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[Recensione] Afghanistan, un giorno per caso – Luigina de Simone

Creato il 26 novembre 2011 da Queenseptienna @queenseptienna

L’autore:[Recensione] Afghanistan, un giorno per caso – Luigina de Simone
Luigina De Simone nasce a Sant’Agata De’ Goti (BN) il 31 Marzo 1980. Vive tra Bologna e Sant’Agata de’ Goti, laureata in Scienze internazionali e Diplomatiche il 16 Marzo 2004 con tesi in Diritto Internazionale. Nel 2005 consegue il master in sviluppo e risorse umane e nello stesso anno parte per la scuola di reclute di Ascoli Piceno. Finito il corso verrà inviata in servizio presso la Brigata paracadutista “Folgore” a Legnago (VR). Viene trasferita a Bologna presso la Brigata Aeromobile e nel 2008 partecipa alla Missione ISAF in Afghanistan come addetta al Front Office, rimarrà ad Herat sei mesi.
Nel 2010 decide di congedarsi e di dedicarsi alla composizione di questo libro.

[Recensione] Afghanistan, un giorno per caso – Luigina de Simone
Titolo: Afghanistan, un giorno per caso
Autore: Luigina de Simone
Editore: Ciesse Edizioni
ISBN: 9788866600046
Num. Pagine: 128
Prezzo: 14.00€
Voto:
[Recensione] Afghanistan, un giorno per caso – Luigina de Simone

Trama:
Io, che almeno due volte a settimana ho dormito sotto i bunker per proteggermi dai razzi lanciati in base dai criminali afghani, non posso parlare di missione di pace soprattutto perché, a questi razzi, c’era una risposta con l’invio di mangusta, gli aerei da guerra!
Io, che sono stata nelle trincee da dove si spara e si viene sparati, non posso parlare di solo missione umanitaria.
Io, che ho visto quei soldati morire, non posso pensare che un colpo di fucile sia pacifico.
Il vero dramma è che nessun soldato che parte sa dove va e cosa va a fare…

Recensione:
Guerra. Guerra che separa diverse nazioni, interi popoli o soltanto poche città, una guerra che ha distrutto e continua a distruggere, non soltanto i civili martoriati da razzi, terrore e violenza, ma anche i soldati partiti per cercare di portare un po’ di tregua nell’ossimoro infinito delle missioni di pace.
E’ di questo che racconta questo breve diario, una raccolta di fogli sparsi che l’autrice ha raccolto, messo insieme e deciso di condividere con chi vorrà leggere questa manciata di memorie.
Afghanistan, un giorno per caso non è un romanzo né un saggio, è piuttosto una panoramica della superficie di una guerra che ci tocca ancora da troppo vicino, vissuta in prima persona da una soldatessa dal cuore grande, una visione forse un po’ ingenua e semplicistica ma che si rispecchia nella società occidentale.
La buona volontà tra i soldati che cercano di dare anche solo il minimo indispensabile a chi ne ha bisogno; la differenza sostanziale del pensiero di chi è qui in territorio italiano e si basa soltanto su quelle poche informazioni filtrate che permettono di trasmettere a giornali e televisioni, e invece di chi è là e può vedere ogni cosa da vicino e sentirla sulla pelle, tra allarmi improvvisi, orgoglio nazionale, lutti che spezzano l’anima e inevitabili riflessioni.
E’ un libretto di sensazioni e ricordi, un punto di vista insolito e personalizzato che narra un periodo di guerriglia intenso in cui c’è spazio per una quotidianità che dà l’illusione di essere al sicuro nonostante tutto, le piccole sfide alla propria psiche e le proibizioni, il disagio del distacco da un paese civilizzato al deserto estremo, la paura di non sapere cosa ne sarà del domani, la sofferenza dei popoli innocenti costretti a subire un regime soffocante, gli inaspettati miracoli e l’inevitabile.
Emozionante la lettera di Marzia, giovane afghana che grazie al supporto della propria famiglia ha avuto la possibilità di alfabetizzarsi e studiare all’estero, col desiderio di poter aiutare la sua gente ad avere un futuro migliore libero da oppressione e ignoranza.
Un diario genuino e leggero che indicizza la voglia di cambiare le cose anche coi piccoli gesti, l’umanità che sta dietro ogni persona, l’amore per una terra che sembra esistere soltanto nella mente di chi vi è stato.


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