Il presidente della Repubblica Democratica del Congo Joseph Kabila ha nominato 21 ‘commissari speciali’, che andranno ad amministrare provvisoriamente le nuove province create nel paese.
Da luglio infatti il numero di queste entità territoriali è passato da 11 a 26: un passo previsto già dall’accordo di Sun City (Sudafrica) siglato nel 2002 nel tentativo di porre fine alla seconda guerra del Congo e dalla costituzione del 2006. Il fatto che sia stato compiuto solo ora, tuttavia, ha provocato le critiche degli avversari di Kabila.
Il provvedimento rallenta infatti il complesso processo elettorale congolese (il voto locale, previsto per il 25 ottobre scorso, è già stato rinviato a data da destinarsi). Potrebbero dunque esserci ripercussioni anche sulla data delle presidenziali, previste a novembre 2016. Un rinvio permetterebbe al capo di stato uscente di restare al potere dopo il suo secondo mandato, l’ultimo previsto dalla costituzione. Secondo i critici, inoltre, la nomina di funzionari a lui fedeli aumenterà il controllo di Kabila sulle realtà locali.
La nuova suddivisione amministrativa riguarda tutto il paese tranne la capitale Kinshasa e le province di Maniema, Nord e Sud Kivu e Bas-Congo. Solo due dei funzionari nominati nelle scorse ore ricoprivano già in precedenza l’incarico di governatore: Alphonse Ngoy Kasanji, confermato nel Kasaï Orientale e Alex Kande Mupompa che dal Kasaï Occidentale passa alla nuova provincia di Kasaï centrale.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake