Magazine Curiosità

Ramanzina NASA agli astronauti: “Chiudete la tazza del water”

Creato il 21 dicembre 2010 da Il_vince
Ramanzina NASA agli astronauti: “Chiudete la tazza del water”

l'articolo originale

Fa effetto leggere che gli astronauti, dopo mesi e mesi di estenuanti allenamenti e preparazioni, una volta in volo si sono rivelati così superficiali da lasciare la tazza del water aperto.
E non si può scusare questa distrazione con il fatto che magari a casa loro erano abituati a tenere la tavoletta alzata: Questo water, in assenza di gravità, non può avere acqua quindi un po diverso deve essere, non puoi confonderlo con il tuo!
Se ci fosse stata l’acqua avrebbe cominciato a fluttuare in alto e gli avrebbe bagnato le chiappe, qui ci dovevano arrivare da soli!
E finchè è acqua va anche bene! E se cominciasse a fluttuare nella navicella la nostra cacca??
La missione poteva finire dimmerda quindi, cari i miei astronauti, chiudete la tazza del water!

Dal “resto del Carlino” di un ventennio fa. Scandito dall’originale.

NEW YORK - Ramanzina del centro di controllo spaziale di Houston per i cinque astronauti del traghetto spaziale “Endeavour”. Si erano dimenticati di abbassare la tavoletta che chiude la tazza del gabinetto: un sanitario simile a quelli in uso sulla terra nella forma ma non nel prezzo, che è di ben trenta milioni di dollari. I controllori di volo hanno chiamato gli astronauti (quattro uomini e una donna partiti da Cape Canaveral per la prima missione di quest’anno dello “Shuttle”) perchè i sensori attaccati alla costosissima tazza indicavano che il complicato sistema di ventilatori utilizzato al posto dell’acqua per lo smaltimento dei rifiuti in assenza di peso era continuamente in funzione. “Si è vero è in funzione” ha risposto lo specialista della missione, Greg Harbaugh. “Endeavour”, in futuro vedete di ricordarvi di abbassare la tavoletta”, è stato il laconico ordine da Houston.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine