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Creato il 25 febbraio 2014 da Scribacchina

Ve lo ricordate il mio spacciatore di libri antichi? E’ un po’ di tempo che non lo vedo in redazione; chissà cosa sta combinando…
Lo ammetto: un po’ mi manca la sua presenza silenziosa. Mi mancano anche i suoi libri-sorpresa, se devo dirla tutta. Che poi, intendiamoci, non è che fossero sempre libri di valore: ho un catechismo per istituti superiori e un manuale di buona creanza per signorine (entrambi di inizio secolo) per i quali sento una certa allergia.

L’altro giorno, cercando il libro che Monsieur M mi aveva fatto restaurare, ho dato un’occhiata al piccolo tesoro che il mio spacciatore, negli anni, mi ha regalato. E ho trovato questo:

incontrarsi e dirsi addio

I libri degli anni Trenta, cari soliti lettori, mica avevano il riassunto stampato sul risvolto di copertina – non avevano neppure i virgolettati apocalittici che vanno tanto di moda oggidì, del tipo:

«Il libro che cambierà il vostro modo di considerare la vita» (Kurt Vattelapesca, New York Times)
«Una storia che vi lascerà senza fiato»
(Giannino Marcovaldo, La Repubblica)
«La favola d’amore più incantevole che abbiate mai letto» (Marcelle Labelle, Elle)

Onde evitare di impelagarmi in «una storia che mi lascerà senza fiato» per la disperazione, ho fatto una veloce ricerca su Ferenç Körmendi e sul suo Incontrarsi e dirsi addio:
«Capri, anni Trenta. Uno scrittore disilluso e scontento di sé arriva a Capri in un giorno di pioggia e si stabilisce in una piccola pensione, scelta a caso tra le molte dell’isola, gestita da una famiglia molto singolare, su cui aleggia un’aria di mistero e di fascino. Il padrone, un anziano signore con una moglie giovanissima, Annetta, è una sorta di filosofo che conosce “il senso segreto della vita” e che emana uno strano magnetismo, al quale tutti gli ospiti della pensione soccombono. L’incontro dello scrittore con Annetta, che subito gli appare come la donna del destino, lo coinvolgerà nell’eterno gioco del cedere e del negare, della passione e delle sue chimere».

Ottimo, è il mio genere: la storia d’amore mi pare ci sia, e ho come il sentore che il finale non sia roseo (ti credo, con un titolo così…).

Se qualche coraggioso solito lettore volesse seguirmi in questa nuova avventura letteraria, non dovrà nemmeno investire un capitale…

;-)

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