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Reaggae

Creato il 26 agosto 2010 da Selena
Aprofittando di queste serate semi-libere, di notti che per fortuna si fanno piú lunghe, di ore dormite, di un pupetto che si é tranquilizzato. Sono i 3 mesi, dicono...
Intanto la scena di oggi mi ha lasciato a bocca aperta: la moglie di un ex collega di Buddha che guarda Gabi, 3 mesi, 7 kg, e dice al marito "ok, é piú grande, ma la nostra che ha 6 mesi e pesa 6 kg é nata prima del previsto!!". La guardo e le dico "beh, anche il mio, é nato 1 mese prima, ma senza problemi, per fortuna". Ma niente, sembrava quasi fosse una colpa, la mia, aver dato la vita ad un bimbo nato prematuro ma dal peso normale, perché lei, sta donnina, faceva la vittima. Ohhh, volevo dirle, di che ti lamenti, la tua bimba a 6 mesi la puoi maneggiare come vuoi, il mio a 3 faccio fatica a tenerlo mezz'ora in braccio!!!
Certe madri son assurde, giá l'avevo notato nel corso preparto, si mettono a discutere come bambini d'asilo su chi ha il figlio piú alto, piú grande, piú qualcosa di assurdo...ma chi le capisce, s'annoiano tanto??
Ma torniamo alla mia seratina, ascoltando via internet i concerti del Sunsplash, che magari ora che lo fanno in Spagna chissá che non ci vada, e giá m'immagino io e Gabi lí, con l'atmosfera reaggae, e Buddha, beh, quello ce l'immagino un pó meno, anzi, proprio non me l'immagino al raduno reaggae....insomma, ci vado con il pupetto, deciso!
Torno indierto nel tempo.
É strano come in queste seratine in cui mi metto al pc, come ai vecchi tempi, riesca a trovare sempre tracce del mio passato, qualcosa che d'improvviso riappare e mi fa ricordare chi ero prima.
Io che ascoltavo Bob Marley (ora chi ha il tempo di farlo, e poi Gabi dopo la fase da Slumdog Millionaire si tranquillizza con Mamma Mia e balla - a modo suo -  con la musichetta spagnola...devo provare con Bob, domani, assolutamente), che vestivo in maniera diversa da ora, che non fumavo canne e non potevo farmi i rasta per lavoro, ma che quando son arrivata in Spagna il primo anno tutti mi dicevano che era una reaggae...che poi qui i termini son diversi, pensare solo che se vesti di nero sei gotico, non dark, che se ascolti metal sei un heavy, che se vesti colorato, con pantaloni di lino e canottiera sei reaggae...ecco, voglio dire, il concetto dell'aspetto é differente. In Friuli sarei solo stata una persona qualunque che usciva di casa in maniera non consona all'ambiente, la classica tipa che sentiva sua nonna allarmarsi per i jeans rotti (e non tagliati apposta, ma logori dal tanto usarli), per la madre che storceva il naso per lo smalto colorato (gesú, che lotte per uno smalto azzurro comprato a 18 anni, per poi sentirmi dire ai 28 perché non mi dipingevo di nuovo le unghie di nero), per un padre pronto a darmi gli arresti domiciliari per i 3 buchi all'orecchio, che ancora porto, tralaltro, ma che mi son costati minacce e urla ai tempi in cui li feci.
Non era facile essere differenti in quegli anni. Neanche ora, ma siccome sono all'estero me ne sbatto ancora di piú, che tanto sempre mi conosce poca gente, e allora...
Poi ripenso la pubblicitá dell'Ikea per la tv, dove alla fine dicono "No es feliz quien más tiene, sino lo que menos necesita" (non é felice chi piú ha, ma chi ha meno necessitá), e penso che quella ero io.
Vestivo semplice, come ora piú o meno, ma ora devo fare i conti con i vari lavori dove, purtroppo l'immagine ha sempre dovuto contare. Ascoltavo musica alternativa, almeno per la gente con cui ero e sono in contatto. Pensavo differente.
Perché quando son arrivata qui io viaggiavo e vivevo perfettamente con una valigia e uno zaino. Ho conosciuto Buddha, dopo 6 mesi vivevamo insieme, e mi son scontrata con il classico esempio di consumismo spagnolo, il giovane che passa il tempo libero nei centri commerciali, che spende tutto ció che guadagna, che vuole le ultime novitá tecnologiche, che veste alla moda (spagnola, naturalmente), e che non si fa mancare niente, finché ha soldi.
Mentre che io risparmiavo, non avevo grandi necessitá, compravo vestiti solo per esigenza, il mio debole erano i libri, guardavo pochissima tv, risparmiavo per le ferie estive nei campeggi croati, andavo nelle spiagge nudiste, adoravo passare il tempo libero immersa nella natura.
Il primo anno devo essere apparsa come un'extraterrestre a questo uomo spagnolo che non capiva come io non avessi il minimo interesse in ció che lui invece adorava fare.
...E tutt'ora, spesso, continua a non capirlo....
Insomma, mi son dovuta adattare. Ora a volte mi ritrovo a pensare che vorrei certi oggetti che sinceramente non so che farmene, che per Gabi ho bisogno di cose che non gli servono assolutamente per crescere sano e forte, e mi son ritrovata, 3 anni fa, che senza internet per 2 mesi quasi mi dava un'infarto, come ne fossi drogata!!!
Io non ero cosí consumista.
Io non ero cosí, e punto!
Poi ritorno in me, capisco che tutto ció che desidero é solo illusione, che la veritá é che non me ne frega niente di ció che mi manca, perché non mi manca niente. L'importante é solo e sempre avere i soldi per l'indispensabile e l'inevitabile, ossia affitto, luce, acqua, qualche vizio (internet e telefono) e cibo.
Per il resto perché dovrei angustiarmi? Perché dovrei sentirmi vuota per delle cose che sinceramente non desidero, che non mi renderebbero piú felice di ora, che non cambierebbero il mio futuro?
Ogni tanto cado nell'errore, colpa anche mia, per aver accettato un cambio cosí repentino della mia personalitá, e della mia vita.
Ascolto un pó di reaggae, ripenso a com'ero anni fa, mi sento un pó piú vecchia, ma sempre uguale dentro, a quelle feste all'aperto, ai concerti sotto le stelle, alle serate alcoliche con birrette leggere, e sogno che forse un giorno non troppo lontano realizzeró il mio sogno, quello di vivere a contatto con la natura, in un posto dove si uniscano mare e montagna, dove sentirmi semplice e completa senza aver bisogno di niente, ma solo del sole, del mare, della gente che amo, e di una connessione internet che mi permetta stare in contatto con il mondo, ma a piccole dosi.

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