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Recensione | 1×10 Gotham “Lovecraft”

Creato il 26 novembre 2014 da Parolepelate

Buonsalve, pelatini! <3"><3"><3"><3"><3

Ultima puntata di Gotham del 2014… siete tristi come me, vero?

Quasi non ci credevo quando l’ho letto. Come farò a resistere durante queste feste senza Gordon e Bruce e Selina e Alfred e quella stronza di Barbara?

Ma non buttiamoci troppo giù, abbiamo ancora una puntata da analizzare, perciò, let’s go!

 

Inizio di puntata migliore di sempre, gente!

Tre tipi loschi armati fino ai piedi (sì, intendo anche i tacchi a spillo della tipa) si introducono a Villa Wayne per uccidere Selina Kyle.

Oh-oh, seri guai in vista, considerato che c’è anche Bruce con lei.

Con la banalissima scusa di un incidente d’auto, la tizia riesce ad entrare in casa, ma Alfred, attento com’è, riesce a bloccarla con una serie di mosse da karate-butler niente male, dopo aver intimato ai due giovanotti di scappare.

Bruce, ovviamente, è preoccupato per lui, ma alla fine la sua stessa sopravvivenza sembra avere la meglio e decide di seguire Selina in città.

La polizia, immediatamente avvertita da Alfred, indaga sui possibili mandanti del tentato omicidio ai danni di Selina, grazie anche al fatto che Alfred è riuscito ad uccidere uno dei due killer.

Harvey viene messo al corrente del fatto che Selina era stata condotto a casa di Bruce per proteggerla in quanto testimone dell’omicidio dei genitori del ragazzo ed è, al solito, molto contrariato della cosa, visto che per lui il caso Wayne era bello che chiuso.

Il solito Bullock!

Fortuna che, da pazzo qual è, decide di aiutare Gordon e Alfred nelle ricerche e mentre quest’ultimo e Bullock si dirigono in città a perlustrare le strade, Gordon si reca dall’avvocato Dent, furioso.

Dent gli assicura che non ha fatto il suo nome o quello di Selina a nessuno, tranne che a qualche fonte fidatissima per mantenere una qualche parvenza di credibilità e qui Jim scatta.

Non è per niente contento della cosa ed è prontissimo ad addossare la responsabilità di tutto proprio all’avvocato che, tuttavia, gli fornisce gli indirizzi di alcuni appartamenti che Lovecraft (colui che ritiene responsabile della morte dei Wayne e adesso anche del tentato omicidio di Selina) ha intestato alla sua amante.

Dick Lovecraft è proprio in uno di questi appartamenti, ma fa appena in tempo ad informare Gordon che gli stessi killer che perseguitano Selina ce l’hanno anche con lui, che la donna e il suo compare muniti di pistola entrano in scena e sebbene Jim cerchi di fare il possibile per uscire fuori dalla situazione, rimane a terra svenuto dopo la seconda impresa karatè dell’episodio, con Lovecraft ucciso con la sua stessa pistola (di Jim) nella vasca.

Nel frattempo, Falcone ha fatto rapire Pinguino, convinto che sia stato lui a fornire a Maroni l’esatta posizione dei suoi soldi. Oswald nega, anzi, lo informa che sicuramente c’è una talpa che spia tutti i movimenti di Falcone e che risponde agli ordini di Fish Mooney. Falcone non è convinto dell’accusa e lo invita a fornirgli delle prove.

Per meglio chiarire che non è certo uno che si fa intimidire da un episodio del genere, invita a pranzo tutti i suoi più fedeli collaboratori, facendone fuori uno (colui addetto alla protezione dell’armeria messa a ferro e fuoco dai russi collaboratori di Fish) proprio quando tutti stanno per cominciare a servirsi di spaghetti.

Non contento, impone a tutti tasse maggiorate del venticinque percento.

Fish sa benissimo che Falcone non ha le prove per accusarla, perciò rassicura Butch, il suo collaboratore, di continuare con il piano previsto.

Le ansie di quest’ultimo vengono tuttavia interrotte dall’arrivo di Bullock e Alfred che hanno ottenuto il nome di un presunto ricettatore da cui Cat si rifornirebbe di soldi in cambio di merce rubata da un suo amico che, a sua volta, li conduce a Fish, che controlla tutti i ricettatori di Gotham.

Fish si dimostra disponibile a collaborare dopo una convincente supplica di Alfred e li informa che tale ricettatore, Clyde, lavora in un magazzino che convenzionalmente viene chiamato La Fabbrica.

Bullock informa Gordon che lui e Alfred stanno per dirigersi lì.

In the meantime, Cat ha condotto Bruce nel mercatino delle pulci di Gotham presso il quale afferma che saranno al sicuro fino a sera. Qui Cat riveste Bruce alla maniera cazzuta e incontrano Ivy, la figlia di Mario Pepper, da cui apprendiamo che era stata affidata ai servizi sociali dopo che la madre si è tagliata le vene, ma la famiglia, anche se era a posto, pretendeva che lei si tagliasse i capelli e vestisse bene e così è scappata.

Tesoro, non per fare la morale, ma dovresti davvero tagliarti i capelli e smetterla di vestirti come una straccione, anche se, beh… vivi per strada.

Comunque, Cat la liquida in fretta e furia perché ha urgenza di incontrare Clyde che, neanche a dirlo, dopo averle proposto una cifra irrisoria per la merce che Cat gli ha proposto (a proposito, non capisco come abbia fatto a procurarsi tutta quella roba da casa di Bruce! L’ha rubata mentre ancora viveva lì con Bruce? Bah…), imprigiona entrambi e annuncia loro che due suoi amici sono ansiosi di vederli.

I due amici non sono altro che i due killer sulle tracce di Cat.

I due ragazzi, nonostante abbiano trovato una via di fuga dal deposito in cui li hanno rinchiusi, non fanno in tempo a scappare, ma infliggono una badilata al custode che stava andando a recuperarli e scappano attraverso la fabbrica.

Alfred, sprezzante del pericolo, si getta nella mischia, sparando a destra e a manca nella disperata ricerca di Bruce, che si allontana da Cat per permetterle di scappare e per poco non si fa uccidere.

La ricongiunzione con Alfred è davvero dolce, anche se all’inizio pensavo si sarebbero limitati a parole e frasi formali, ma quando poi ho notato Bruce prendere l’iniziativa e abbracciarlo, mi sono quasi commossa, lo ammetto *awww, che teneroni!*

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Tutti sono sollevati dall’avere di nuovo tra loro Bruce sano e salvo, ma Gordon e Harvey Dent devono prima sorbirsi una lavata di capo dal Sindaco James, contrariato per la morte di Lovecraft che lui ha sempre considerato un grande benefattore della città.

Non ha nemmeno idea di come giustificare l’accaduto con la stampa, tanto che decide che si tratterà di suicidio e che Lovecraft, pressato da un agente di polizia zelante (Gordon, of course), non ha retto alla pressione e si è tolto la vita.

Minaccia anche Jim che la pagherà cara e Jim che davvero non si rende conto di aver oltrepassato il limite, lo manda a fan… ehm… a raccogliere banane.

Purtroppo, Jim viene trasferito ad Arkham come guardia e persino Nygma è dispiaciuto della cosa, tanto che lo abbraccia in maniera impacciata e avrebbe quasi intenzione di scrivere una lettere al Capo.

Scena finale, anche questa decisamente oltre l’immaginario.

Selina va a trovare Bruce per dirgli addio e gli restituisce gli oggetti rubati, tranne la famosa scatola d’argento che ha rubato tempo addietro e Bruce non ha nemmeno il tempo di vederla bene che Selina lo sorprende, baciandolo e lasciandolo lì come un pesce lesso fino a che Alfred non interviene per chiudere le finestre.

Alfred, puliscili ogni tanto i vetri, eh. Che razza di maggiordomo sei? Sai menare botte, ma non pulire i vetri? Meh.

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Impressione comunque positiva per questa puntata che ho trovato cazzuta al punto giusto e molto coinvolgente.

Jim arrabbiato fa davvero la sua porca figura e così Alfred che è davvero tenero a preoccuparsi così tanto per Bruce.

E proprio di Bruce volevo parlare; colui che è sempre stato un punto interrogativo in questa serie, finalmente ha deciso di spiccare il volo, anche se con l’aiuto di Cat (e non è un male, diciamolo). Si è dimostrato davvero intraprendente e senza paura, o perlomeno disposto a superarle quelle paure (basti pensare a quando, per inseguire Cat, ha preso la rincorsa ed è atterrato sul tetto del palazzo accanto, rischiando di cadere giù e salvato in extremis proprio da Cat).

Il ragazzino comincia a convincermi sempre di più.

Selina mi aveva convinta già dalla prima puntata, quindi direi che per quest’episodio è stata soltanto una riconferma della sua assoluta indispensabilità nella serie.

Una domanda, però, mi sorge spontanea: da profana di Batman quale sono, conosco solo la versione dei film e da quello che si apprende tramite essi si intuisce che Bruce dovrebbe avere un’amica, tale Rachel, perché si conoscono dall’infanzia, o no?

In tal caso, perché non la inseriscono nella serie? Credo che ci darebbe modo di veder sviluppati altri caratteri di Bruce e sarebbe una bella novità, oltretutto.

Altro punto a favore dell’episodio è la totale assenza sulle scene di Barbara e Montoya.

Direi che abbiamo sopportato entrambe anche troppo a lungo, vero?

Se non le facessero più vedere non sentirei la loro mancanza, proprio no, antipatiche e viscide come sono.

Su Fish io aprirei le scommesse: secondo voi durerà fino alla fine della stagione, oppure Falcone capirà subito di chi si tratta davvero e la farà fuori?

Per il resto il mio giudizio è assolutamente positivo: il cast è eccellente e trovo ogni singolo attore adatto al personaggio che gli è stato affidato.

Riassumendo, il mio voto per questa puntata è: 9,5/10.

Con Gotham ci rileggiamo dopo le feste natalizie, perciò per chiunque di voi segua queste recensioni, auguro un dolcissimo e buonissimo Natale e un divertente e alcoolico Anno Nuovo <3"><3"><3"><3"><3

Nel frattempo, state alla larga da Gotham, ok? Meglio non rischiare ;)

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