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Ragazzo, facci sorridere!

Creato il 17 agosto 2010 da Manuel
Ragazzo, facci sorridere!
C’è chi si sta godendo le ferie, ma per altri è iniziato il periodo di rifinitura per uno degli appuntamenti principe della stagione.
PER OGNI CICLISTA DI TALENTO ARRIVANO PRIMA O POI I MOMENTI DOVE NON BASTA PIU’ SFRUTTARE LE OCCASIONI, MA QUESTE ULTIME DEVI CONTRUIRTELE PER CERCARE DI PORTARLE FINO IN FONDO.
Il talento è quella cosa che devi avere di tuo, perché in giro ancora non lo vendono. Puoi averlo per la pittura, per la musica, per la scrittura. Nello sport spesso il talento non ti basta. Ti ci vuole anche la testa per fartelo durare nel tempo, e farlo venir fuori quando serve sul serio. Il talento è Alberto “Matador”, il talento è Fernando Alonso, il talento è Marianne Vos, il talento è Lionel Messi.
Vincenzo Nibali è tenuto d’occhio e atteso da tanti, proprio per il fatto d’essere considerato esponente e portatore di quel talento che fa la differenza, e che aspetta solo l’occasione di potersi esprimere al massimo nel cercare una vittoria importante. Il Giro di quest’anno è stato quell’esame anticipato – previsto inizialmente al Tour – per capire quanto era veramente forte il ciclista isolano. Tutti entusiasti, tecnici, giornalisti, anche gli appassionati. Tanti anche a dire; “Doveva fare il Tour!”. Personalmente, penso abbia fatto bene a saltare il Tour. Noi italiani siamo strepitosi a chiedere a un ragazzo di spaccare il mondo, per poi chiederci il perché i risultati non arrivino più negli anni successivi (“Lele” Colombo, Fabrizio Guidi, Ivan Quaranta, Cunego ai grandi giri). Meglio avere una carriera che avanza per gradi e dura 10 o 12 anni, che fare 2 o 3 anni dove fai il botto e poi buonanotte (Berzin, Bortolami, Furlan,…).
Penoso l’articolo scritto da Giuseppe Conti su Bicisport di Agosto, quando gli danno 4 pagine per scrivere un articolo fatto sul principio del ; “se il tal ciclista in quella tal tappa non faceva quella tal cosa, in quell’altra probabilmente non sarebbe andata com’è andata”. Per quando Conti lo definisca un mezzo gioco, consigliamogli allora il libro “Se mio nonno aveva due ruote invece di una…”.
La questione è che Nibali partirà per la Vuelta preparandosi come preferisce, avrà la squadra per lui (anche Kreuziger, se quest’ultimo correrà in Spagna?) e quindi ecco l’occasione tanto attesa. Nibali non potrà nemmeno eventualmente lamentarsi, che preferiva il Giro o il Tour perché attirano di più. La Vuelta è arrivata all’edizione numero 65, è quando arrivi ad un tal numero di edizioni diventi una grande corsa storica.
Quindi, caro Vincenzo, forza e coraggio per la tua prima volta da uomo di punta, in un grande Giro, in un grande team. Contador o non Contador è arrivato il momento di provarci. Contro lo squalo dello stretto anche Sanchez e Menchov, che al Tour sono andati forte. Marco Giovanetti (1990) aspetta il suo erede.
PS: qualcuno sa se RAI Sport mostrerà la Vuelta?

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