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RASSEGNA STAMPA/ Parte male la stagione delle fiction

Creato il 15 settembre 2011 da Iltelevisionario

RASSEGNA STAMPA/ Parte male la stagione delle fictionNon è iniziata positivamente, dal punto di vista degli ascolti, la stagione delle fiction Rai e Mediaset. In questa rassegna stampa le analisi dei critici tv, sulle pagine dei principali quotidiani, relative alle fiction di Canale 5 Sangue caldo con Gabriel GarkoIl Commissario Zagaria con Lino Banfi, e Il segreto dell’acqua con Riccardo Scamarcio su Raiuno. Partiamo con quest’ultima, i cui due primi episodi “Il ritorno” e “La città assetata” sono andati in onda rispettivamente domenica e lunedì sulla rete ammiraglia Rai con una media di 3.169.000 telespettatori (14,08% di share). Invece il ritorno dell’ormai ex Nonno Libero Lino Banfi nei panni di Zagaria è stato seguito, nelle due uniche puntate della miniserie, da 3.158.000 telespettatori (14% di share). E’ andato meglio il debutto di Sangue Caldo in onda ogni venerdì, dal 9 settembre. Infatti la serie con Garko, Asia Argento, Manuela Arcuri, Francesco Testi, diretta da Luigi Parisi e Alessio Inturri (già registi dei successi L’onore e il rispetto e Il peccato e la vergogna) ha registrato nel primo episodio 3.733.000 telespettatori (17,48%).

Dialoghi deboli per Scamarcio

(A fili di rete di Aldo Grasso – Corriere della Sera) Mai fidarsi di un poliziotto che deve fare i conti con un’infanzia difficile e ce la fa pagare a noi con battute improbabili del tipo «camminavamo sul marciapiede sbagliato», «le retate mi annoiano», «non sono il tipo che si asciuga i capelli con il phon». Mai fidarsi di un poliziotto che va dallo psicoanalista (nella fiction ci possono andare solo i mafiosi) e si fa aiutare da una professoressa democratica che lo ha salvato dalla cattiva strada. Angelo Caronia (Riccardo Scamarcio invecchiando tende pericolosamente ad assomigliare a Claudio Martelli) è un detective del Servizio Centrale Operativo di Roma che si vuole affascinante, sicuro di sé e colto. All’ennesimo episodio di arroganza viene giustamente trasferito a Palermo. E qui si apre il feuilleton con un padre che non lo ha riconosciuto (era un boss mafioso), con un fratello (Michele Riondino) che non sa di essere suo fratello cui lui però frega la donna (Valentina Lodovini) con l’aria di chi non usa mai il phon (Raiuno, domenica e lunedì, ore 21, 26, sei puntate). Un tempo, si sarebbe detto cresciuto culturalmente con la rateale Einaudi; francamente oggi è difficile ricostruire l’apprendistato di Caronia, anche perché le citazioni letterarie sono buttate lì «ad minchiam», tanto per stupire e dimostrare che gli sceneggiatori sfogliano i Quotations books. Diciamo che il suo è un «percorso» personale e professionale. «Il segreto dell’acqua», scritto da Umberto Contarello, Filippo Gravino, Sara Mosetti, Marco Pettenello e diretto da Renato De Maria (nelle note di regia ci regala questa perla: «Una soluzione narrativa tutta in orizzontale che rappresenta una novità. In America è una tendenza da pochi anni. Un esempio per tutti “Boardwalk  Empire”, prodotto da Scorsese. O la celeberrima “Lost”), è un curioso esempio di fiction che ha una storia, anche interessante, ma che è totalmente priva di sceneggiatura (i dialoghi, le battute, il ritmo narrativo sono precari). Tutta colpa della soluzione narrativa orizzontale.

L’insuperabile confronto di Banfi con il suo passato

(Canal grande di Antonio Dipollina – La Repubblica) La fiction poliziesca con Scamarcio (Raiuno) batte quella con Lino Banfi (Canale 5). Poi si va a vedere ed è finita 14 a 13 (in share), una specie di guerra tra poveri mentre a un passo incalza il Csi di Italia 1. Forse è una tendenza, forse. Ma il senso è il confronto debole tra prodotti deboli, mentre tutti puntavano invece sul Banfi tornato Zagaria, una volta brigadiere (1973) oggi commissario. Che diventa un Maigret pugliese e riprendere anche temi dell’illustre modello, vede il confronto tra il commissario vintage tutto fiuto e istinto e il giovane vicequestore tutto modernità. Toni tenui, ma nemmeno tanto visto che la scena iniziale riprende, nientemeno, la cementificazione mafiosa e sospesa per aria (quasi bondage) di Toni Servillo ne Le conseguenze dell’amore. Troppi confronti insuperabili, a partire da quello di Banfi stesso con il suo passato. Nel 73 era “pare che il pompelmo faccia mele”, oggi è “il bandito è scappato di città quindi è un fuori Lecce”.

Tra il sangue caldo e l’acqua, meglio il trash

(La Teledipendente a cura di Stefania Carini – Europa) La forza attrattativa resta C-a-p-o-l-a-v-o-r-o. Altro che Venezia. Altro che Sokurov, qui è vera arte. Altro che Crialese, qui c’è vera denuncia sociale. Altro che Shame, qui c’è il tormento dei sensi. La stagione è ricominciata, ed è tutto un fiorire di fiction che ci inebriano la mente. Il capolavoro menzionato è, ovviamente, Sangue Caldo (Canale 5), nuovo melò pulp frutto della penna di Teodosio Losito, uno che già ci aveva regalato L’onore e il rispetto, Il peccato e la vergogna. Fiction così sgangherate da provocare orrore, e però anche ammirazione. Perché al di là di tutto forse è meglio Losito che il piattume buonista cui siamo abituati. Qui c’è di tutto e di più: sangue che sprizza a fiotti, puttane redente ma anche no, gangster degli anni ’50 fidanzati con trans, amori folli, occhi strabuzzati, bocche contorte, battute scollacciate…Sangue caldo è un luna park. Potete salire sulla giostra o stare a guardarla mentre gira. Potete lasciarvi andare al flusso o credervi superiore ad esso. Però la forza dell’attrazione rimane. Perle sublimi… Come resistere del resto ad Asia Argento che, dopo avercela menata col suo essere alternativa, fa la puttana innamorata di Gabriel Garko? Come resisterle quando, preoccupata della verginità di sua figlia, davanti a una sua amica strabuzza gli occhi, contorce la bocca, inforca un ferro da stiro e sbraita: «Beata te che hai un figlio maschio, devi pensare a un pisello solo, io a tutti gli altri!». Figlia che, si scoprirà, essere Manuela Arcuri, protagonista inoltre degli spot dello sponsor. Sublimi altre perle. Un gangster all’altro: «Col cazzo che a quello gli tagliano i coglioni». Una prostituta all’altra: «Qua non passa una minchia». Argento a se stessa: «Ci godono proprio a farti sentire una mignotta le figlie di Dio!». C’è pure spazio per mettere in scena un omaggio ad Almodovar. E come non vedere nella voglia della Argento di dare un cognome ai propri figli l’ombra di Filumena Marturano? Tanto vale perdersi Se poi, quando si vuole fare sul serio, il risultato è Il segreto dell’acqua (Raiuno), beh, anche no. La fiction con Scamarcio pare quasi la versione ripulita di Sangue Caldo. Lui colto poliziotto solitario e musone dal passato criminale, va dallo psicologo perché oppresso dalla figura paterna, un imprenditore con un passato malavitoso. Torna nella natia Palermo, e dopo dieci minuti si porta a letto la sua sottoposta, per una scena di sesso che avercene su Raiuno. Lei però si dichiara innamoratissima del fidanzato che, colpo di scena, è il fratellastro del nostro. Ma questo è lositismo puro, solo si finge che ci sia qualcosa da dire. Nonostante le intenzioni, Il segreto dell’acqua non riesce farsi scrittura profonda, e a creare un personaggio a tutto tondo credibile. E se assurdo deve essere, allora tanto vale perdersi in quello trash di Argento-Arcuri madre e figlia.

Il nuovo Banfi-Zagaria non decolla

(L’indice a cura di Mirella Poggialini – L’Avvenire) Troppi commissari e ispettori, nelle fiction tv? Pare di sì, considerando il magro risultato di un confronto, fra Raiuno e Canale 5, che solo poco tempo fa sarebbe stato vivace: fra lo Scamarcio de Il segreto dell’acqua, che ha sollecitato spettatori anche per mezzo di scene ardite, e il vetusto Commissario Zagaria di Lino Banfi, tornato su Canale 5, dopo trentotto anni, alle origini del personaggio, ma imbolsito in una sceneggiatura opaca e stiracchiata. Così che l’auditel ha contato, per il primo, 3.311.000 spettatori, share 14,16%, e il secondo è stato seguito da 3.015.000 presenze, share 13,60%. A dimostrare la progressiva dispersione del pubblico tradizionale, in questa ripresa stenta dei programmi, al traino di un’estate che ha disaffezionato alla tv.

I giovani, attratti sempre di più dalla tv via PC, non sono stati conquistati, e i meno giovani non hanno apprezzato prodotti invecchiati quanto a stile e a contenuti, considerando l’offerta sempre più ampia della tv digitale. Il telecomando sposta anche il collaudato pubblico delle generaliste, e la mancanza di idee originali – che induce a ripetizioni costanti – porta a una progressiva disattenzione. Non bastano facce simpatiche e personaggi familiari: lo spettatore si fa nervoso, in questo momento del mondo e delle sue crisi, e vuole un intrattenimento che lo conquisti. L’ovvietà delle due fiction di lunedì sera impallidisce di fronte a una generale situazione di perplessità e insicurezza, e l’affezione che lega lo spettatore casalingo ai suoi amici televisivi si spegne di fronte alla vivezza pungente di una attualità che impegna e disorienta, ma chiede notizie, informazioni, dati: in una parola, realtà e non solo fiction.

Il segreto del noir 

(Visto in tv di Micaela Urbano – Il Messaggero) Una storia nera, linguaggio moderno, sceneggiatura elegante, regia torbida e farcita di suspence, attori bravi. Poco pubblico. Solo 3 milioni e 315 mila spettatori hanno visto la seconda parte de “Il segreto dell’acqua” che però si è aggiudicato la prima serata. Dunque non un insuccesso, ma nemmeno il successo che meriterebbe questa serie scritta da Umberto Contarello (Premio Bancarella per “Questione di cuore”), diretta da Renato De Maria, interpretata da Riccardo Scamarcio, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Roberto Herlitzka, Luigi Maria Burruano, Ninni Bruschetta, Federica De Cola, Lucia Sardo. Capita spesso che il pubblico non promuova a pieni voti lavori di qualità ma non facili come questo. Basta citare i risultati di “Le cose che restano” o di “Tutti pazzi per amore”. Il problema è che gli spettatori si aspettano da Raiuno storie semplici e d’evasione. E sono restii a entrare in un noir in cui il protagonista si presenta ombroso e tenebroso, poco simpatico, arrogante addirittura. Al secondo appuntamento però “Il segreto dell’acqua” è aumentato in share, e significa che pian piano la storia sta prendendo piede…


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