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[RECENSIONE] Batman: Arkham City

Creato il 22 gennaio 2013 da Rostislav @videogiochiword

Il cavaliere oscuro ha invaso gli schermi cinematografici con il nuovo reboot di Christopher Nolan, regalandoci un Batman più oscuro, serio e maturo. Questo format ha per certi versi modificato completamente le sorti del fumetto e cinema supereroistico, infatti, il reboot fumettistico continua sulla scia del film. Naturalmente anche altri supereroi sono passati al lato oscuro, pensieroso e introspettivo. Basti pensare all’Amazing Spiderman, che riprende le vicende di Peter Parker in una maniera seria e molto umana. Probabilmente è sintomo che anche gli amanti dei fumetti iniziano a preferire eroi molto fragili e vulnerabili. Fatto sta che la strepitosa accoglienza dei film ha permesso a Rocksteady Studios di concepire Batman: Arkham Asylum, un indiscusso capolavoro videoludico tie in. Il gioco ha capovolto le carte in regola per ciò che riguarda le opere tratte da altre opere (tie per l’appunto) e ha stravolto la critica e il pubblico grazie a quel miscuglio di azione, stealth e avventura. Anche il suo seguito ha tutte le carte in regola per fare la stessa medesima cosa.

[RECENSIONE] Batman: Arkham City

E’ passato un po’ di tempo dagli eventi di Arkham Asylum e il cavaliere oscuro è tornato a vegliare sulla città di Gotham come era solito a farlo. Intanto Quincy Sharp, divenuto sindaco di Gotham decide che i Carceri Blackgate e Arkham Asylum non sono abbastanza sicuri e quindi crea un nuovo carcere usando la parte distrutta di Gotham dopo il terremoto. Tale carcere è denominato Arkham city e da la piena libertà ai carcerati in tutto il territorio. Come se ciò non bastasse, Sharp mette a comando uno dei rivali dell’uomo pipistrello, Doctor Hugo Strange. Bruce Wayne viene definito pericoloso criminale e viene incarcerato insieme a tutti gli altri psicopatici.

Nel carcere Bruce, diventato Batman, si scontra con i suoi vecchi nemici e scopre che Joker, il suo peggior incubo è malato. Ingannato da Joker e da Harley Quinn Batman cade in trappola e il pagliaccio gli somministra il proprio sangue nelle vene, facendolo ammalare. Su questo scenario compaiono poi un infinita di personaggi storici, mentre il Doctor Hugo Strange vuole mettere in atto un certo protocollo 10. In una grande fetta di Gotham, devastata dalle calamita naturali e dai prigionieri il cavaliere oscuro dovrà muoversi per scoprire la verità dietro al protocollo e cercare una cura per la malattia che lo sta uccidendo.

[RECENSIONE] Batman: Arkham City

Questo nuovo episodio è un evoluzione del primo e presenta un importante cambiamento; è un capitolo free roaming. Naturalmente non è il sandbox che tutti conosciamo, immenso, in quanto è piuttosto limitato, però potremo esplorare la parte antica della città, volando sopra i tetti della città, come un vero supereroe. Naturalmente la città è esplorabile anche a piedi, ma l’assenza dei veicoli e la presenza costante dei criminali impedisce un percorso veloce. Grazie al rampino potremo darci una spinta in più per svolazzare da un edificio all’altro planando. Il metodo di volo è stato rivisto e ora è possibile persino volare in picchiata per poi riprendere la quota e alzando la levetta analogica. Tra le altre novità possiamo citare la presenza dei Batarang disponibili fin dall’inizio e potenziabili in seguito. Anche le mosse sono state ampliate e ora non si limitano a delle semplici schivate, stordimenti e pestaggi, ma invece sono più simili ad un combattimento tra un vero esperto di arti marziali e una banda di ragazzini armati. Ogni mossa è stata migliorata dandoci anche la possibilità di atterrare molte persone contemporaneamente, disarmare i nemici con in mano un arma bianca o stordente e persino richiamare uno stormo di pipistrelli. Questi vengono attivati dopo che il nostro combo X raggiunge una certa quota. Premendo L1 più i vari tasti è possibile usare le armi in dotazione al cavaliere, come ad esempio bombe al plastico, granate congelanti e cosi via. Un bel arsenale è quello del nostro uomo pipistrello e per fortuna è a nostra completa disposizione in qualsiasi istante. E’ stato migliorato anche il comparto investigativo, che ora è molto più importante ai fini delle conclusioni delle missioni primarie e secondarie.

Viaggiando per la città non è difficile imbattersi in delle secondary quest, che ci presentano dei vecchi nemici storici (e non) del cavaliere. Possiamo citare ad esempio Bane, Deadshot, Zsaz e cosi via discorrendo. Peccato però che questo agglomerato di personaggi influisce per certi versi negativamente sulla qualità finale del titolo. Mentre i personaggi principali della storia hanno una caratterizzazione abbastanza dettagliata gli altri appaiono come delle macchiette senz’anima. Questo cercare di aggiungere più personaggi forse non è stata proprio una mossa saggia, ma sicuramente aggiunge quel tocco in più all’avventura e alla longevità del prodotto finale.

[RECENSIONE] Batman: Arkham City

Anche in questo secondo episodio c’è il caro vecchio Enigmista, ma stavolta i suoi enigmi saranno addirittura 440, tra le sfide fisiche e gli enigmi veri e propri ci sarà veramente da divertirsi. Le sfide fisiche consistono nello sconfiggere i nemici in un certo modo richiesto, mentre gli enigmi si dividono in indizi e in una sezione con dei bottoni da premere per arrivare al trofeo. Al raggiungimento di un certo numero di trofei il giocatore potrà salvare un ostaggio tenuto prigioniero da Edward Nygma. Questo naturalmente raddoppia notevolmente la longevità del titolo, che si aggira sulle nove-dieci ore se giocato in modalità normale.

Una delle prime cose che saltano all’occhio durante la prima accensione del gioco è l’incredibile comparto grafico. Unreal Engine 3 fa la sua porca figura ancora una volta, mostrandoci dei volti poligonali molti simili a quelli dei fumetti. Anche i movimenti, fluidi, che grazie alla colorazione dark ci fanno immergere completamente nel mondo DC. Il gioco non soffre dei problemi legati la framerate, ma ogni tanto qualche difetto nel poup up si riscontra. Le movenze del cavaliere sono strabilianti e durante i combattimenti viene mostrato la massima qualità grafica. La seconda cosa che colpisce è il comparto audio di prim’ordine. Le musiche orchestrali alzano il gioco ad un livello quasi cinematografico (infatti per certi versi sono molte simili a quelle dei film di Nolan composte da Hans Zimmer). Il doppiaggio, uguale a quello dei cartoni, è di medesima qualità della colonna sonora e la qualità del prodotto la si percepisce fin da subito.

[RECENSIONE] Batman: Arkham City

Disponibile fin da subito, un DLC contenente quattro missioni di Catwoman ci permetterà di svolazzare per la stessa Gotham City, ma usando la gatta come personaggio. Le quattro missioni, anche se slegate dalla storia principale all’inizio, vi si ricollegano e in un certo frangente il giocatore potrà aiutare Batman o meno. Questo DLC aggiunge un ora e mezza di gioco circa, anche se l’Enigmista ha preparato gli enigmi anche per la ladra felina. Molti maschietti perderanno del tempo nel guardare il lato b della protagonista, che ondeggia durante la camminata; merito del comparto grafico.

[RECENSIONE] Batman: Arkham City

Oltre al gioco principale, alla Nuova Partita+, che ci regala una partita con tutti i gadget della partita precedente, ma con dei nemici più svelti, armati fino ai denti fin dall’inizio e anche più forti c’è la modalità “Sfide dell’Enigmista”. Tale modalità comprende due tipologie di sfide, che mettono alla pratica il giocatore facendolo combattere contro un orgia di nemici o eseguendo dei compiti in modalità stealth in mezzo a dei nemici armati. Qui ci si potrà confrontare con gli altri tramite un punteggio online e quindi creando una sorta di competizione, che non guasta mai.

 


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