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Rapace (VI parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
L’infermeria era vuota, non c’erano squadre di sicurezza e Isa trovò quello che stava cercando con poco, tanto che CJ si chiese se non fosse stato troppo facile. Del resto non tutti sapevano creare esplosivi artigianali e ancora meno erano le persone in grado di creare qualcosa che non causasse falle nello scafo di una nave – Sei sicura di quello che stai facendo? – – Mia madre ha preteso che tutti i suoi figli imparassero l’arte della guerriglia e fabbricare bombe era la mia specialità. – spiegò la Jaguar mescolando medicinali come se nulla fosse – CJ cosa farai li dentro? Li ammazzerai tutti o tenterai di parlarci? – – Keller deve morire, gli altri vedremo. – – Prima hai chiesto di un certo Vince, chi è? – CJ fissò la propria amica e con un lungo sospiro chiuse gli occhi per impedirsi di piangere – Il mio uomo, le cose cambiano prospettiva quando sei costretta a vederle per quello che realmente sono e Vince è stato molto importante per me in questi anni. – – Capisco. – afferrando tre contenitori di alluminio, Isa versò l’intruglio che aveva creato, facendo attenzione a non farlo colare all’esterno. Quando ebbe finito, tre rettangoli da cui uscivano dei connettori erano tutti ciò che la ragazza avesse intenzione di utilizzare contro Keller – Manda i nostri due europs a piazzare questi all’accesso del ponte, l’ultimo servirà a noi per far aprire le porte. – CJ non si fece ripetere l’ordine e afferrando il terzo ordigno attese che Isa le spiegasse cosa aveva intenzione di fare – Apriremo le porte stagne della plancia con quello, sei pronta? – – Puoi scommetterci! – L’idea della Jaguar era solo fare tanto rumore o almeno abbastanza da far spaventare gli ufficiali, l’attimo di concitazione dopo l’esplosione avrebbe dato a Isa e CJ il tempo di entrare in plancia mentre gli ufficiali cercavano di capire cosa stava succedendo. Quando i due soldati tornarono in infermeria CJ ne sapeva abbastanza da poter dare ordini in merito. Isa fece saltare le due cariche con il comunicatore della propria radio e staccando il circuito da quello di CJ impostò l’ultimo detonatore – Al riparo! – L’esplosione non fu violenta, ma le orecchie di CJ smisero di funzionare per qualche secondo, mentre si lanciava dentro la plancia coperta dalla nuvola scura che l’esplosivo aveva creato – Arrendetevi! – ordinò puntando la propria arma contro Keller, in piedi accanto alla consolle di comando. – Cameron! – – In carne e ossa, dannato bastardo! – Notò che Vince era a una consolle secondaria, mentre Sinfield sedeva alle armi e “Liver” Bellows al timone, alcuni posti erano occupati da membri dell’equipaggio, ma la maggior parte di quelli importanti erano controllati da neocanadesi – Pensavo di aver pagato abbastanza per farti marcire a vita dentro una cella! – – Cosa? – gridò Vince – Tu hai venduto CJ? – l’uomo venne fermato da due fucili comparsi nelle mani degli uomini di Sinfield. – Non mi stupisco che tu sia riuscita a venderti fino a questo punto, dopotutto sei sempre e solo una battona nebular che passa la metà del tempo strafatta! – la derise Keller, anche lui era armato e contando almeno la metà dei neoeuropei, le possibilità di uscirne senza uno scontro a fuoco erano praticamente nulle. CJ sorrise a quelle parole – Io sono sempre una battona nebular, la stessa che ti strapperà le budella! – Isa fece un passo in avanti, il suo fucile era puntato contro Keller, ma i suoi occhi cercavano di capire chi fosse un amico e chi invece andava freddato senza scrupolo – Chi è Vince? – – Anche i Jaguar ti vengono dietro. – commentò Keller ridacchiando – Cosa le hai promesso? Un posto nel tuo presunto equipaggio? Ero io che mandavo avanti la baracca quando eri troppo fatta per pensare, senza di me la Magpie sarebbe un relitto alla deriva in qualche sistema di spacciatori! – CJ ignorò quelle parole, indicando il suo uomo – Vince spostati da li, mettiti dietro di me. – Keller scosse la testa – Vince non muoverti! Sei solo una povera pazza, cosa vuoi dimostrare Cameron? – Vince fissò CJ con un sorriso e afferrando uno dei fucili che gli venivano puntati contro si liberò. Successe tutto troppo velocemente per CJ, l’attimo prima le armi erano nelle fondine e l’attimo dopo scariche di energia rimbalzavano per tutta la plancia. Keller era stato colpito a una spalla, i due europs avevano freddato buona parte degli uomini della sicurezza, mentre Isa colpiva il timone e la postazione di Sinfield. CJ seppe di aver gridato per quell’interminabile istante di follia, ma quando riprese a respirare si rese conto di essere stata colpita di striscio. Liver era ancora vivo, era stato colpito da i due neocanadesi a cui aveva fatto saltare il cranio, ma sarebbe stato bene, così come altri due ufficiali alle postazioni di riserva. Sinfield era riverso su una consolle, le bruciature sulle spalle erano un sintomo più che sufficiente per crederlo morto. L’unico bastardo sopravvissuto era Keller, troppo fortunato per essere ucciso. E Vince? – Oh no! – CJ si avvicinò al corpo riverso a terra. Vince era stato colpito alla schiena, all’altezza della scapola sinistra. CJ lo afferrò cercando di fissarlo in volto – No, non muoverti Vince. – – Piccola ci sei riuscita! – – Chiamate il dottore! Chiamate Hardtop! – gridò ai due europs, mentre stringeva a se l’uomo – Vince devi resistere, Kev sta arrivando e ti rimetterà a nuovo. – sentiva gli occhi pieni di lacrime, l’adrenalina dello scontro era diventata lava che le bruciava in corpo. – Allora sono veramente nei guai. – – Vince rimani con me! Ricordi l’idea di vivere da soli, lasciare questa vita e abitare in una casa vera? Voglio farlo Vince, ma tu devi restare con me! – gli occhi del suo uomo erano appannati e fuori fuoco, ma era ancora cosciente e le afferrò la mano con forza. – CJ… – s’interruppe sospirando – Devi pensare alla Magpie ora, sei rimasta sola. – – Non dire sciocchezze, Vince. – L’uomo sorrise – Ti amo, picc… – – No! Vince, no! – pianse stringendo il corpo senza vita del suo uomo. Non si rese conto che intorno a se la plancia aveva continuato a muoversi. Gli europs avevano fatto rapporto, Liver aveva interrotto la procedura di balzo e qualcuno aveva coperto con le giacche dell’uniforme i morti. Isa aveva fatto portare via i prigionieri, tranne Keller. – Cameron… – la chiamò Isa. CJ si voltò a Keller e balzandogli addosso lo mandò a terra, premendo sulla ferita con un ginocchio – Come ci si sente Travis? Tu dovresti saperlo meglio di altri cosa si prova con il dolore, ne hai causato talmente tanto! – afferrò il coltello nella dotazione europs e lo piantò nel braccio ferito – Allora Travis? – gridò tra le urla dell’altro – Ti piace? – Venne afferrata per le spalle e trascinata da parte. Riconobbe Hardtop in quel gesto, ma prima che il medico potesse far qualcosa per la tortura inflitta da CJ, un colpo di fucile richiamò l’attenzione di tutti su Isa – Ora ho saldato il nostro debito, Cameron. – sussurrò la Jaguar, senza riuscire a staccare gli occhi dal cadavere di Keller.

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