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Rampulla: pronto all’uso (By Spartaco)

Creato il 10 agosto 2013 da Simo785

Rampulla: pronto all’uso (By Spartaco)

Il ruolo del portiere è un ruolo particolare nel calcio e, entrare dopo essere stato per molto in panchina, non è affatto facile: bisogna ritrovare i tempi, calcolare bene le distanze…

Michelangelo Rampulla (10 agosto 1962, Patti) è stato uno di quei gregari del mondo del calcio, di quelle bandiere che, nonostante il tempo passato a guardare le partite dalla panchina, appena ce n’è stato il bisogno sono entrati subito in media res, come fosse una cosa naturale difendere la porta della propria squadra, un vero elogio della professionalità. Oggi è Storari il vice della saracinesca juventina Buffon, ma Rampulla lo è stato per ben 10 anni vice, lo ha fatto egregiamente, vedendo passare ben tre portieri, tutti titolari di nazionali blasonate: Peruzzi, Van der Sar e Buffon.

Cominciando dall’inizio dobbiamo partire dalla Sicilia, dalla Pattese della Serie D, la squadra della sua città. Inizia come attaccante, infatti i piedi buoni un po’ tradivano certe sue inclinazioni all’attacco e, alla fine, decide di fare il portiere. Un certo Marotta, ora anche lui alla Juventus, lo notò e lo portò al Varese, a soli 18 anni. In Serie B mostra, nonostante la giovane età, di reggere il confronto con portieri più esperti e conquista abbastanza in fretta il posto da titolare.

Le buone prestazioni di Varese lo portano sulla sponda bianconera, ma in Romagna, a Cesena, dove batte la concorrenza del futuro numero 1 milanista Sebastiano Rossi e Alberto Fontana, titolare di Chievo e Palermo.

Nel 1985 Rampulla cambia ancora casacca e si trasferisce alla Cremonese, appena retrocessa in B. L’anno successivo fa il suo esordio in A con i lombardi, che retrocedono nuovamente a fine stagione. I grigio-rossi tornano nuovamente nella massima serie e, nel 1992, lo Schmeichel di Patti intona l’acuto più importante della sua carriera in termini statistici, anche se non sarà avaro di belle prestazioni, segna di testa al 92° contro l’Atalanta, ricordando i fondamentali del vero attaccante. E’ stato il primo portiere italiano a segnare una rete, dopo ben nove anni si ripeté nella stessa impresa Taibi, uno con il “vizietto” dell’arrembaggio sui calci d’angolo.

A fine stagione la Cremonese tornò in B, ma Rampulla si accasò alla Juventus, orfana di Tacconi e con Peruzzi titolare. Il portiere romano a causa di qualche infortunio di troppo lasciò spesso a Rampulla l’onore di difendere la porta bianconera, in particolare nella Coppa UEFA del 1993. Con l’arrivo di Van der Sar, Rampulla trovò sempre meno spazio. Nel 2002, con la vittoria del quarto scudetto, decise di ritirarsi visto l’utilizzo quasi nullo.

Finita la carriera da allenatore, Rampulla rimane a Torino come allenatore dei portieri, dividendosi tra la primavera e la squadra maggiore, in base alle decisioni degli allenatori che si avvicendano. Dopo un’esperienza in Serie D, con il Derthona, si trasferisce con Lippi in Cina ad allenare i portieri del Guangzhou.

I tifosi ancora oggi lo ricordano con piacere per la professionalità e la prontezza ad entrare in partita o difendere i pali in match importanti, magari di competizioni europee, sempre con naturalezza ed agilità.


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