recitare andando sopra le righe, questa volta viene contenuto da una regia attenta in un registro brillante, che coinvolge nella giusta misura.

Una bella commedia, uno spettacolo di intrattenimento mai banale, che fa passare il tempo senza guardare l’orologio. Uno spettacolo che merita attenzione e successo, con il contorno appropriato delle scene di Paolo Calafiore, le musiche di Mario Incudine e i costumi di Adele Bargilli.

Dopo Roma, lo spettacolo andrà al Delle Palme di Napoli e proseguirà in tournée.

Mauro Pecchenino


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