Randy Pausch, con Jeffrey Zaslow - L'ultima lezione, la vita spiegata da un uomo che muore

Hazel Nel settembre del 2OO6 Randy Pausch è un brillante professore di informatica della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania. Ha una moglie, tre bambini e ama appassionatamente il suo lavoro, i suoi colleghi, i suoi studenti. E allora che i medici gli diagnosticano un cancro del pancreas in stadio ormai avanzato.  Un anno dopo, il 18 settembre del 2007, Pausch tiene la sua ultima lezione pubblica, la "Last Lecture", davanti a un pubblico di quattrocento persone, lasciando ad amici e colleghi il suo ultimo messaggio: "Realizzate i vostri sogni d'infanzia".  Con coraggio e ironia, Pausch ripercorre le tappe della sua esperienza partendo dalla lista dei desideri di quando aveva otto anni, e mentre racconta il destino (e l'importanza) di quei sogni, il suo discorso di congedo si trasforma nella testimonianza straordinaria di una vita resa unica dall'intensità con la quale è stata vissuta.
Questo libro è un eredità spirituale colma di amore per la vita, talvolta commovente senza mai cadere nel patetico e nella commiserazione. Un inno ai sogni, a vivere con pienezza la propria vita e alla gestione del tempo prezioso che c’è stato donato.
Conosciamo Randy Pausch e la sua vita originale, dall’infanzia ai momenti più duri; leggiamo di come abbia sognato tante cose senza realizzarle tutte, di obiettivi da raggiungere con impegno e coraggio, di realizzazione si sé, della futilità del materialismo, del significato del fallimento e di quanto sia importante vivere divertendosi.
Ci sono passaggi divertenti, molti a dire il vero, che si leggono senza mai pensare che l’uomo dietro quei racconti si stia sforzando di non cadere nel vittimismo e di portare avanti unicamente il classico Sogno Americano: gli eventi si intrecciano senza un’esatta linearità creando un discorso che pare quasi di poter ascoltare, tale è la sua spontaneità, e che colpisce per la sua consapevolezza e per quanto faccia pensare alla stupidità dei futili lamenti che sentiamo ogni giorno; non cade mai in facili perbenismi – le frasi sembrano piuttosto i consigli puri che ci darebbe uno zio, un amico con qualche esperienza in più – e non si tratta nemmeno di un’opera eccessivamente filosofeggiante con la pretesa sottile di cambiarti la vita, ma fa certamente pensare a come vivere al meglio quando si è tentati di lasciarsi andare all'apatia e all'inerzia di certi periodi.
Sull'onda dei ricordi si sentono presenti i pensieri di morte e di vita, ma ciò che si sente con più vigore sono la forza della passione e della volontà, fortemente interconnesse. Scuote, fa venir voglia di fare, di chiedere, di aiutare, di proporre, di agire spinti da positività e di essere d’esempio.
Oggettivamente non gli si può riconoscere un valore letterario particolare: ha uno stile semplice, leggero e molto diretto, fluente e senza particolari passaggi artificiosi, scritto dal giornalista del Wall Street Journal dopo l’ascolto di cinquantatré lunghe registrazioni effettuate dal professor Pausch mentre se ne andava in giro in bicicletta (cosa che gli era stata consigliata dai medici). Bizzarro pensare che un uomo famoso per i suoi studi sulla realtà virtuale, inesistenti nel concreto, sia uno dei più abili a parlare della realtà quotidiana. Il potere delle parole è presente più che mai e non vi dimenticherete mai della storia di questo grande sognatore.   Consigliata la lettura e la rilettura.
Gli do un 8+

Randy Pausch, con Jeffrey Zaslow
L'ultima lezione, la vita spiegata da un uomo che muore
Titolo originale: The Last Lecture, lessons on living
231 pagine - 2009 - BUR, Biblioteca Universale Rizzoli, Saggi - 9 €
ISBN: 978-8817031097
Traduzione di Luigi Carrozzo, Francesca Sofia Chiapponi, Fernando Coratelli.
Formato brossura - Formato Kindle

Ancora qualcosa:

• La pagina di Wikipedia Italia su Randy Pausch e il suo sito personale.
• L'ultima lezione con sottotitoli in italiano, in versione molto ridotta.
• L'ultima lezione in versione integrale, in inglese.
• "La fortuna è quel momento in cui la preparazione incontra l’opportunità".
• "Sto per morire e mi sto divertendo. E continuerò a divertirmi ogni giorno che ancora mi resta da vivere. Perché non c’è un altro modo per farlo".
• "Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo".