Magazine Cultura

Recensione: "Central Park" di Guillame Musso

Creato il 02 febbraio 2016 da Saraguadalupi
New York. Otto del mattino. Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. La sera prima, Alice era a una festa sugli Champs-Elysées con i suoi amici, mentre Gabriel era in un pub di Dublino a suonare. Impossibile? Eppure... Dopo lo stupore iniziale le domande sono inevitabili: come sono finiti in una situazione simile? Da dove arriva il sangue di cui è macchiata la camicetta di Alice? Perché dalla sua pistola manca un proiettile? Per capire cosa sta succedendo e riannodare i fili delle loro vite, Alice e Gabriel non possono fare altro che agire in coppia. La verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro vite. 
RECENSIONE
Ho letto questo libro qualche settimana fa, dopo averlo acquistato di getto, senza neanche pensare. Quando ero in Repubblica Dominicana mi tenevo aggiornata sulle nuove uscite letterarie italiane e questo romanzo m'incuriosiva parecchio, così ovviamente non me lo sono lasciata scappare al mio rientro. La storia si apre su Central Park dove, Alice - poliziotta di Parigi - si risveglia su una panchina, con i vestiti sporchi di sangue e ammanettata ad un uomo che scopriremo chiamarsi Gabriel, un musicista jazz, sconosciuto alla ragazza ma altrettanto sconvolto dalla situazione in cui si ritrova. Nessuno dei due ha ricordi chiari, di ciò che è successo la notte prima, ma solo una confusa identificazione di ciò che stavano facendo prima che tutto diventasse nero e confuso. Alice è diffidente ma molto sveglia, fin da subito, si pone mille domande sul suo compagno di (dis)avventura e, non appena le è possibile, contatta i suoi colleghi alla centrale per avere la certezza delle informazioni che lui le ha dato su di se. Gabriel, al contrario, non sembra del tutto sveglio, anzi, all'inizio fa un paio di errori di valutazione che per un pelo non costano cari ad entrambi.  Alice non si fida. Da brava poliziotta ha imparato che niente è come sembra, soprattutto le persone. Così, nell'indagine verso la verità, non lascia niente al caso, continuando a domandarsi chi sia quell'uomo accanto a lei. Solo in poche occasioni vediamo la giovane aprire qualche finestra sul suo passato, ma non è chiaro se sia una mossa astuta, oppure i segni di una debolezza nascosta per troppo tempo..forse entrambe le cose.
I personaggi scatenano nel lettore una forte curiosità, fin dalle prime pagine, sulle loro identità: Gabriel, soprattutto, non sembra così sincero come vuole far credere e proprio questa non-sincerità porta il lettore a scorrere le pagine velocemente, in una lettura vorace verso la verità. Un po' come la corsa dei due protagonisti dentro New York, tra prove poco convincenti e rivelazioni sconvolgenti sulle loro vite private.  I colpi di scena non mancano mai, e la trama è molto ben sviluppata, tanto che si lascia seguire proprio come se fosse un'indagine vera e propria e non un romanzo. Ecco, la particolarità di questo libro, è che si lascia leggere proprio come una serie tv si lascia guardare: ho iniziato a leggerlo come un normale libro, ma poi mi sono sentita coinvolta dalla storia che si palesava ai miei occhi, come accade quando guardo una delle mie serie televisive preferite e non riesco a cliccare il tasto "stop". 
Una puntata dietro l'altra, come un capitolo dietro l'altro. L'unica cosa che mi ha lasciata un po' perplessa è che, mentre la storia mi ha rapita completamente, lo stesso non si può dire dei personaggi: non mi sono affezionata ad Alice né tanto meno a Gabriel e non ho avuto quel rapporto empatico che spesso accompagna i libri che gradisco maggiormente. L'autore sceglie di descriverci nei minimi dettagli gli avvenimenti dei due, la corsa su e giù per New York, le prove che riescono a raccogliere, le scelte che devono fare..lasciando invece in secondo piano i sentimenti che non vengono descritti "esternamente" ma solo degli stessi protagonisti, nei momenti in cui si raccontano rispettivi episodi delle loro vite. A parer mio è l'azione che muove questo romanzo, non tanto i personaggi. Se si fossero chiamati "Pinco e Pallina" probabilmente la mia recensione sarebbe stata uguale a quella che sto scrivendo ora, proprio perchè trovo che siano gli avvenimenti e le azioni di Alice e Gabriel, il vero motore di "Central Park". E questo è uno dei pochi libri che, nonostante la poca empatia con i protagonisti, mi è piaciuto veramente tanto: Musso sa sicuramente come tenere incollato il lettore alle sue pagine! Il ritmo incalza nei suoi romanzi che non danno tregua finché non viene girata l'ultima pagina. 
Votazione: Recensione:

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines