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Recensione comparativa

Creato il 17 giugno 2014 da Valentina Carbone @cinecarbone

#acazzodicane

Ieri al cinquantottesimo piano del grattacielo che ospita la redazione di “A cazzo di cane” eravamo attanagliati dal dubbio: parliamo de La grande bellezza, che però ne parlano tutti e hanno un po’ rotto il cazzo, o facciamo quelli così snob ma così snob che ce ne fottiamo e parliamo di un film nazionalpopolare? Allora ci siamo fatti una bottiglia di Braulio a testa e la soluzione è venuta da sola: parliamo di entrambi, anzi, facciamo l’ennesima storica incredibile innovazione: la recensione comparativa!

Dunque, eccoci a voi.

Film n° 1: La grande bellezza.

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Produzione: Italia-Francia, 2013

Regista: Paolo Sorrentino, nome di un santo e cognome di un ex portiere del Chievo, autore di capolavori come Il Divo e di schifezze come This must be the place.

Cast: Toni Servillo, che per carità, tanta roba lui, attore immenso; Sabrina Ferilli; Carlo Verdone; Carlo Buccirosso; e tanti altri.

Film n° 2: Saving Mr Banks.

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Produzione: Stati Uniti-Inghilterra-Australia, 2013

Regista: John Lee Hancock, che non ha una gran carriera da regista ma almeno non se la tira come Sorrentino e non cerca ogni 2 scene di farti le inquadrature artistiche per dire “minchia lo vedi come sono genio”.

Cast: Tom Hanks, che non è l’ultimo degli idioti; Emma Thompson, che con tutto il rispetto per Sabrina Ferilli ma di cosa stiamo parlando, cioè, dico, Emma Thompson da sola vale un film, dai su; Colin Farrell, detto anche “gioia per gli occhi”; Paul Giamatti; Jason Schwartzman, che per chi non lo sapesse è l’attore sempre presente nei film di Wes Anderson e già solo per questo è obbligatorio volergli bene.

Recensione comparativa:

Non ve lo dirà mai nessuno perché non hanno le palle, ma Saving Mr Banks è meglio de La grande bellezza. Ecco perché:

1)   In Saving Mr Banks capisci quello che succede, capisci quello che il regista ti vuole dire, capisci perché la gente si comporta in un certo modo, insomma: esci dal cinema e non hai bisogno di correre sui siti di cinema per capire il film e poterlo poi difendere con gli amici dimostrando che tu ne sai. A casa mia se un film, che so, tipo La grande bellezza, ha bisogno di essere spiegato agli spettatori allora il regista può andare a zappare la terra.

2)   Non è che Saving Mr Banks ti fa vedere dei dialoghi e poi in mezzo ti mette i filmati dell’assessorato al turismo di Los Angeles con la musichetta, i monumenti, i paesaggi. Che, se non si fosse capito, è esattamente quello che fa La Grande Bellezza: sketch di satira, pure divertenti, e in mezzo riprese artistico-promozionali che dici “boh, dev’essere arte ma io mica ho capito”.

3)  Saving Mr Banks parla della vicenda tra Walt Disney e Pamela Lyndon Travers, l’autrice del libro di Mary Poppins, per la produzione del relativo film (che, a proposito, è un capolavoro e chi non lo dice è Bradley Cooper). E oggettivamente di tutto questo non c’è traccia ne La grande bellezza. Voi direte “grazie al cazzo, La grande bellezza parla di tutt’altro”, ma il punto è che non sapete manco voi di cosa parla. Io di Saving Mr Banks almeno riesco a dire in una frase di cosa parla, scusate se è poco.

4)  Saving Mr Banks ha momenti divertenti, ma proprio che ridi, momenti seri, momenti quasi commoventi, e ha pure il lieto fine. La grande bellezza ha momenti divertenti, ma non che ridi davvero, momenti noiosi, e invece del lieto fine ha un finale girato sotto effetto di LSD e basato sull’apparizione di fenicotteri rosa che quelli manco i critici sono ancora riusciti a spiegarli.

5)  La grande bellezza è una storia inventata che vuole far riflettere sulla realtà, sai che novità, Saving Mr Banks ti fa sognare con una storia vera.

6)   “Supercalifragilistichespiralidoso” batte “Amo i nostri trenini perché non vanno da nessuna parte” 5 a 0.

In definitiva però la differenza maggiore tra i due film è che La grande bellezza ha rotto il cazzo, Saving Mr Banks no. Perché con un poco di zucchero la pillola va giù, ma per mandare giù La grande bellezza di zucchero ce ne va un quintale.



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