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Recensione | Arrow 3×09 “The Climb”

Creato il 11 dicembre 2014 da Parolepelate

Finito il tempo dei crossover, Arrow torna con la sua programmazione regolare, più precisamente con il mid-season finale prima della pausa invernale.
Quindi giovedì prossimo niente più Arrow? Proprio così, fino a gennaio lo show va a riposo come ogni anno, per evitare che panettoni e luci natalizie ci distraggano troppo. (Ma quando mai?)

Convenevoli a parte, parliamo di questo episodio. Siete sconvolti? Perché io lo sono. È davvero difficile riuscire a metabolizzare un episodio del genere. Non so se è l’episodio migliore dello show, in questo momento è difficile anche solo emettere un suono, ma sicuramente è un grandissimo mid-season e se non avessi una gran voglia d’infilzare gli autori, probabilmente stringerei loro la mano per il buon lavoro che hanno fatto.

La morte di Sara ha già portato un sacco di casini nelle puntate precedenti e con questa si raggiunge il picco di questa drammatica storia.
È tempo di Natale a Starling City, ma il “siamo tutti più buoni” evidentemente non raggiunge Ra’s Al Ghul, che fa rapire Oliver e poi li concede quarantotto ore per presentargli l’assassino di Sara, in caso contrario ucciderà cinquanta persone al giorno.
Oh, mamma.
Non avendo molta scelta, il Team Arrow si dà da fare. Per fortuna, grazie al centro di ricerca di Central City, si riesce a risalire al DNA del colpevole, vale a dire… Oliver.
AHAHAHAHAHA.
L’hanno incastrano, l’abbiamo pensato tutti, ovviamente. Quello che sicuramente non mi aspettavo – per forza! Io ero dalla premiere che ero convinta fosse stato Ra’s Al Ghul in persona, per una qualche tipo di resa dei conti – è che fosse stata Thea.
In quel momento ho decisamente smesso di ridere. Davvero, per una volta ero convinta che Malcolm fosse estraneo ai fatti e sì, immaginavo volesse usare Thea in qualche modo, ma quello che ha fatto è disumano.
Ricordate Roy? Costretto a compiere un omicidio a causa della Mirakuru? Ecco, la Votura, la droga somministrata a Thea (che come nome mi ricorda molto la Vertigo), ha praticamente fatto lo stesso. Malcolm l’ha manovrata come un burattino e l’ha costretta ad uccidere Sara senza nemmeno che lei ne conservi ricordo.
E tutto questo per salvarsi la pelle. Un piano ben ordito, anche se ha riposto troppa fiducia nelle capacità di Oliver, visto com’è andata a finire. Bel tentativo, comunque.

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[La cosa più bella di questa scena è la faccia di Oliver e il suo modo di combattere. Fa troppo ridere!
Era così sorpreso dalle capacità di Thea, proprio non se l’aspettava. Sembra proprio che si chieda: “Cosa è appena successo, qui?”]

Essendo messo con le spalle al muro, Oliver non ha altra scelta che consegnarsi al posto della sorella e come possibilità di salvezza ottiene un bel duello. [Fa un po’ pensare ai duelli in Game of Thrones di Tyrion per salvarsi la pelle, ricordate?]

“Felicity, I honestly don’t know if I’m a killer anymore. But I do know two things. The first is that, whoever I am, I’m someone that will do whatever, whatever, it takes to save my sister.”

Ra’s Al Ghul concede la grazia a Oliver di dodici ore, prima del duello. Un tempo appena sufficiente per qualche… addio.
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Si comincia da Thea, con l’albero di Natale come sfondo, l’inquadratura delle due decorazioni dei due fratelli vicini… La puntata natalizia dello scorso anno aveva un atmosfera più particolare perché Three Ghost prendeva spunto dal Canto di Natale, ma questo episodio ha meriti per ben altri motivi.
È un addio molto triste, perché non importa quante bugie Thea stia raccontando, Oliver proteggerà sempre la sua sorellina.
Poi è il turno di Diggle e Roy, uno il compare alla pari, l’altro l’allievo. Diggle ha fatto bene ad offrirsi d’accompagnarlo, ma avrei tanto voluto che Dig non si arrendesse al primo no. Tanto ormai sappiamo che Oliver ragiona solo quando gli va, altro che “sei uno degli uomini più intelligenti che conosca”.
Infine, Felicity.
Le Olicity – di cui faccio parte anch’io, ormai lo sapete – avranno cantato e pianto per questa scena, così carica di significato.
Prima di tutto: Oliver, finalmente, lascia perdere le mezze frasi “non chiedermi di non dirti che ti amo”“sai cosa provo” e dice chiaro e tondo: “I love you”, con tono tranquillo e sicuro, perché è un dato di fatto, lo sa lui, lo sa lei e lo sappiamo noi. Non c’è altro d’aggiungere.

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Molto dolce il bacio sulla guancia, ma il punto più forte e alto di questa scena penso sia quello che Felicity gli dice:
“Uccidi Ra’s Al Ghul.”
Vai, fai quello che devi fare, ma poi torna da me sano e salvo.
Lei sa che non può fermarlo, però vuole anche che lui vada lì al massimo delle sue capacità, senza doversi preoccupare di essere migliore, di perdere l’umanità conquistata, quindi lo prega di uccidere Ra’s Al Ghul, perché sarebbe l’unica cosa che potrebbe salvarlo. In questo caso non si tratta di uccidere per vendetta, perché è più facile sconfiggere i cattivi in questo modo… niente di tutto questo. Felicity vuole solo che lui viva.
L’unica cosa che lascia un po’ di amarezza (per fortuna momentanea, visto che non corriamo davvero il rischio che lui sia morto) è che lei non replichi “I love you too”. Voglio dire, lo sappiamo tutti che è così, ma penso anche che Felicity rimarrà con questo rimpianto a gennaio, perché potrebbe pensare magari di aver perso la sua unica possibilità di dirlo ad alta voce. Just sayin’.

“I have replaced evil with death.”

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Parliamoci chiaro: Arrow è il titolo dello show, quindi Oliver non può morire. Almeno, non prima del series finale (anche no, per favore), a cui per fortuna siamo ancora molto distanti.
Detto questo… è stata una fantastica scena finale.
Ra’s Al Ghul, in tutto l’episodio, ha dato una chiara idea di quello che può fare, con il suo modo di combattere – nessuno ha notato che ha messo al tappeto tutti i suoi avversari, mentre Oliver durante il rapimento no? -, di atteggiarsi, di minacciare… insomma, è un grande cattivo e questo assaggio non mi è bastato, anche se provo il grande desiderio di trapassarlo a filo di spada pure io.
Il combattimento è stato davvero emozionante da seguire, non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo, a sentirmi partecipe della cosa e a soffrire quando Oliver viene sconfitto piuttosto facilmente.
Diciamolo… Ra’s Al Ghul, per il momento, è di un’altra pasta e Oliver è parso davvero un ragazzino, al suo confronto.
Ora, la “morte” di Oliver apre così tante porte che è impossibile contarle.
Prima di tutto: cosa farà Oliver nel periodo in cui sarà lontano? Chi si prenderà cura di lui, che decisioni prenderà per prepararsi ad un secondo scontro con Ra’s Al Ghul? Sceglierà di lasciar andare l’umanità faticosamente conquistata, come praticamente suggerito da Felicity?
A parte Oliver, bramo sapere come reagirà il team Arrow, la reazione di Felicity e Diggle in particolare. Lei, vabbé, è innamorata di Oliver, quindi mi aspetto perlomeno che non si rassegni e faccia di tutto e di più per trovare Oliver o almeno il suo cadavere, mentre per quanto riguarda il suo compare, il primo ad unirsi alla sua crociata, immagino si sentirà in colpa per non essere andato con lui lo stesso.
Thea non sa che Oliver è praticamente morto per colpa sua (oltre che di Malcolm), che si è sacrificato per la sua sorellina, ma potrebbe scoprirlo e potrebbe essere un grande scoppio, qualcosa di grosso, ben lontano da stupidate come il dj di due settimane fa.
Starling City è nei guai senza più il suo eroe e visto il nuovo collegamento con Central City, mi chiedo se in The Flash non nomineranno la scomparsa di Oliver, in qualcosa modo.
Insomma, la “morte” di Oliver sarà un cataclisma, in cui io non vedo l’ora di tuffarmici dentro. Non ci resta che attendere gennaio, per questo.
Tanti complimenti agli autori per come hanno gestito questo cliff-hanger di mezza stagione, è decisamente il migliore che abbiano mai fatto in tre anni di show.

“Whoever did this to Sara, I am gonna find them no matter what it takes and I am gonna make them pay.”

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E dato che l’assassinio di Sara è in prima linea, in questo episodio, anche la famiglia Lance ha il suo spazietto. Prima di tutto, con il ritorno di Dinah Lance, la madre di Laurel e Sara, per le feste natalizie.
Se il caro Quentin – sarà perché a conoscenza della doppia vita di Sara – non nota niente di strano, Dinah subito capta in Laurel qualcosa di strano quando Sara viene nominata. In breve, Dinah scopre tutto.
Laurel voleva tanto qualcuno con cui confidarsi riguardo alla perdita della sorella e l’ha ottenuto: sua madre.
Una madre che, capisco, è sconvolta per la perdita della figlia – di nuovo -, ma di cui non ho per nulla apprezzato questo desiderio di accettare che Laurel si metta in cerca del cattivo e si vendichi di lui. Voglio dire, hai già perso una figlia e se perdessi anche l’altra?
La vendetta merita il prezzo che potrebbe esigere?
Ovviamente so benissimo che qualsiasi cosa le avrebbe detto, Laurel non si fermerebbe nella sua ricerca, però Dinah poteva anche sforzarsi un po’ di più!

“What are you going to use it for?” “To protect the people of this city.”

[A parte che… continua la svendita di supereroi a Starling City. Paghi uno, ottieni tre.]

Recensione | Arrow 3×09 “The Climb”

Sono davvero contenta che le conseguenze dell’esercito di Mirakurati sia ancora qui, da qualche parte. Un po’ come il terremoto portò una lunga serie di guai a Starling City, anche Slade si è lasciato qualcosa dietro.
Ray è una vittima dell’esercito di Slade, la sua fidanzata è morta e per questo sfrutta il suo cervello per diventare Atom. Motivazione semplice e probabilmente strabusata, però mi piace l’idea che tutto sia in qualche modo collegato, che quasi niente sia lasciato al caso. Arrow è uno show tutt’altro che perfetto, ma gli autori sanno fare il loro mestiere.
Finalmente, scopriamo per bene le intenzioni di Ray – qualche sospetto lo avevo, ma volevo la certezza assoluta – e non siamo i soli: anche Felicity viene messa in mezzo al piano di Ray e mi dispiace davvero per lei. Voglio dire, io vorrei giornate lunghe trenta ore, ma lei, con tre lavori (da Ray di giorno, da Ray di notte e da Oliver sempre di notte) ne avrebbe bisogno di minimo cinquanta!
[Ora mi tapperò le orecchie e farò finta che Oliver non sia caduto da quel dirupo dopo essere stato trapassato dalla spada come la madre, che sia tutto come sempre e felice].

Hong Kong

Riprendiamo da dove abbiamo lasciato, quindi abbiamo Oliver alle prese con le torture, il trauma che ciò gli provoca e finalmente c’è qualche dettaglio in più riguardo la bionda.
In un episodio del genere, i flashback si sono dimostrati ancora una volta la parte più debole, ma stiamo decisamente migliorando. Sicuramente devo dare atto che in qualche modo i fili che collegano presente e passato stanno aumentando. Per esempio, è bello che venga nominata la Votura, con cui è stato manovrato a suo tempo il cinese e ora Thea.
Per non parlare di Maseo! Ammetto che pensavo sarebbe morto nel corso della stagione (prima o poi fanno tutti quella fine), quindi è stata una vera e propria sorpresa trovarmelo nella Lega degli Assassini.
Per essere finito lì, immagino che in qualche modo si sia scollato da Amanda, pertanto do per scontato che la moglie Tatsu verrà uccisa dalla bionda – bello il combattimento tra le due, a proposito – o, al massimo, se non proprio durante questo rapimento, un po’ più avanti. Propenderei anche per la morte del figlio, se non fosse che siamo su The CW e non sono certa si spingerebbero tanto oltre, però mi sembra strano che Maseo abbia abbandonato Akio, vedovanza o  non vedovanza.

Varie ed eventuali

- Non voglio davvero parlare dell’outfit di Thea, in questo episodio. Siamo a dicembre! Anche senza guardare i pantaloni, la maglietta che lascia scoperto l’ombelico, davvero? Da me stiamo quasi toccando gli zero gradi, sentivo freddo solo a guardarla!

- La scena finale è stata fantastica, ve l’ho già detto, ma ammetto di aver riso per la storia di combattere a torso nudo. Cioè… YEAH!, ma urlava anche fanservice da tutte le parti.

- Mi è piaciuto quell’arrivare piano piano al motivo della scalata. D’accordo, un po’ prevedibile per chi aveva almeno visto le still o il promo, ma comunque l’ho trovato di grande effetto. Come una preparazione per il piatto forte e accidenti se è stato forte il piatto.

- Dai, nessuno quando hanno pronunciato il virus Omega, per il modo in cui l’hanno pronunciato, pareva quasi “OH MY GOD”? Aka, il sottotitolo dell’episodio, praticamente.

Vi auguro delle felici feste e vi saluto con il promo dell’episodio in onda a gennaio (no! no! no!) e i dovuti ringraziamenti:

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