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Rapporto Lega-‘Ndrangheta. Ministro Maroni chi è il signor Gamma?

Creato il 02 dicembre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Rapporto Lega-‘Ndrangheta. Ministro Maroni chi è il signor Gamma?Mister Bobo Blues ce lo abbiamo ancora davanti agli occhi e, purtroppo, ne sentiamo ancora la voce mentre legge l’elenco dei risultati della “sua” lotta contro la criminalità organizzata. Roberto Saviano, una settimana prima, aveva provato a dire dalle telecamere di Vieni via con me che le ‘ndrine al Nord interloquiscono con la Lega, e che il lecchese era diventata la zona operativa della mafia calabrese. Quello che successe a distanza di un quarto d’ora, con le prime dichiarazioni rilasciate alla stampa dallo stesso Maroni, è sotto gli occhi di tutti. Il rosicchiatore di polpacci di poliziotti, ed ex indagato per associazione sovversiva, diede inizio a una tournée che lo portò in tutti gli studi televisivi del mondo conosciuto e del sottobosco dell’informazione (Radio Padania) restando però fermo nel raggiungere l’obiettivo finale: andare da Fazio e Saviano per dire la sua. Vittorio Feltri, che “morde” le notizie come pochi al mondo, diede addirittura vita a una campagna di raccolta firme contro Roberto Saviano e tutto il mondo del centrodestra si sollevò in appoggio alla Lega e ai leghisti. Per colmo di ipocrisia, in quei giorni non ci sembrò che la sinistra e l’opposizione (a parte i soliti noti dell’Idv e del Sel) si schierassero in modo netto a favore di Saviano, anzi. Dalle parti del Pd sembrava ci fosse addirittura un po’ di fastidio e non per l’arroganza leghista (Bossi spinse Maroni a querelare Saviano), ma per la ricostruzione della penetrazione della ‘ndrangheta al nord fatta dallo scrittore. Poi succede che un giornalista che non la pensa come Travaglio (e che fra i libri che ha pubblicato ha quel “Vaticano Spa” non propriamente tenero con la gerarchia cattolica), già da tempo stia indagando sui rapporti fra le ‘ndrine e la Lega, fra la mafia più potente del mondo e i dirigenti (addirittura un ex ministro), del partito di Bossi. Gianluigi Nuzzi, inviato di Libero (proprio il giornale di Belpietro), oggi presenterà a Milano il suo ultimo lavoro, “Metastasi”, un libro inchiesta che sembra essere la conferma di tutto quanto raccontato dall’autore di "Gomorra" durante la sua trasmissione televisiva; il bello della vicenda è che Libero fu una delle testate più violente nei confronti di Saviano. Ma veniamo alla storia. Gianluigi Nuzzi e Claudio Antonelli incontrano Giuseppe Di Bella, un affiliato alla ‘ndrangheta che per 25 anni è stato il braccio destro del potentissimo boss Franco Coco Trovato. Di Bella ha vissuto gli ultimi giorni di vita della moglie malata di cancro (da qui il titolo “Metastasi"), in uno stato di disperazione totale. In punto di morte la moglie gli fa promettere che cambierà e che racconterà ai magistrati tutto quello che sa delle ‘ndrine e di chi le guida. Di Bella mantiene la promessa e inizia a parlare. Quello che dice è l’ennesima riprova del rapporto che esiste fra criminalità organizzata, politica e politici. Di Bella racconta di quando, nel 1990, un esponente della Lega di Lecco, poi ministro della Repubblica, si rivolse a Franco Coco Trovato, pluriomicida e narcotrafficante oggi in carcere a scontare l’ergastolo, affinché gli trovasse i voti utili per le elezioni politiche che ci sarebbero state due anni dopo, cosa che il boss fece. Quel politico destinato a una brillante carriera, Di Bella lo chiama signor Gamma e racconta anche del suo braccio destro, il signor Alfa, che risulterebbe essere un professionista molto affermato nel Nord Italia. Il campionario di storie che Nuzzi e Antonelli raccontano in "Metastasi", è fatto di feroci estorsioni, appalti, connivenze con la politica e voto di scambio, che in poche parole significa “una mano lava l’altra”. L’aspetto che più colpisce della ricostruzione dei due inviati di Libero, è che tutto il materiale prodotto sembra avere prove a sostegno e che i signori Gamma e Alfa sono ancora presenti sulla scena politica ed economica italiana. "Metastasi" è solo un “rumor” o qualcosa di più? E Maroni dove e in che modo farà il suo contraddittorio, occupando con la Guardia Padana la redazione di Libero? Certo è che Bobo Blues da questa vicenda esce con le ossa rotta e se avesse accettato il nostro consiglio di restarsene a Varese a suonare le tastiere invece che andare da Fazio e Saviano a fare un elenco di cazzate senza vergogna, non avrebbe fatto un cent di danno. Come direbbe Totò, “ogni limite ha la sua pazienza”, quella degli italiani nei confronti dei leghi-berlusconisti si è esaurita al punto che, per evitare ulteriori casini, la Camera dei Deputati chiude per “settimana bianca”. Alla ripresa il diluvio. Forse.

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