Magazine Media e Comunicazione

Rai, successo per i bond, salta per futuro tetto stipendi

Creato il 21 maggio 2015 da Digitalsat

Rai, successo per i bond, salta per futuro tetto stipendiSuccesso per il collocamento del primo bond emesso dalla Rai sul mercato obbligazionario che ha ottenuto richieste per 1,8 miliardi di euro, superiori a circa cinque volte l'ammontare offerto di 350 milioni. L'operazione consente alla tv pubblica di rifinanziare il proprio debito con un risparmio notevole sugli interessi: l'emissione, che ha durata quinquennale, paga infatti una cedola dell'1,5% all'anno. L'operazione è però recentemente finita nel mirino di partiti di maggioranza e opposizione perchè consente di aggirare il tetto di 240 mila euro annui agli stipendi dei manager pubblici.

Tale limite, stabilito dal decreto per la Competitività e la Giustizia sociale, voluto dal governo Renzi e convertito in legge nel maggio 2014, non si applica infatti alle società quotate in Borsa e a quelle non quotate che «emettono titoli negoziati su mercati regolamentati». In quest'ultimo caso rientra, dopo l'emissione del bond, anche la Rai, ma - si apprende da fonti di Viale Mazzini - non ci sarà nessun automatismo nell'applicazione della misura. Insomma, il tetto dei 240 mila euro potrà essere sforato solo in futuro, ad esempio per il prossimo amministratore delegato.

L'attuale dg, infatti, aveva deciso di ottemperare al taglio del proprio stipendio, inizialmente di 650 mila euro annui, subito dopo l'entrata in vigore della legge. Anche gli altri dirigenti della tv pubblica, come Luigi Gubitosi, hanno dovuto adeguarsi alla normativa. Ora anche i 42 che avevano deciso di opporsi alla riduzione, con la motivazione che la Rai opera come una società di diritto privato, spingendo il dg a chiedere un parere al ministero del Tesoro e quest'ultimo a rivolgersi all'Avvocatura dello Stato.

Il parere favorevole dell'Avvocatura all'applicazione del tetto ha consentito all'azienda di ridurre lo stipendio anche agli ultimi dirigenti rimasti (tra i quali anche l'ex dg Lorenza Lei, il vice dg Antonio Marano e il direttore di Rai1 Giancarlo Leone), che dovranno anche restituire quanto ricevuto in più dal maggio 2014. Molti - si apprende - hanno però già annunciato ricorsi, anche alla luce dell'eccezione legata all'emissione del bond. Dell'emissione si è parlato oggi nel cda Rai, che ha anche affrontato il caso dell'ultima puntata dell'Arena con ospite il premier Matteo Renzi, su cui Forza Italia e M5S hanno presentato un esposto all'Agcom per violazione della par condicio, e della presenza di Raffaele Fitto a In 1/2 h di Lucia Annunziata. I consiglieri del centrodestra hanno chiesto al dg di intervenire, attraverso un riequilibrio prima delle elezioni amministrative. Gubitosi ha fatto sapere che svolgerà le verifiche necessarie. Di riforma si continua invece a discutere in Commissione Comunicazioni al Senato.

Oggi è stato ascoltato il presidente Antitrust Giovanni Pitruzzella, che ha parlato di «un primo passo nella giusta direzione», ma ha invitato il Parlamento a una separazione, anche «funzionale», tra l'attività di servizio pubblico e quella commerciale per evitare distorsioni della concorrenza. Un intervento - secondo Pitruzzella - è necessario anche sul canone, collegandolo al reddito delle person


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :