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Racconti di parto: Ospedale di S. Severino Marche (Mc)

Da Acsylvya @mammemacerata

Quelle che presento sono le esperienze di alcune mamme, lettrici del sito, che saranno sicuramente utili ad altre future madri che hanno intenzione di partorire nell’ospedale civile di San Severino Marche (Mc).

Anche stavolta quindi lascio spazio ad una storia privata, parole in  confidenza, come potremmo scambiarle con un’amica che ci racconta le sue  esperienze. Ogni commento o parere aggiunto nei commenti sarà, come  sempre, assolutamente bene accetto e aiuterà ad arricchire le informazioni a disposizione di tutti.

Il racconto si inserisce nella sezione “Ospedali Marchigiani” e anche nella rubrica ‘Storie di Mamme’, che ogni tanto ospita in questo sito i racconti di chi vuole parlare di una scelta, di uno stile di vita o altro, da condividere con i lettori del sito. Ad esempio l’opzione di un particolare tipo di scuola o di educazione, un problema che si è riscontrato, una situazione lavorativa, una protesta, un ricordo, un ringraziamento o altro, tutto quello che ruota attorno alla vita di una mamma della nostra provincia o regione. Chiunque volesse raccontare qualcosa, può scrivere all’indirizzo [email protected]

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Ho partorito all’ospedale di San Severino nel 2010 e devo dire che sono stati tutti molto carini e professionali, ma vi racconto la mia storia a lieto fine: ho avuto una gravidanza tranquillissima senza problemi seguita dal dott. Linci. Arrivata alla 41 settimana compiuta, Aurora non ne voleva sapere di nascere e il mio ginecologo scelse di fare l’induzione, ma non abbiamo fatto in tempo.

Racconti di parto: Ospedale di S. Severino Marche (Mc)

Una mattina, era domenica 20 giugno, mi sono svegliata con dei doloretti, siamo andati in ospedale,  mi hanno messo sotto monitor e hanno detto che ero dilatata di 3 cm; dopo un’oretta mi sono sentita tutta bagnata e ho pensato “Che bello si sono rotte le acque!” Ho chiamato mio marito, lui ha alzato il lenzuolo ed è scappato via correndo per chiamare qualcuno… è arrivata l’ostetrica e da quel momento ho avuto tutto il reparto intorno a me: avevo avuto un distacco intempestivo di placenta, perdevo tantissimo sangue e non c’era verso di bloccarlo.

In pochi minuti mi hanno portato in sala operatoria, io e mio marito ci siamo dati uno sguardo terrorizzato e poi mi hanno fatto entrare. Da lì a poco anestesia generale.

La mia piccola è nata alle 9.14 senza problemi e l’hanno portata subito dal papà ( come diceva il ginecologo siamo state fortunate che eravamo in ospedale, altrimenti lei non ce l’avrebbe fatta e anche io avrei avuto molti problemi). Ho subito diverse trasfusioni e il mio utero è stato ripreso “per le penne”, grazie al dott. Linci.

Sono uscita dalla sala operatoria  dopo tre ore, con dolori allucinanti, ma felice, perchè lei era lì, e stava bene, anche se io un pò meno! Devo dire che non è stato il parto che immaginavo, ma per fortuna, grazie al mio ginecologo, alle ostetriche e alle infermiere, tutti professionalissimi e gentili, mi sono  trovata benissimo: adesso sto aspettando la seconda bimba e speriamo che andrà tutto per il meglio!

Mamma Michela

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Il 27 settembre 2011 sono stata ricoverata all’ospedale di San Severino Marche per un cesareo programmato, dato che avevo passato la data presunta del parto ed avevo subito un intervento per utero setto un anno prima, sempre nella stessa struttura. Il taglio era previsto per la tarda mattinata, invece mio figlio è nato alle 18.04… passi pure…
Intervento ok.

Quando mi hanno portata in camera hanno fatto attaccare il piccolo al seno. La puericultrice gli ha preso la testina e l’ha letteralmente schiacciata sul mio seno, tipo arancia in fase di spremitura. Neanche 12 ore dopo il parto mi hanno fatta alzare dal letto! Già  il giorno dopo il parto ho iniziato a stare male: mal di schiena, mal di testa feroce, nausea e continui sforzi di vomito. Siamo andati a Tachipirina e punture di Voltaren. Stavo talmente male che non riuscivo neanche a prendermi cura di mio figlio. Qualsiasi odore, profumo o puzza mi faceva stare male. Nel frattempo non potevo ancora mangiare perché non facevo “aria”.

Il bambino non cresceva, era sceso di 300 gr e anziché controllare come si attaccava e aiutarmi mi hanno detto che se continuava così gli avrebbero dato il latte artificiale. Alla fine mi sono preoccupata io di andare (tra 1000 lacrime) a cercare una puericultrice per farmi aiutare con l’allattamento. I dottori passavano poco, il taglio non lo hanno mai controllato e mi hanno dimessa con la pressione in rialzo.
Sono tornata a casa ancora con il mal di testa. Due giorni dopo la dimissione, mentre il mio compagno mi prendeva il bambino che doveva mangiare, mi sono sentita male. Convulsioni. 118 e via di corsa all’ospedale. Seconda crisi. Rianimazione. Diagnosi eclampsia post parto e insufficienza renale. Il dopo è stato durissimo, mi sono fatta 15 giorni di ospedale e il latte me lo hanno mandato via con le pasticche.

Insomma, hanno preso tutto molto alla leggera e ho rischiato di non poter mai veder crescere mio figlio.

Mamma Chiarastella

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All’ epoca, nel 1989, ancora non lavoravo in ospedale ed ero in attesa del primo figlio. Ignara di tutto poiché non c’erano i corsi di preparazione al parto. Seguita dal migliore, a mio avviso ovvio, dal ginecologo Franco Linci. Una persona, oltre che un professionista molto attento. So che era domenica mattina quando ho iniziato ad avere le prime contrazioni.

Mi reco in ospedale e vengo accolta da un ostetrica, non più presente attualmente, e da un infermiera generica. Nell’ 89 il reparto era al secondo piano e la sala parto si trovava dove attualmente c’é la sala operatoria . Devo ammettere che non venni seguita al meglio dall’ ostetrica. Lasciata un po’ in balia di me stessa. Anche se oggi, lavorandoci, penso che di più non poteva farmi, visto che il travaglio é solo mio.

Grazie al cielo, nonostante fosse stato un primo figlio, ho fatto solo sei ore di travaglio e alle 14.10 é nato Anthony con l’ aiuto anche del Dott. LINCI, che nonostante non fosse stato di guardia é venuto per assistere al parto. Ed ancora lo ringrazio perché in quei momenti vedere un volto familiare fa davvero bene.

Mi sono trovata molto bene in quel reparto ed oggi ho la fortuna di lavorarci. Sono cambiate molte cose ed in positivo direi. L’ assistenza é migliorata il personale é molto più attento alle richieste delle donne. E le ostetriche, ne abbiamo anche di nuove , molto vicine e presenti durante il percorso della gravidanza e durante il parto. Non per vantarmi del posto in cui
lavoro, ma è davvero una bella equipe. Certo come in tutti i posti c’ é sempre qualcuna più ignorante o scorbutica, però sono di gran lunga le persone socievoli e con un cuore grande e che amano la loro professione ad essere presenti nel reparto di Ostetricia di San Severino Marche.

A distanza di quattro anni e mezzo é nata mia figlia Marika e fortunatamente la mia esperienza é stata altrettanto positiva, anche se il travaglio indotto col gel é stato più intenso e violento del primo. L’ importante é mantenere la calma ed il controllo di se stessi e della respirazione . Per il resto noi donne siamo talmente forti che superiamo ogni cosa. E devo dire che alla fine quando vedi di ciò che sei stata capace di fare, quando ti danno in braccio il tuo piccolo grande gioiello ti dimentichi di tutto. C’ è solo lui tuo figlio . Il tuo unico grande amore. Siamo davvero fortunate noi donne … un abbraccio a tutte le mamme che sono passate nel nostro reparto e a tutte quelle che sceglieranno di venire nella nostra struttura. Sono certa vi troverete bene.

Con affetto, mamma  Catia

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Il mio parto è avvenuto a dicembre 2010 all’ospedale di S. Severino Marche. Sono stata seguita per tutta la gravidanza dal dott. Felicioli, bravissimo e molto attento… io allora non conoscevo niente di gravidanze, contrazioni, niente! Sono rimasta incinta per caso e all’inizio è andato tutto bene, alla prima ecografia… ma già al 2° mese Felicioli iniziava a vedere delle
contrazioni e una conformazione di utero subsetto, così, per precauzione, essendo alta la percentuale di aborti alla prima gravidanza, hanno deciso di mettermi il cerchiaggio, per far si che il collo dell’ulteriore non si aprisse prima del tempo. Così feci e sono stata ricoverata 5 giorni in ginecologia.

C’erano altre 3 ragazze che, come me, dovevano fare il cerchiaggio e sono stata trattata molto bene: l’equipe e’ davvero brava, collaborano tra loro e mi hanno operato Felicioli e Linci. L’unica cosa negativa é stata l’anestetista, un ragazzo alto con la parlata del sud, che era arrabbiato perché si era fatto tardi e voleva andare a casa… mi ha fatto 3 punture per indovinare il punto giusto! Non mi è sembrato molto professionale! E il destino ha voluto che me lo ritrovassi anche il giorno del parto (ho fatto il cesareo) e anche quel giorno mi ha punto 2 volte perché non trovava il punto giusto!

Comunque dopo il cerchi aggio sop stata bene ma sono andata avanti sempre con vasosuprina 2 volte al giorno per evitare contrazioni. Poi, 2 settimane prima del parto, me l’hanno tolto in ambulatorio senza nessun antidolorifico, cosa che mi ha fatto malissimo  e mi ha scatenato delle contrazioni! Felicioli si aspettava che avrei partorito poco dopo, invece sono arrivata a 41+3 quindi forse non c’era nemmeno bisogno di metterlo, ma per  precauzione lui l’ha fatto.

Il giorno che mi si sono rotte le acque sono andata lì e c’era fortunatamente Felicioli che mi ha fatto la flussometria e ha visto che la bimba era grande: hanno stimato un peso di 4 kg e così è stato! Avevo il collo dell’utero chiuso e la testa alta, in più la bimba era posteriore. Mi hanno fatto ricoverare ed hanno aspettato qualche ora, poi hanno visto che dopo 6 ore ancora stavo a 2 cm, così per non farmi soffrire molto (visto che sono anche piccola di statura) Felicioli ha consigliato di fare il cesareo, anche se si trattava del primo figlio. Io sono stata d’accordo con lui, ero terrorizzata all’idea che potesse andar storto qualcosa! Morale: mi hanno fatto il taglio e sono stata bene, a parte qualche dolorino post operatorio, ma niente di che! Si fa! Poi mi è
venuto a trovare in stanza tutti i giorni per sapere come stavo.

Insomma se dovessi avere un’altra gravidanza tornerò sicuramente da lui e a San Severino

Mamma Silvia

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vedi anche:

Racconti di parto: ospedale di Osimo (e un parere sul Salesi di Ancona)

Racconti di parto: Ospedale Salesi, Ancona

Racconti di parto: Ospedale ‘Engles Profili’ di Fabriano (An)

Racconti di parto: Ospedale di Macerata

Racconti di parto: ospedale di Civitanova Marche (Mc)

Racconti di parto: ospedale di Fermo

Racconti di parto: ospedale di Urbino

Racconti di parto: ospedale di Fano (PU)

Racconti di parto: Ospedale civile Mazzoni, Ascoli Piceno

Racconti di parto: Ospedale Madonna del Soccorso, San Benedetto del Tronto (Ap)

Partorire in provincia di Ancona

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