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Racconto: "Storia d'amore" di Paolo Cinconze

Creato il 16 agosto 2014 da Letteratura Horror @RedazioneLH
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Pubblicato Saturday, 16 August 2014 12:00
Scritto da Paolo Cinconze

Racconto: Letteratura Horror propone un racconto scritto da Paolo Cinconze. Il racconto si intitola “Storia d'amore”. Sarà possibile leggere un'anteprima del racconto qui sotto e, poi, scaricarlo gratuitamente nei formati pdf ed ePub. Inoltre, previa registrazione e login al sito (se sei già registrato solo login), sarà possibile votarlo e commentarlo. 

STORIA D'AMORE

Sembra sul punto di svegliarsi. Si volta e fa un lungo sospiro. Gli occhi restano chiusi, infine si raccoglie in posizione fetale contro il mio fianco. Resto immobile a guardarla, ancora incredulo dopo tanto tempo del fatto che stia con me. Ora, nel nostro letto. 
I lunghi capelli neri a formare una nuvola sul cuscino intorno alla sua testa. Il pugno chiuso davanti alla bocca semiaperta dalle labbra piene.
Sento il suo calore contro il mio fianco nudo. Il pelo corto del suo pube mi solletica la coscia, Il suo respiro lento sulla mia pelle sudata. Inspiro a lungo, profondamente, per cogliere il suo profumo. Sa di fiori, di shampoo e di vaniglia. Odore muschiato di donna e di sonno.
Dalla finestra arriva il chiarore giallastro e sporco della luce di un lampione. Attenua il buio della stanza. Riesco a vedere la sagoma del comò, quella della lampada da lettura sopra di esso e i contorni della cornice di legno sulla parete. La targa d’ottone brunita sembra emettere una fioca luminescenza con il suo riflesso.
Monica sospira di nuovo sul mio costato e un brivido mi attraversa dalla testa ai piedi. Torno ad osservarla e mi accorgo di provare languore. Non sopporto quando non è con me, quando è intensamente presente altrove. Nei suoi sogni dove io non posso raggiungerla.
È bella Monica. Tanto da non riuscire a comprenderla. Piccola, aggraziata nelle forme, con occhi e capelli scuri come la notte. Adoro il suono della sua voce e mi scopro a sentirne la mancanza. Ad aver paura quasi di averla dimenticata in quelle poche ore che ci separano dall’alba.
Le scosto una ciocca di capelli dagli occhi chiusi e la chiamo in un sussurro.
“Monica.”
Si muove contro il mio fianco, strusciandosi sinuosamente. Un fremito mi coglie all’improvviso.
“Che ora sono?” Chiede in un bisbiglio senza aprire gli occhi. Nonostante le pesanti ombre della notte riesco a vedere il suo volto. Sento una fitta di disappunto nel petto. Avrei voluto che mi guardasse, vederle i profondi occhi neri. Specchiarmi e affondare in quei piccoli pozzi di amore misterioso.
“È presto. Dormi.” [continua a leggere scaricando il racconto in formato ePub o pdf]Powered by Web Marketing

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