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Recensione #59: Death Sentence

Creato il 30 luglio 2015 da 365 Film
Recensione #59: Death SentenceChi di voi sa cosa faceva il caro e vecchio James Wan prima di dedicarsi alla saga di Insidious? Tolto il fatto che il primo è veramente un bel film, prima di Insidious James si dedicava a sfornare “robetta” del calibro di Death Sentence. “Non è un film d'azione, ma non è neanche un horror. Non credo possa essere etichettato come thriller, so solo che è tanto stronzo”. Ecco come ho convinto Gloria a vederlo, visto che la sua risposta è stata “Beh, se è stronzo allora...”.  Death Sentence è un film del 2007 e la storia narra le gesta di Nick che, dopo una partita ad hockey in compagnia del figlio maggiore, torna a casa in auto. I due sostano ad una stazione di servizio, il figlio scende per recarsi nel piccolo supermercato, che viene però assalito da una banda di rapinatori e il ragazzo viene ucciso in una sorta di iniziazione per un nuovo affiliato alla banda. Dopo l'omicidio i rapinatori, abbandonando l'assassino alla polizia. Convinto di non poter ottenere giustizia dal processo penale, Nick rinuncia a riconoscere in tribunale l'omicida, per farsi in seguito giustizia da solo... ma la situazione precipita. Da queste poche righe il film lascia pensare ad uno di quelli dove il protagonista è Charles Bronson, in effetti può essere visto che il film è ispirato ad un romanzo di Brian Garfield, lo stesso autore del romanzo da cui fu tratto il film Il giustiziere della notte. Strutturata benissimo, la pellicola è come se avesse una seconda trama inaspettata, che parte poco dopo metà del film. Sia io che gloria inoltre stimiamo moltissimo Kevin Bacon, che qui è l'indiscusso protagonista; interpreta infatti Nick, il padre furioso. Molto bello il particolare della crescita della rabbia. All'inizio Nick vuole farsi vendetta, ma è impacciato, insicuro e goffo. Nessuno gli darebbe un briciolo di fiducia. Ma quando i cazzi a rodere diventano ancora di più, lo spettatore assiste alla trasformazione completa del personaggio. I suoi sentimenti sono come morti, il suo volto è impassibile e lo sguardo vitreo. Da li in poi Nick diventerà una macchina per uccidere. Abbiamo sempre avuto un debole per i film di vendetta, se fatti bene trasmettono molta passione, senza contare che sono estremamente emotivi. Questo Death Sentence è riuscito benissimo in questo intento, mentre lo guardavamo sentivamo pian piano i pugni che si stringevano, comea voler prendere parte alla "guerra" e schierarsi dalla parte del padre incazzato. Molto crudo in certe scene, si; ci si rimane male, proprio perchè non ti aspetti che un film possa degenerare in questo modo. Anche se con un ruolo poco rilevante, segnaliamo la presenza del grande John Goodman, nei panni di un venditore d'armi da cui Nick farà un po' di spesa. Un film crudo, che ti lascia l'amaro in bocca, assolutamente quello che di più lontano c'è da una favola, ma dannatamente bello e coinvolgente. Adatto veramente a tutti... tutti quelli che vogliono vedersi un bel film.
Il voto di 365film:Recensione #59: Death Sentence
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